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Titolo: Libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-08-30

Identificatore: 1933_384

Testo: Libri delia settimana
Odore di eucalyptus
Una lirica con questo titolo fu presentata, al concorso fiorentino dell'Antico Fattore, che oggi si intitola al nome di Libero Andreotti immaturamente scomparso, e vinse quel premio di poesia per il 1932.
La lirica con altre poesie vede la luce in un fascicolo (Odore d'Eucalyptus ed altri versi) stampato in centosessanta esemplari a cura della Tavolata dell'Antico Fattore, con disegni dell'Andreotti « che amò la poesia quanto la sua arte » — dice Salvatore Quasimodo, dedicandogli l'Eucalyptus e « queste altre liriche che non conobbe ». Le quali vanno ascritte al secondo tempo dell' attivila del poeta in un senso strettamente cronologico, mentre ne continuano in linea, spirituale e artistica i modi. Anzi la lirica che dà il titolo al fascicolo era già compresa tra quelle dell’Oboe sommerso che fu il passaporto di Quasimodo per la notorietà più vasta; se così si può dire parlando d'un fedele di quella poesìa che, dietro ermetici apprestamenti difensivi contro le insidie del volgo, si lascia scoprire e si rivela agli eletti. La fedeltà di Quasimodo ai miti semplici ed eterni dura. I suoi canti sanno d’acque sorgive scorrenti tra i narcisi e le mammole del bosco in un'atmosfera antelucana, in una chiarità evanescente da favola antica. La sua « apertura » di canto ha sempre un valore evocativo che crea un’atmosfera inconfondibile e respinge la realtà nelle lontananze del tempo perchè dimetta i suoi contorni e si trasfiguri.
Dal giorno superstite con gli alberi mi umilio...
Nasco al tuo lume naufrago sera d’acque limpide...
Sillabe d'ombre e foglie, sull'erbe abbandonati si amano i morti...
O questo « ingresso » in una « città straniera », dove l'isolamento tra vivi che sembrano morti e cose che trascinano la loro pena è espresso con drammatico sentimento del tempo in una cornice favolosa ricavata da una realtà elementare, quasi vicina alle dorate fantasie di carta e di certi giochi di ragazzi:
Un'altra ora, Signore, che cade: aperta a stella una buccia di banana vive sul fiume...
Ritroviamo il filone dell'Oboe, quel senso dei giorni presenti, quei ritorni ad avventurose aurore, quell’accento di malinconia diffusa del nostro mediocre destino e del nostro squallido esilio in confronto alle luci d'eternità che presie dettero alle nostre origini. Questo svegliarsi ignoto a. vita terrena partendo da premesse astrali, da rombi di costellazioni, è il clima costante della fiaba lirica di Salvatore Quasimodo. Si veda nel centro di Odore d’Eucalyptus la quartina estatica del risveglio:
In me un albero oscilla
dà assonnata riva, alata aria
amare fronde esala...
o, altrove (Terre bianche), l’appello alla consolazione cosmica:
Un’eco ci consoli della terra
al tardo strazio, amata;
o la quiete geometrica dell’Orsa.
Serafino Dezani; Luci nell’ ombra. — Società ed. « La Scuola ». Lire 6.
Si direbbe che ogni tanto la scienza faccia un rogo di tutti i suoi errori, e poi frughi tra le ceneri nella speranza di trovare la verità. Questo è il dramma del nostro primo quarto di secolo che Serafino Dezani, professore di farmacognosia e libero docente di chimica fisiologica nella R. Università di Torino, analizza nel suo volume denso di dottrina e ricco di esperienze. Ma v’è di più, il dibattito tra scienza e fede, che si è posto tante volte ad uomini eletti dei due campi, è qui trattato, discusso e risolto con precisione di idee e di parole, con chiarezza di vedute e di osservazioni, con acume di scienziato e di filosofo. E, dato il valore scientifico dello scrittore, le sue deduzioni sempre nette, provate e logiche hanno un particolare significato che non può sfuggire a quanti si pongano il problema della vita e della morte, dei destini dell'uomo e delle finalità dell’anima, poiché Serafino Dezani, dopo aver esaminato le differenti soluzioni che dei principali problemi universali ci ha dato la scienza positivista e materialista, illumina le sue pagine di una fede alta e serena. Il libro, rimontando le correnti di questo ultimo periodo, riprende certe posizioni conquistate dalla scienza materialista e si pone di nuovo l'eterno problema dell’essere e del morire. Ma diciamo subito che Luci nell’ombra, quantunque di salda costruzione scientifica, si legge come e meglio di un romanzo, poiché lo stile del Dezani è sempre vivo, fresco e scorrevolissimo.
*
Salvatore Quasimodo

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.08.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1194.