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Titolo: Libri della settimana

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-03-28

Identificatore: 1934_164

Testo: Libri della settimana
Poesie di Cardarelli
Prima di tagliare i fogli del volume nel quale Vincenzo Cardarelli ha raccolto le sue poesie edite e inedite, vecchie e nuovissime (il volume si intitola Giorni in piena e appartiene alla collana dei « Quaderni di Novissima » stampati in un centinaio d’esemplari numerati, impresa editoriale coraggiosa e di solido buon gusto italiano della quale ci siamo altre volte occupati), abbiam voluto rileggere nella seconda parte dei Viaggi nel tempo (1920) i capisaldi dell’arte poetica cardarelliana, la miglior guida a intendere la profonda e umana poesia d’uno scrittore così schivo e lontano dai mondani rumori. Cardarelli di libri ne ha scritti pochi: condizione che in un Paese come il nostro, dove la linea di demarcazione tra l’artista e il mestierante non è ancora abbastanza netta, è difficile gli sia ascritta a merito se non da quei pochi che sono in grado di valutarne l’importanza e il significato. Ma Cardarelli ha sempre professato un sentimento di fierezza per la sua solitudine, dove l'amore della nostra lingua e letteratura, l’attaccamento alla tradizione, il dispregio delle mode esotiche furono articoli della fede che smuove le montagne. Anche nella prefazione a Giorni in piena il credo cardarelliano si esprime con accenti inequivocabili:
«... io sento la poesia come sostanza, idee, concetti, situazioni poetiche, piuttosto che come puro linguaggio »; e a rincalzo il Cardarelli cita un pensiero del suo amatissimo Leopardi il quale diceva che « uno che per far versi si nutrisse solamente di versi, sarebbe come chi si cibasse di solo grasso per ingrassare, quando il grasso degli animali è la cosa meno atta a formare il nostro, e le cose più atte sono appunto le carni succose ma magre e la sostanza cavata dalle parti più secche, quale si può considerare la prosa rispetto al verso ». Il Cardarelli ha messo da anni in pratica questo principio biologico applicato alla poesia; ha voluto che l'elemento musicale e lirico « non escludesse il rigore logico, il linguaggio espressivo, l’ortografia ordinaria e ogni altra condizione propria a creare qualche cosa di spiegato e di organico », il che gli valse la taccia di poeta discorsivo. Risposta di Cardarelli: « Che la mia poesia discorra non c’è dubbio. Anzi corre precipitosamente allo scopo, con un ritmo che non concede divagazioni, non ammette indugi, quantunque non sempre in modo graduale e pacifico. Più spesso procede per giustapposizioni di idee o d’immagini, per rifrazioni di un medesimo concetto che, accennato fin dalle prime sillabe, si svolge come un tema musicale. È la mia maniera di esprimermi». Del resto lo stesso Cardarelli intitolò le sue prime poesie I miei discorsi (« la qual cosa dimostra, fra l'altro, quanto poco inventivi siano certi censori »). La prefazione è polemica; è in cèrto modo il corollario di precedenti interventi del Cardarelli in tema, per esempio, di poesia civile. E abbiamo ragione di compiacerci che sia proprio un letterato come lui a rivendicare alla letteratura la necessità d’una stretta aderenza alla vera vita del tempo.
Leggendo Giorni in piena (parecchie di queste liriche sono note al nostro pubblico perchè il Diorama si onora di avere Vincenzo Cardarelli a collaboratore) si avverte subito la fedeltà del poeta ai principii « Non è la ricchezza dei mezzi verbali che fa lo scrittore. È il modo, è l'accento, è il tono ». E poi: « Arrivare alla grammatica per forza d’ispirazione, questa mi sembra una maniera di scrivere ». Non v’ha dubbio che Cardarelli polemico si batte bene, e l'esposizione delle sue idee ha il merito d'essere chiarissima. Ma Cardarelli è anche un artista, è soprattutto un artista, e la conquista dello stile mette a servizio della sua ispirazione la quale attinge dalla vita i suoi motivi e li esprìme liricamente in una forma quasi sempre cristallina e perfetta. L’autobiografia poetica del Cardarelli è, oltre che il codice del valore spirituale del linguaggio, un ricco giardino di idee concetti situazioni poetiche secondo la formola cardarelliana. La vita fluisce, e il poeta vi si specchia coi suoi sentimenti e le sue passioni e si arricchisce ogni giorno di esperienze sofferte. Come il Cardarelli esprima il suo dramma si veda soprattutto nelle ultime poesie del volume (Giorni in piena, Alla morte, Partenza mattutina, Passaggio notturno) dove i candidi mattini dell'infanzia tornando a presentarsi alleviano la vicenda dei giorni presenti e trasfigurano la realtà. Ma tutto il libro ha una patente di nobiltà formale e sostanziale che lo rende caro a quanti cercano nella poesia, al di là della pura contemplazione, lo spirito attivo del poeta, la ricchezza della sua umanità.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 28.03.34

Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1529.