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Titolo: Bestie

Autore: Giuseppe Valentini

Data: 1938-11-23

Identificatore: 1937-38_61

Testo: BESTIE
I - CANE
A lungo ci guarda il cane, umidamente, con occhi pietosi.
Pietà di sé, di noi, e desiderio d’essere battuto per diventare un dolore riconoscente.
II - GATTO
No, non così. Fa le fusa, si lecca, compiaciuto il gatto svelto, il gatto pigro.
Non così, uomo. Vivi male.
Guardami, dunque, cerca il mio segreto.
III - GAZZELLA
Una gazzella... l'hai vista? Correva dietro una sua paura od un suo riso. Così sei tu. Dio mi serbi il tuo cuore o ragazza ridente ed impaurita.
IV - APE
Fabbrica la sua morte l’ape ingegnosa tra i fiori.
D’oro. E morirà sventrata per amore dell’uomo, della sua pelle liscia, dell'odor di sua carne, V - CAVALLO
Cavallo inquieto, poiché il Dio Nettuno dalla terra ti fece balenare tu non hai più cessato di tremare, tremi per tutti e tremi per nessuno.
Cavallo, rimanesti sempre in guerra desideroso sempre di partire, hai fatto il giro di tutta la terra per saper la maniera di morire.
Sei morto in tutti i modi ma non sai quale di tutti quanti sia il più vero. Sempre cercasti e sempre cercherai cavallo inquieto, cavallo leggero.
VI- SERPENTE BOA
Serpente boa macella e digerisci: ha la natura in te sua fida voce.
Alberi, fiori, radici, liane, floridi aspetti, lusinghieri inganni.
La verità sei tu, serpente boa.
VII - IENA
A gran voce squarci la notte.
Anch’ella imputridita dal tuo grido.
Stan tremando di te le stelle vaghe e ti teme la sabbia e t’odia il vento. Iena, vergogna del mondo, errore buio della cieca natura.
Giuseppe Valentini

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 23.11.38

Citazione: Giuseppe Valentini, “Bestie,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2380.