Una parola al giorno: Humour (dettagli)
Titolo: Una parola al giorno: Humour
Autore: Paolo Monelli
Data: 1932-10-26
Identificatore: 1932_470
Testo:
Una parola al giorno
Humour
Parola inglese (pronuncia jùmö(r); anche gli inglesi colti, pur cosi attenti ad aspirare l’acca iniziale che basta questa aspirazione a distinguerli dalle classi popolari, in questo vocabolo generalmente la trascurano); la quale non è altro che il latino humor, l'italiano umore. Da un significato originario, vivo tuttora, di umore, stato dèlia mente o dell’animo, è passata a significare, secondo quei vocabolarii, « una inclinazione all'umor faceto e alla comicità, la facoltà di vedere il lato comico delle cose, un’immaginazione gaia e vivace ». Tuttavia, tanto in Inghilterra come nel resto d’Europa, lo stato d’animo e le sue manifestazioni letterarie ed artistiche designate con humour (humor in tedesco, humour, ma pronunciato alla francese, in Francia) non hanno ancora trovato una sicura definizione.
Noi possiamo rendere la parola inglese con umore o con umorismo. Umorismo vale esattamente da noi quello che gli inglesi intendono — anche se non riescono a definirlo con esattezza — con humour; tanto noi quanto gli inglesi sentiamo bene che humour e umorismo sono cosa diversa dalla facezia e dall’umor faceto (inglese wit, pron. uìt; tedesco witz), e dallo spirito (francese esprit). La facezia, l'umor faceto, hanno per loro campo più l’intelligenza che la simpatia, giocano sulle parole e sulle idee, hanno per loro metodo la sorpresa. Lo spirito è piuttosto vivacità di reazione, è allegro e ridanciano, si serve di elementi, come la satira, l’ironia, il cinismo, il gioco di parole, la freddura, che appaiono estranei all’umorismo. L'umorismo invece è più umano che intellettuale, ha per suo campo la natura dell’uomo e le sue debolezze, ha per suo metodo l'osservazione, ha un fondo di simpatia indulgente o di disperata rassegnazione. La facezia vuole sbalordire, lo spirito vuol fare ridere, l'umorismo si contenta di far sorridere. La facezia è comica, lo spirito è spensierato, l’umorismo può essere tragico.
Non ha nulla a che fare con humour e con umorismo il nostro derivato umoristico, che si applica esclusivamente a manifestazioni di carattere gaio e ridanciano, rapide e immediate, fatte di freddure e di sorprese. E gli scrittori umoristici spesso non hanno due soldi di umorismo.
Collezione: Diorama 26.10.32
Etichette: Paolo Monelli
Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Humour,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 22 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/726.