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Titolo: Le donne che scrivono

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-08-08

Identificatore: 1934_337

Testo: Le donne che scrivono
L'articolo di Mario Carli pubblicato in queste colonne ha suscitato molte discussioni, appassionati consensi e non meno appassionate ritorsioni. Tra le numerose lettere che ci sono giunte scegliamo questa di un lettore genovese, il signor G. Mortola, e diamo posto ad alcune sue argomentazioni in opposizione alla tesi del Carli.
« Mario Carli dice: « È utile che la donna scriva? Postami più volte questa domanda ho voluto quasi sempre risolverla con spirito generoso e cavalleresco... ». Perchè proprio con spirito generoso e cavalleresco? La donna che scrive non ha bisogno dell’appoggio cavalleresco dell’uomo; essa sa affermarsi con le sue qualità e i suoi pregi; e si è validamente affermata in ogni secolo delle nostre lettere, da Gaspara Stampa e Veronica Franco in giù. Che se poi si volesse ricordare una scrittrice italiana contemporanea, correrebbe subito sotto la penna il nome della Serao. Aveva della pura mania professionale o della capacità, della frenesia esibizionista o della fantasia e della potenza di stile? Domande alle quali la risposta non parrà dubbia, crediamo, neppure al Carli. Superfluo poi ricordare che in Italia il premio Nobel, dopo il Carducci, toccò a Grazia Deledda: una donna che forse non ha atteggiamenti pseudo-virili nè pose di grandezza.
* Del resto non è giusto fermarsi su quattro sole scrittrici per giudicare tutta la massa. Il Carli stesso confessa che Lucilla Antonelli con « Tuo marito » è riuscita a commuoverlo a tal punto da non permettergli di giudicare con limpido occhio di critico il librò; È già un bel successo, no?
« Io non credo che sia inutile che la donna scriva. Chi meglio della donna può comprendere la psiche femminile e infantile e interpretarla? La scrittrice vive nella famiglia come parte integrale ed essenziale di essa; ed è più a contatto coi bimbi, se è madre, con donne se è figlia e sorella. Quindi più ricca di sensibilità particolare e più pronta a donare il meglio di sè: alla missione della donna nella vita non può corrispondere un’analoga missione letteraria?
« Se i versi « Il fare un libro è meno che niente - se il libro fatto non rilà la gente » gli scrittori li prendessero per divisa, oh! quanti libri di meno (anche di uomini... ). Il punto è questo. E quanto a me, credo che le donne sappiano e possano scrivere dei buoni libri (lo hanno dimostrato): dei libri cioè squisitamente femminili, che non potrebbero venirci se non da loro. La catena è lunga, e comincia da Saffo dalle chiome di viola... Ecco perchè, contro il parere di Mario Carli, io dico che la donna ha diritto di cittadinanza nelle repubblica delle lettere ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.08.34

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Le donne che scrivono,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1702.