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Titolo: Studenti fascisti cantano così

Autore: F.T. Marinetti

Data: 1939-01-04

Identificatore: 1939_32

Testo: Studenti fascisti cantano così
Il problema spirituale degli studenti è stato sempre un importante problema nazionale ma con. lo svolgersi degli avvenimenti che dalla Grande Guerra alla Rivoluzione Fascista ideata e capitanata da Benito Mussolini hanno portato l’Italia alla nuova realtà gloriosa dell’Impero questo problema ha occupato ed occupa il primo piano dei problemi patriottici fascisti
I veterani delle battaglie carsiche africane spagnole e delle grandi realizzazioni agricole edilizie industriali corporative si domandano giustamente come e con quale intensità la gioventù studiosa d’Italia che dai 20 ai 25 anni si prepara a dare il suo contributo alla vita imperiale collaborerà con loto al perfezionamento ed ingigantimento dell’Impero
Poiché questo perfezionamento e questo ingigantimento esclude qualsiasi ritorno alle relative tranquillità d’una volta occorre agli studenti d’Italia un allenamento ed una serena disposizione ai massimi pericoli con l’abolizione definitiva e disintossicazione da qualsiasi nostalgico pessimismo sentimentale e pauroso anche se divenuto congenito
Da ciò l’importanza nazionale e possibilmente imperiale e mondiale del volume lanciato ora dall’editore Casella e intitolato Studenti fascisti cantano così del venticinquenne Emilio Buccafusca inteso a dare all’Italia ed al mondo la sensazione poetica di ciò che canta nel cuore dei giovanissimi italiani intelligenti studiosi
Emilio Buccafusca chirurgo poeta pittore e rocciatore alpino del Guf di Napoli precisa così il problema spirituale degli studenti
« Davanti al nostro tempo mussoliniano caratterizzato da un’ardente patriottismo guerriero diventato ormai religione della Patria e da un tormentoso tecnicismo e meccanicismo organizzativo economico geografico io noto tre categorie di compagni- I più cerebrali sono tristi di avere vent’anni e quindi di non aver partecipato al travaglio ideologico sentimentale combattivo rivoluzionario ed eroico che portò l’Italia all’Impero e pure facendo il loro dovere di fascisti rifugiano la loro ambiziosa volontà delusa in un culturalismo pessimista che si attarda in analisi della recente storia o crudele vivisezione di compagni e predecessori- I più istintivi sfogano alla meglio la loro febbre di creazione incerti fra una cultura dai molti veleni e un ardimento sano che sembra loro non sufficientemente intellettuale- Questi pacificano il proprio spirito con retorica commemorativa ed architetture di frasi fatte
Quelli che preferisco come amici sono i ventenni forti generosi ardenti sportivi del mare della terra e del cielo che una passione artistica scientifica letteraria ed una volontà metallica (vero dono del nostro tempo) militarizza
Mediante questa volontà ben lungi dal rimpiangere d’essere giunti in ritardo e fieri dei loro muscoli cuori idealisti abbracciano l’Impero non come un blocco di realizzazioni definitive ma come un blocco di nuove possibilità da utilizzare con orgoglio garantito dalla velocità stessa e dalla perfezione delle macchine a loro disposizione »
Nel leggere il « Manifesto » che precede il volume Studenti fascisti cantano così e che fu lanciato un anno fa dalla Gazzetta del Popolo si comprende che l’Autore appartiene alla terza categoria di stridenti da lui definita con tanta precisione
La prima lirica intitolata « Orchestra marina » rassomiglia ad una potente nuotata in un mare in tempesta dove l’abilità del nuotatore diventa motivo centrale e imbriglia pensieri immagini suggestioni e musicalità libere
Si sente il poeta il nuotatore e lo sportivo velico che ama nell’aurora
la frenesia delle vele gonfie come guancie arrossate di sonatori di corno
e si sente il medico di guardia della corsia ospedaliera in questi versi originali
...............la notte
fiduciosa infermiera vestita
di cotonina bruna
gli porge in dose di quarti refratta
la gialla pasticca della luna
mentre in « Terrazza d’innamorati » attraverso la sensazione della stessa notte Emilio Buccafusca rivela una ricchezza ed una elasticità d’immaginifico audace staccato da ogni tradizione e da ogni classicismo malgrado la vecchia rima
chissà chi sarà
quell'aviatrice che sale
