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Titolo: Libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-05-02

Identificatore: 1934_212

Testo: Libri delia settimana
Scrittori stranieri
Una collana di traduzioni da presentare, aggiornata com'è e accurata, è quella dei « Grandi successi stranieri » degli editori Baldini e Castoldi. Comprende finora una serie di opere rappresentative particolarmente delle letterature tedesca e ungherese e vi ha posto tra gli altri L’anima di Anna Kadar di Mihaly Földy, tradotto da Mario Brelich dall'Asta, che fu segnalato da una giuria intemazionale. Si tratta di un romanzo novecento, non nel senso della costruzione, del metodo e della tecnica, ma nel senso della ricerca spirituale e dell’inquietudine e d'una rivendicazione generosa della fantasia di fronte alle crudeli esigenze della realta attuale che grava sulle spalle d'una umanità provatissima, stanca e delusa e, salvo l’oasi latina che ha per centro Roma e per motore il genio politico mussoliniano, priva di speranze. Il romanzo è posto sotto l'impresa dell'Iside di Sais: « Io sono tutto ciò che era che è e che sarà », io, la Fantasia; e per il suo valore artistico come per il suo significato giustifica l'inclusione nella collana degli editori milanesi. La quale s’è iniziata qualche mese fa con un capolavoro del romanzo inglese fine ottocento, Giuda l’Oscuro di Thomas Hardy, già noto in Italia per precedenti versioni (ne citiamo una di Gian Dauli, apparsa nel 1929, in due volumi). La potenza analìtica di Hardy nei confronti del problema del nostro destino, la cui fatalità assume caratteri ed accenti di tragedia, è stata a torto da alcuni scambiata per pessimismo disperato e il suo atteggiamento di artista obiettivo per aridità crudele. Hardy non è mai indifferente e crudele: è un poeta, altissimo, superiore, uno dei massimi scrittori europei del secolo scorso, al quale dobbiamo una lunga serie di opere che ricercano ostinatamente e stupendamente la verità dietro le fallaci illusioni con cui gli uomini giuncano il proprio cammino credendo di renderlo più facile. Altri volumi della raccolta sono il romanzo L’anima si spegne dell’ungherese Lajos Zilahi; il romanzo Destino di sparviere dello svedese Sigfrid Siwertz; e il romanzo Cristiano Walinschaffe, primo del ciclo « La vita di Cristiano Wahnschaffe », di Jacob Wassermann, che da poco è scomparso dalla scena del mondo legando il proprio nome, oltre che al ciclo del «Caso Mauritius», anche a quest'opera densa di pensiero e di sentimento e vibrante di presaga inquietudine.
Scipio Slataper
Il mio Carso di Scipio Slataper è un libro celebre: usci nei « Quaderni della Voce » pochi anni avanti la guerra e sta nella storia letteraria del primo novecento a testimoniare l’apporto spirituale, culturale ed artistico degli scrittori di confine nella vita italiana d’allora. L'influenza di questi scrittori, che proponevano con l’esempio e con le opere il problema dell'irredentismo sotto nuovi aspetti, fa grandissima e si esercito soprattutto nel periodo della campagna per l'intervento. Scoppiata la guerra, essi furono tra i primi a marciare e molti caddero gloriosamente sul campo. Così Scipio Slataper, medaglia d'oro. Onorare la sua memoria è per le giovani generazioni un dovere: nè si potrebbe meglio onorarla che leggendo Il mio Carso del quale in questi giorni il Vallecchi ha approntato una nuova edizione con illustrazioni: la precede un frammento d'uno scritto scientifico sul Carso che Scipio Slataper cominciò a scrivere durante la convalescenza, dopo la ferita riportata a Monfalcone nel giugno del 1915. « Libri della Vittoria » intitola il Vallecchi la collana che si apre con la ristampa dell'opera dello Slataper: e infatti pochi libri come questo hanno un contenuto morale così nobile e alto da giustificare la sua posizione nel ciclo ideale che rinnovò la cultura italiana, preannunziò la guerra, spianò la strada ai fanti di Vittorio Veneto per la marcia su Trieste con la quale si chiuse un’epoca e fu sepolto un mondo. Il puro eroe Scipio Slataper (il suo contributo alle lettere fu artistico e critico, e la sua monografìa su Ibsen rimane esemplare anche dopo vent’anni) merita il culto di un ricordo vivo ed attivo che ora la provvida ristampa vallecchiana propizia.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.05.34

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1577.