All’insegna delle Belle Lettere (dettagli)
Titolo: All’insegna delle Belle Lettere
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1933-07-12
Identificatore: 1933_320
Testo:
NOTIZIARIO
All’insegna delle Belle Lettere
* In una edizione della « Libreria dello Stato » è d’imminente pubblicazione, a quanto annunzia l’Agenzia Ala, La casa del Menandro e il suo tesoro di argenteria di Amedeo Maiuri. La più ricca e grandiosa abitazione che sia venuta finora in luce dai nuovi scavi di Pompei, e la più preziosa e copiosa suppellettile argentea che sia riapparsa dal sottosuolo dopo il tesoro di Boscoreale a Louvre, formano l’oggetto dì questa pubblicazione. L’autore in questa sua seconda monografia di soggetto pompeiano dopo la Villa dei misteri, si mantiene fedele al suo particolare sistema d'indagine e di illustrazione: far sorgere dalla documentazione ampia, e sicura dello scavo e di tutto il materiale d'arte antiquario, quale può essere dato da una ricca casa a Pompei, l’interesse umano e profondo per ciò che fu la vita e il dramma della città sepolta. Cosi la tecnica mirabile degli scavi si integra con la visione viva ed umana della città antica. La pubblicazione si compone di due volumi: il primo di testo, di 504 pagine e 189 illustrazioni, comprende, in tre parti distinte: I « L’abitazione »; II « Le argenterie »; III « Le sculture, suppellettili e iscrizioni »; il secondo volume comprende 65 tavole, delle quali due con grafici in fotoincisione, tredici a colori in quadricromia, che riproducono i più begli affreschi e mosaici della casa e cinquanta che raffigurano con accurato processo fotomeccanico e di stampa tutto il ricco tesoro delle argenterie.
* È uscita la seconda edizione del volume di Ferdinando Neri, Il maggio delle fate (ed. Chiantore, Torino), nei quale l’insigne studioso ha raccolto un gruppo di saggi di letteratura francese antica e moderna. Nel primo saggio, che dà il titolo al volume, si parla dei ludo scenico dugentesco Le jeu de la feuillée, per il quale il Neri ha derivato dal contado toscano il nome di « maggio », recita per le feste di primavera. Gli altri saggi sono dedicati all’influenza di Lucrezio sulla poesia di Ronsard, a Molière, a Madame de la Fayette, a Casanova e Stendhal, a Gérard de Nervale, alla poetessa Desbordes-Valmore e a Jean Moréas.
* È sorta in Bologna « La Vigna », nuova firma editoriale che si propone di lanciare giovani scrittori formatisi nel clima fascista. Còmpito di questa nuova Casa è di rintracciare e di mettere in giusta luce opere che siano ispirate da una genuina e salda fede artistica. I lavori vengono esaminati da una apposita Commissione formata da scrittori e critici noti.
* André Gide nel suoi Feuillets che va pubblicando la « Nouvelle Revue Française », rimprovera alla Chiesa di non aver impedito il comunismo. Poteva farlo, dice Gide. E come? « Assorbendo, riassorbendo in sè, come sa fare così bene, tutto ciò che il comuniSmo conteneva di meglio e rendendolo per ciò stesso inutile ». Come è noto, il Gide è ora passato al comunismo, giustificando la conversione col fatto che il Cristianesimo non gli imponeva di distribuire immediatamente tutti i suoi beni ai poveri. Al che si potrebbe osservare che se è esatto che non glielo imponeva, è anche altrettanto vero che il Cristianesimo non glielo impediva... Intanto è interessante notare il cammino inverso percorso dal filosofo russo Nicola Berdiaeff che partito dal marxismo è giunto al Cristianesimo. Egli ha pubblicato in questi giorni in Francia un libro sul Problema del comuniSmo dove è svolto questo tema: nel comunismo le verità sono numerose e la menzogna è una; ma quest’unica menzogna è di tal peso che schiaccia le verità. Codesta menzogna è appunto l'ateismo, cioè la negazione di Dio e dell’uomo che sopprime la libertà dello spirito, col risultato di diffondere la crudeltà, la turpitudine e la stoltezza. Conclusione di Berdiaeff: il Cristianesimo rende liberi, il comunismo rende schiavi.
* A Parigi Giacomo Antonini ha tenuto una conferenza su Alberto Moravia, Arturo Loria, G. Quarantotto Gambini, Bonaventura Tecchi e Alessandro Bonsanti. Il Wackenroder del Tecchi è stato tradotto in lingua ceca da Juk M. Bartosek e uscirà prossimamente presso la Casa Editrice Legiografie di Praga. Dello stesso libro è imminente anche la seconda edizione italiana, insieme con la traduzione delle opere del Wackenroder curata dallo stesso Tecchi.
* È morto a Biarritz il romanziere e poeta Andrea Lamandé, che nel 1920 ottenne il premio nazionale di poesia per il volume Sous le clair regard d'Athénée. Si annuncia anche la morte del giovane scrittore René Dalsème, autore d’una notevole Vie de Beaumarchais.
* Nella sala grande della « Mensa Universitaria » ha avuto luogo in Bonn una « serata italiana », promossa e organizzata dagli studenti di quell’università. L’orchestra dell’Associazione degli studenti ha eseguito un Concerto grosso di Corelli, egregiamente diretto dal Lieske; la signora Verena-Mann ha cantato arie dell 'Aida, dell’Elisir d’amore e del Fuggitivo di Bononcini. Il prof. Italo Maione ha tenuto in tedesco una conferenza su « Roma di ieri e d’oggi ». Egli ha tracciato in brevi linee le vicende dell’idea di Roma attraverso la storia della cultura e dell’arte italiana, dalla caduta dell’Impero romano, lungo il Medio Evo, la Rinascenza, il Barocco, l'800, fino a Mussolini. In ultimo ha illustrato la Roma fascista, gli scavi e le recenti scoperte archeologiche, il Foro Mussolini e le più importanti costruzioni odierne. La festa si è chiusa con un ballo durato fino alle ore 3 del mattino.
* Del recente volume di Pietro Mignosi Linee di una storia della nuova poesia italiana si occupa ampiamente Marcello Brion nelle Nouvelles Littéraires di Parigi. Dello stesso libro pubblicano recensioni la rivista Na Hlubinu di Praga; Ausonia di Focsani; La République di Parigi. Dell’opera e del movimento di Tradizione, che fa capo al Mignosi, si occupano Criterio di Buenos Aires; France-Italie e Cahiers du Sud di Parigi.
Questo ritratto di Shakespeare figura sul frontespizio della prima edizione in folio delle opere del grande poeta, conosciuta comunemente sotto la designazione di « First Folio». Essa apparteneva a Lord Rosenberg ed è stata venduta recentemente all'asta, a Londra, al bibliofilo americano dottor Rosenbach di Filadelfia, che l’ha pagata 14. 500 sterline, circa 940 mila lire.
Collezione: Diorama 12.07.33
Etichette: Notiziario
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All’insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1130.