Quattro libri nuovi: Pestelli (dettagli)
Titolo: Quattro libri nuovi: Pestelli, Ugolini, Comisso, Pavolini
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1935-11-19
Identificatore: 1935_298
Testo:
Quattro libri nuovi:
Pestelli; Ugolini; Cernisse; Pavolini
Ecco un giovanissimo che comincia con chiari propositi e con modi suoi, e Vallecchi lo tiene a battesimo nella collana dei prosatori italiani contemporanei, che non è piccolo onore. Leo Pestelli, pochi anni fa ancora un ragazzo, dimostra col suo primo romanzo I cuori chiusi un’esperienza di vita maturata in un'clima riflessivo e malinconico che conferisce al libro il suo tono particolare, un alone poetico nel quale le figure e le avventure personali si inquadrano e si fondono in funzione dell’economia generale del romanzo e della sua moralità. Già il titolo ne dichiara i temi e ne presuppone gli epiloghi. Cuori chiusi, cioè il dramma eterno dell’incomprensione, delle lontananze spirituali, del muro di ghiaccio che divide gli esseri posti dal destino a vivere insieme. Lo vediamo distribuito nei « casi » che il Pestelli ha scelto a dimostrare l’inesorabilità d’una legge: il pittore Cranac e sua moglie, poi la moglie e il figliolo (e qui il dramma tocca dolorose altezze, in quanto proprio tra la madre e il figlio, vittime se mai di troppo ed egoistico amore, si determinano le più gravi fratture sentimentali), poi altri attori: e se in ognuno il motivo che « chiude » i cuori è diverso, uguali sono i risultati e sconsolata la conclusione delle singole avventure. Le quali poi si risolvono riconducendosi a una legge generale di vita, alla fatalità e santità della continuazione che le esperienze perpetua, rinnova, trasferisce su altri piani. Come si vede, il Pestelli ha affrontato una prova molto ardua, ha lavorato per la sua prima presentazione letteraria un campo ingrato: il suo tentativo d’armonizzare temi tanto complicati e difficili in un superiore panorama psicologico e moralistico sottintende in lui una preparazione e un controllo non comuni in un giovane (ne avevamo avuto qualche anticipazione in alcuni racconti pubblicati nel settimanale Quadrivio durante quest’anno). Nel romanzo, se l’equilibrio tra la fantasia poetica dello scrittore e la disciplina costruttiva e stilistica non è sempre raggiunto, è tuttavia evidente, anzi in certi momenti prepotente, l’affacciarsi e il chiarirsi d’una personalità che merita attenzione e simpatia fin d’ora. Profondo e delicato nello scrutare il mondo interiore de' suoi personaggi, il Pestelli è anche un ottimo disegnatore di caratteri e di ambienti e un postillatore d’avventure dalla vena fresca e dal gusto signorilmente comico.
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Appare in libreria il romanzo La zolla, di Luigi Ugolini, che ha avuto, come s’è detto a suo tempo, il premio della città di Biella. L’autore lo presenta come « romanzo della Rivoluzione», e la giuria che lo dichiarò vincitore tra parecchi concorrenti di merito, ne ha appunto messo in luce, nella sua relazione, i caratteri di aderenza spirituale al clima del tempo. Pregio da notare subito nel romanzo dell’Ugolini è l’assenza di letteratura; vogliamo dire la resistenza opposta con risultati quasi sempre positivi alla tentazione della rettorica che sostituisce l’amplificazione ai fatti e l’eloquenza alle reazioni dirette della vita sofferta e dell’esperienza personale. L’Ugolini si pone subito al centro della sua nobile avventura (che fa d'un reduce di prigionia prima una possibile preda del sovvertimento morale e politico determinato dal collasso del dopoguerra, e poi un attore della riscossa, un rivendicatore dei morti, un gregario della Rivoluzione e un uomo nuovo riconsacrato nell’amor della terra) e la scompone nei suoi episodi con abilità di narratore e con una robustezza di stile sostenuta dalla nativa vivacità toscana dello scrittore. Il quale ci pare più esperto e felice nei momenti patetici e idilliaci che in quelli drammatici, soprattutto nelle inquadrature d’ambiente e nei paesaggi percorsi da una freschezza che lo riàllaccia ai bozzettisti migliori. Ma il tono generale del romanzo è moderno, nostro; una testimonianza spirituale e lirica del tempo in cui viviamo, dal quale l’Italia ha derivato la sua attuale forza d'ascesa.
Sempre nei « prosatori contemporanei » di Vallecchi ecco Avventure terrene, quattordici racconti di Giovanni Comisso, in parte noti ai nostri lettori. Lo scrittore veneto si ripresenta in alcuni dei suoi momenti felici, vibrante d’umanità e di curiosità e sottilmente intento a cogliere i moti più intimi delle anime e i più segreti sedimenti delle passioni, in quello stile sostanzioso e arioso insieme che è tanto distaccato dagli schemi letterari quanto vicino alla vita. (Combattenti a casa, Ricordi di campagna e Tempi di scuola ci sembrano particolarmente rappresentativi dell’emozione e dello stile comissiano).
Completa questa rassegna di novità di Vallecchi un diario di viaggio di Alessandro Pavolini che s’intitola Nuovo Baltico e ci trasporta tra Memel, Riga, Tallin e Helsinki a conoscere nuovi ordini nazionali, nuove economie e nuove sensibilità.
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Collezione: Diorama 19.11.35
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Quattro libri nuovi: Pestelli,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2207.