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Titolo: Il "Quadrilatero" di Maurras, Vigny era presbite, Il Conte Maeterlink

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-07-27

Identificatore: 1932_344

Testo: Scampoli
Il « Quadrilatero » di Maurras
L'espressione, presa a prestito dal linguaggio obsidionale, è usata dal Maurras come titolo d’un suo libretto, recentemente stampato presso Flammarion, nel quale il capo dei monarchici francesi esamina « l'ouvrage aux quatre côtés » che doveva tener duro, e tenne duro, perchè la Francia non perdesse la guerra. In altri termini, il quadrilatero maurrasiano non è che la successione del grandi capi militari, Joffre, Foch, Mangin e Gallieni. Le date terminali (1931 per Joffre, 1925 per Mangin, 1930 per Foch, 1916 per Gallieni) finiscono di circoscrivere quattro alti destini davanti ai quali il filosofo politico che è in Charles Maurras ha il diritto di meditare e di fantasticare. Ma si sa che le sue fantasie contengono spesso maggiore sostanza che non le azioni di parecchi altri uomini. Bitratti bulinati, nello stile tipico di Maurras. A noi importano soprattutto le reazioni dei caratteri sui fatti e della politica sulla storia ad indicare le quali il Maurras è maestro; e interessano in modo particolare le pagine dedicate alla famosa frase con cui il Governo francese amplificò l’ordine del giorno di Joffre dopo la Marna. La frase aggiunta dai politicanti suona cosi: « Le Gouvernement de la République peut être fier de l'armée qu'il a preparée». Essi si rilasciavano per tal modo un certificato di buona condotta patriottica recante la firma di Joffre. Il capo non protestò... Certo sapeva benissimo che la democrazia ha sempre scritto la storia così, falsificando i fatti e alterando i documenti.
Vigny era presbite
Lo dice Sainte-Beuve mostrandolo mentre legge il discorso di ricevimento all'Accademia: « Vigny era presbite e non voleva occhiali di sorta: teneva i fogli a distanza e leggeva cosi ». Ecco perchè nella sua opera s’incontrano tanti paesaggi per presbiti, come la terra promessa vista da Mosè dall’alto del monte Nebo o il mondo contemplato dal cielo mentre imperversa il diluvio o ancora Parigi dall'alto d'una torre. In Stello, di cui ricorre appunto quest'anno il centenario, si nota a questo proposito un passo curioso: c'è un personaggio che assistendo da una finestra all’esecuzione d'Andrea Chénier, si serve d’un cannocchiale e si giustifica cosi: « Coi miei occhi, avevo visto l'insieme del quadro; per vedere i particolari ho preso un cannocchiale ».
Il conte Maeterlinck
Maurice Maeterlinck compie settant'anni il 29 agosto: si annuncia che per la ricorrenza il Re, del Belgio ha deciso di conferire al grande scrittore il titolo di conte. Nella stessa occasione lo scrittore fiammingo Cyriel Buysse sarà nominato barone. Com’è noto, Re Alberto è un sovrano che si interessa molto al movimento letterario e che ama le buone letture. Nel caso di Maeterlinck, egli rende omaggio a un poeta che da trent’anni richiama sul Belgio l’attenzione del mondo con la sua opera pensosa dei più alti e segreti problemi dello spirito, con la sua straordinaria facoltà di rendere le più intime sfumature delle inquietudini dell'anima e della coscienza umana.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 27.07.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Il "Quadrilatero" di Maurras,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 23 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/600.