nella notte lucente di seta bruna
e si maschera dietro la dorata
allegria girandolica della luna
I suoi versi liberi che sentono la vanità del taglio si liberano da ogni cantilena per essere sempre più intensi e riassuntivi diventano parole in libertà per dare i rumori significativi dell’idrocorsa o quello del pilota col paracadute mentre una selvaggeria centuplica lo slancio della macchina che il poeta guida
nessuno ti fermi infrangi le logiche degli steccati
Emilio Buccafusca dimentica che le dichiarazioni d’amore si facevano soltanto alla donna amata e ne fa una all’elica di un transatlantico
t'amo d'amore straripante ho l’anima rossigna d’antiruggine ho l’anima cromata
innamorato delle macchine e delle loro algebre parla ai punti vitali d’acciaio e d’alluminio aggirandosi con anima romantica
.........nelle serre
d’officine meccanici stabilimenti lucidi d’oli sonori strepiti cori
acciaianti
Queste poesie d’amore sono prive d’artificio e di letteratura e turbano al punto di sentire il fascino di un’elica di Caproni come fosse di carne femminile
È il volo come nuovo scopo dell’umanità che inebria e dà finalmente consistenza a certe immagini che una volta sembrarono artificiali ed oggi odorano e stuzzicano labbra e fantasia « grappoli enormi di stelle ».
Pur non dimenticando la sua immensa ribollente di cuori pigiati Napoli adorata la cui ultima carrozzella con le sue « due laterali carnali fiammelle » passa rumorosa nella notte napoletana Emilio Buccafusca pone delle ancor più originali Poesie meccano chimiche che ci portano nell’infinitamente piccolo alla ricerca del nuovo da cantare fra i paralleli « enorme monotonia dell'universo » e gli equatori « massima asfissia »
Benché come dice lo studente chirurgo poeta « i porti esplorati sembran ultimi 0 primi nidi della vita » con l’ansia « d’incontrarsi ad un polo magnetico con Dio » dall’alto in volo o giù nella luce dei microscopi il « fossile-microbo-cellula-annoluce-ultramicron » dà non malinconia ma fiato e slancio intrepido
Appare in Emilio Buccafusca il tanto sognato giovane simultaneo che moltiplicato dalla macchina preannuncia umanità future di carne acciaio alluminio finalmente adatte alle già pronte nuove architetture come la più recente di Milano ebra dei suoi molti ascensori capaci di scegliere col minor sforzo minore spesa il proprio visitatore ascendente
Quando Maupassant e Huysmans trascuravano la loro funzione di impiegati e quando il poeta futurista Paolo Buzzi poetava non trascurando la sua alta funzione di Segretario Generale della Provincia di Milano e quando il giovane poeta futurista e chirurgo volontario in guerra Pino Masnata medicava ascari sotto le mitragliatrici abissine la simultaneità vissuta non era ancora raggiunta come in « Poesia di velocità » « Barometro giocatore » e del blocco lirico di Valutazione poetica degli strapiombi
Sono le prime poesie di un tecnicismo delle ascensioni e delle arrampicate dove preferisco « Tristezza di padùle » e « Biografia di montagne » la quale ha ottenuto successo anche in capitali estere
Quei lettori a metà convinti di questi miei elogi dubbiosi se a tanto meccanizzato cuore di poeta rimangano palpiti umani leggano le poesie « Bivacco sulla nuda roccia » « Enrosadira » « Confessare peccati alle montagne » « Preghiera dell’arrampicatore » e finalmente l’aeropoesia « Omaggio ottimista a Renato Perez caduto in volo »
Gl'« Inni Mussoliniani » coronano questo agile ed affascinante volume teso verso le nuove guerre con un ritmo di convinzioni fisiche accompagnanti la marcia dei volontari d’Africa e di Spagna
Commoventi di fusione carne motore sono le poesie « Cuori simultanei di guerra » e « L'incendio che parte » dove amo alcune precisioni
pezzo di Patria la nave s'allontana
. . . . . . . . . . . . .
ogni campana ha un'anima guerriera
Irresistibile è l’attrazione che esercita « Tattilismo amoroso di goliardo combattente » inno alla donna italiana del volontario partente sulla soglia delle italianissime architetture moderne o futuriste realizzate dal Regime e difese da me contro tutti i denigratori
F.T. Marinetti

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 04.01.39

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Citazione: F.T. Marinetti, “Studenti fascisti cantano così,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2449.