Vieri Nannetti (dettagli)
Titolo: Vieri Nannetti
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1932-12-21
Identificatore: 1932_424
Testo:
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Vi eri Nannetti
Del toscano Vìeri Nannetti si conosceva Malseme: presentazione piena di promesse d'un paio d’anni fa. Il suo secondo libro I nudisti di Monte Catterina, uscito adesso nelle edizioni di Solaria, potrebbe far pensare a un proposito satirico e ironico intorno a un tema di attualità; a un impegno di complicare in allegoria e grottesco una materia tanto saporosa e piccante che basta enunciarla per stuzzicare la curiosità interessata della gente. Invece il racconto del Nannetti è condotto su uri piano di serietà assoluta, considera gli aspetti del microcosmo che gli si presenta con un distacco completo dal pittoresco e dall'equivoco della sua novità. La « favola nudista » è, come una qualsiasi favola umana, fonte di emozioni artistiche, di scoperte psicologiche, di conclusioni morali. Vi si studiano dei caratteri, vi si colgono le reazioni della personalità nella comunità insolita. vi si fissano i riflessi del mondo esterno e del tempo: insomma, vi si risolvono i problemi d'ordine spirituale, storico ed estetico che ogni scrittore, si pone davanti ad un tema narrativo in cui maturi qualche disegno di chiudere immagini, sensazioni e scorci di vita vissuta. Il nudismo è novecento ini pieno, e nasconde, sotto apparenze dt disincantata sessualità e di amor dell'esistenza libera e sanamente animalesca, i suoi attacchi con le teorie freudiane. Ma qui il discorso si farebbe lungo e difficile, e non. è il caso di aprire un panorama dt turbamenti del complesso, psichico-erotico nei confronti di quest’auro panorama naturalistico, cosi lieve trasparente ed aereo, offerto dal racconto dello scrittore toscano. Il quale ci trasporta in Germania, terreno propizio ad ogni esperimento a fondo torbido. Monte Catterina potrebb'essere un qualsiasi Gebirge: « se si aggiunga che proprio sulla vetta il Catterina è aspro e sassoso, allora si comprende come il Maestro abbia, creduto più opportuno stabilire l'attendamento qualche diecina di metri più in basso, sul versante nord-ovest, dove le stoppie, i mughi e gli altri arbusti nani cedono all’associazione delle conifere e dove il sottobosco si fa erboso e fiorilo di stelline celesti». Questo Maestro è l’organizzatore e capo della nuova colonia felice del monte di fantasia: e i componenti, uomini e donne, hanno tutti un loro ufficio da svolgere, come si conviene ad una comunità sociale funzionante a dovere. Vi son tutti gli elementi per una visione ironica quale avrebbe potuto sorridere a Carlo Dossi se ai suoi tempi la realtà fosse stata, com'è oggi, così feconda di paradossi da rendere inutili le evasioni nell'utopia; ma. la comunità, dove si son raccolti tipi temperamenti e tendenze disparatissimi, dal positivo al raziocinante, dall'istintivo al romantico, dal curioso a freddo al turbato, è un campionario per ritratti umani, senza deformazioni caricaturali. Anzi l'obbiettività del Nannetti scava intorno ai confini della colonia un vallo profondo che la distacca e la isola in un clima fiabesco, anche se la storia d'amore di cui essa è teatro abbia aspetti realistici e nostalgie borghesi. Tra codesti spregiudicati, nudisti ve, ne sono certuni, come il romantico Will, che non lo sono affatto; il nudismo di Will è in funzione d’una di quelle prove d'amore alle quali i personaggi del poema cavalleresco, della commedia e del romanzo si son sempre sottoposti per conquistarsi i favori delle loro belle. Ma l'atmosfera equivoca che grava fatalmente sulla colonia si appesantisce anche sulla fanciulla amata da Will, la sospinge verso desideri e presentimenti non limpidi, le prepara avventure sospette sì che il povero Will sembra per un momento orientarsi verso mète carnalmente più istintive. A liberarlo dalla sua angoscia, provvedono gli abitanti del contado, che danno fuoco ai boschi di Monte Catterina per snidare i nudisti. Nel colmo dell’incendio e della confusione, Will si prende in braccio la sua ragazza e se la porta verso la vita. L’interesse del racconto sta, più che in questo nucleo romantico e più che negli « studi di nudo », nella soluzione data dal Nannetti alle masse, ai contrasti, alla parte corale; alla precisazione, dei rapporti tra i simboli umani che formano la colonia e all'analisi delle reazioni istintive del loro fondo tradizionalistico nei confronti del nuovo ambiente e della nuora esistenza. Non tutti, perchè si son spogliati degli abiti, riescono a spogliarsi della loro mentalità. In coloro che giungono a liberarsene, l'anima si offre da sé alla radiografia morale.
Collezione: Diorama 21.12.32
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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Vieri Nannetti,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/680.