Diorama Letterario

Titolo: Bancarelle e muriccioli

Autore: Cornelio di Marzio

Data: 1935-04-03

Identificatore: 1935_169

Testo: Bancarelle e muricciuoli
Debbo confessare che a me i libri vecchi piacciono poco, a meno che non si tratti di libri non più ripubblicati, e che anche oggi servono.
Per questa mia predilezione per i libri nuovi, inodori, utili, chiari, ben stampati io non cerco sulle bancarelle che le ultime edizioni di tutti i libri.
E, naturalmente, ve ne ho trovati tanti. Anzi tutti quelli che ho, di tale natura, credo provengano da queste botteghe a ciel sereno. Per le quali ho sempre avuto una viva simpatia: primo, perchè non sanno di biblioteca: l'aria circola libera intorno agli acquirenti ed ai volumi. E, poi, le bancarelle non hanno mai la pretesa di essere complete, anzi si presentano con quella loro aria tranquilla di mostrare tutto quello che hanno e di rappresentare solo quello che sono che appaiono veramente simili a persone modeste ed ingenue, come noi non siamo più abituati a vedere tra gli uomini.
La tua ricerca è sempre personale e l’offerta apparisce sempre come una fortuna. D'altra parte il venditore, che spesso è un vecchio filosofo, è il primo a congratularsi con te se tu hai trovato qualcosa; a meno che non si tratti di Campo di Fiori, dove spesso i libri rappresentano un articolo di esclusiva curiosità che appassiona poca gente e, perciò, si possono avere con evidente tuo vantaggio e grande sollievo del venditore incredulo. Prima di finire debbo aggiungere che l’unica emozione degna di rilievo avuta in una bancarella straniera, lungo un fiume celebre e avendo di fronte una non meno celebre cattedrale, l’ebbi quando trovai un libro che si occupava dei miei paesi. Al paese mio non è successo mai niente degno di nota; ma a cinque o sei chilometri, in linea d’aria, vi si combattè, una volta, una celebre battaglia, di cui parla perfino Dante.
Ebbene, trovato questo certo libro, me lo comprai senza discutere come un tesoro prezioso e, lettomelo di fiato, mi accorsi, alla fine, che di vero e di utile non c’era che il titolo: « La battaglia di Tagliacozzo ».
Ma l’utile, evidentemente, non fu mio.
Cornelio di Marzio