Diorama Letterario

Titolo: Una parola al giorno: Parterre

Autore: Paolo Monelli

Data: 1932-06-29

Identificatore: 1932_295

Testo: Una parola al giorno
Parterre
Parterre significa, in francese, per terra. Je suis tombé par terre. C'est la faute à Voltaire. Non pare che il vocabolo sia così nobile ed elegante da sostituire, come oggi si fa ancora da parecchi, l'aiuola dei giardini o la platea dei teatri.
Veramente parterre in francese, come l'inglese pit, indica oggi solo quella parte della platea di un teatro che viene dopo i posti d'orchestra e le poltrone, cioè i posti di platea più a buon mercato; ma da noi, che io mi sappia, questa distinzione non si fa; si indica con parterre tutto il pianterreno del teatro, dando l'ostracismo all'antica parola platea, che è la latina platea o platèa, la greca platìa.
Il Petrocchi nel suo dizionario accoglie un italianizzato parterre, con tanto di e finale ben pronunciato alla toscana, e lo definisce « luogo non grande con aiuole, panche per sedervi e alberi »; ciò che fuori di Toscana, umilmente, si dice giardinetto; ed i fiorentini chiamano il parterre un loro giardinetto fuori Porta San Gallo. Giustamente nota il Panzini: « come il solito, i gallicismi usati a Firenze hanno onore di registrazione»; ma questa parzialità dei vocabolaristi non ci commuove, specie quando esistono in Toscana o nelle altre regioni d’Italia parole italianissime per sostituire la parola straniera. Si sa bene che i toscani, piuttosto che adoperare ciò che essi chiamano con disprezzo « vocabolo dialettale » (s’intenda degli altri dialetti d'ltalia), preferiscono una parola straniera; ma i lettori che ci seguono sanno che noi siamo di diverso parere, e crediamo che tutti i dialetti d’Italia hanno diritto di portare il loro contributo alla lingua comune.
Conchiudendo, parterre è, secondo i casi, aiuola, giardinetto, platea.