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Titolo: Le "ultime" sul Premio Viareggio

Autore: Leo Longanesi

Data: 1933-08-02

Identificatore: 1933_343

Testo: Le “ultime„ sul Premio Viareggio
Domenica sera verrà incoronato il vincitore - È arrivata la maglia gialla - Il mondo dello schermo mobilitato - Indiscrezioni e previsioni
Viareggio, 1° agosto, notte
(D. ) Nell'imminenza del premio la Giuria completa i suoi quadri: oggi, tra la maglia granata di Colantuoni e il pigiama azzurro di Salsa, si è vista per la prima volta la « maglia gialla » di Vergani. I maligni dicono che Orio, reduce dall'appena compiuto Giro ciclistico di Francia, abbia sottratto il prezioso indumento, simbolo di vittoria, all'ingombrante armamentario del signor Desgrange. Purchè questo sintomatico particolare dell'abbigliamento del più battagliero giurato del premio Viareggio non indichi il preciso proposito di buttare all'aria quella sottile rete di accordi e di intese che gli altri giurati sono venuti intessendo fin dalle prime sedute, in un'atmosfera di grande serenità.
Se non si tratta della solita calma tipica delle non meno solite tempeste — a parte qualche strillo che fatalmente si leva quando tre o dieci giurati si trovano insieme in un angolo appartato — bisogna riconoscere che quest'anno non c'è davvero l'odore di polvere di altre volte, e specialmente dell'anno scorso, quando cinque giurati erano per Foschini ed altrettanti per Pea, e ci volle l'aiuto di Dio per arrivare alla proclamazione del vincitore. È vero che anche la macchina del premio più stride quanto più si serrano i freni, e il bello, in questo scuro, comincerà domani quando i quarantatré concorrenti usciti salvi dalla prima selezione si ridurranno a quindici, od anche meno se le voci che corrono sono esatte.
Sempre secondo questa vox populi, che nella circostanza ha il suo valore riferendosi a deliberazioni prese dalla giuria di dieci persone, un grande eclettismo avrebbe ispirato la scelta degli eccellentissimi, dai quali uscirà il trionfatore. Scrittori ìli chiara fama come Campanile, San Secondo, D'Alba, Govoni, Gallian sarebbero accomunati, nella scelta della Giuria, a giovani letterati come Terra, Doletti, Radice; stilisti puri come Sanminiatelli a scrittori di pensiero quali Burzio e Bargellini; le lettere toscane porterebbero, inoltre, all'ultimo traguardo anche Marchi e Paola Masino (la Masino toscana? Certo! Poco importa che viva a Roma, — dice la gente di qua — suo padre è pisano, alto funzionario ministeriale).
Ma anche quindici, e siano pure soltanto dieci, eletti, sono sempre troppi per la curiosità di tutti e per l'ansia dei molti che, piano piano, si dànno convegno a Viareggio in questi giorni, come per una mobilitazione volontaria di editori, scrittori, critici con annesso contorno di amiche e di amici. Editori? Si, molti, con alla testa il loro gerarca onorevole Ciarlantini. Scrittori? Moltissimi; ne arrivano ad ogni treno, e sono con loro pittori, disegnatori, gente del mondo cinematografico. Perchè il Premio Viareggio ha mobilitato quest'anno per la prima volta anche il mondo dello schermo; e la grande serata di domenica 6 agosto, che vedrà, sia pure simbolicamente, incoronato il vincitore del premio letterario, non avrà per contorno soltanto la Festa del Libro (che sarà inaugurata dall'on. Dino Alfieri), ma anche due serate cinematografiche, per la consacrazione rispettivamente del migliore film italiano e del migliore film straniero dell'annata proiettati in Italia. Nella prima di queste serate, nell'ampio giardino del Kursaal, parlerà Paolo Orano che, con Lando Ferretti e F. T. Marinetti, invitati a parlare la sera di domenica, completerà una trilogìa oratoria degna di questo quinto Premio Viareggio.
Qui si spera che l'avvenimento letterario e mondano assuma anche rilievo politico per il promesso intervento di altissimi gerarchi del Governo e del Partito; certo non mancherà quello artistico perchè un gruppo di « assi » del teatro lirico e di quello di prosa si produrrà domenica sera in « numeri » di attrazione, vere sorprese per l'immancabile pubblico di altissima distinzione e intellettualità.
A proposito di questo pubblico, un amico amante di statistiche faceva osservare che egli prevede la presenza, alla cerimonia del Premio, di venti eccellenze, di quasi altrettanti principi e di qualche centinaio di belle signore: una folla, insomma, quale diffìcilmente la più grande capitale potrebbe superare in numero e in distinzione. È, dunque, un vero trionfo quello che attende il vincitore del Premio Viareggio dell'anno XI.
A Viareggio, quando non c’era il «premio». (Disegno di Longanesi).

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.08.33

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Citazione: Leo Longanesi, “Le "ultime" sul Premio Viareggio,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1153.