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Titolo: Il libro che vorrebbero aver scritto

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-05-03

Identificatore: 1933_230

Testo: Gazzetta del Popolo
Il libro
che vorrebbero aver scritto
Abbiamo chiesto agli autori italiani: « Qual è il libro altrui che desiderereste aver scritto? ». Ecco le prime risposte:

« Se s’ha da scegliere, vorrei aver scritto I Promessi Sposi.
Sabatino Lopez ».
« La Vita di Benvenuto Cellini.
Aldo Palazzeschi ».
« Desidererei aver scritto il Rubè di Borgese, per la profondità d’indagine psicologica, per la folta moltitudine di persone vive ivi contenute, per la rappresentazione complessa dell'ambiente, per la verità umana che vi si contiene. Vorrei poi aver scritto Tutta Frusaglla di Tombari, per la festosità rabelesiana della forma, per la luminosità delle immagini, per la liricità prorompente, per la icasticità dell’umorismo. Se poi l’inchiesta riguarda anche gli autori passati, vorrei aver scritto l'Iliade d’Omero e la Divina Commedia.
Fernando Palazzi ».
« Vorrei avere scritto i Canti del Leopardi, per quella rarissima capacità, ch'essi rivelano, di immettere i motivi individuali nell'universale. Se poi dovessi riferirmi a un libro non italiano, penserei a certe tragedie greche: e particolarmente all’Agamennone di Eschilo. (Pensate alla figura di Clitennestra: quale epico rilievo hanno, nel mondo di Eschilo, le passioni, così scarsamente influenzate; si noti, dagli dèi! ).
Aldo Capasso ».
« Come poeta, vorrei aver scritto le Odi e i Sonetti di Keats.
Adriano Grande ».
« Una inchiesta sui libri altrui? Io direi che ognuno scrive i propri.
Delfino Cinelli ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 03.05.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Il libro che vorrebbero aver scritto,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1040.