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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-07-15

Identificatore: 77

Testo: NOTIZIARIO

All’insegna delle Belle Lettere

* La tradizione del medico scrittore non è, come vogliono taluni, di marca francese. Dobbiamo ricordare il nostro grande Redi, scienziato e poeta dei Seicento? L’epoca nostra può segnalare, tra gli altri, il nome di Mario Musella, medico napoletano, che vive scrivendo libri e curando celebrità: sono recentissimi i suoi « Frammenti di scienza ». (ed. Idelson) che derivano il loro particolare fascino dalla profonda dottrina esposta in una forma brillante, accessibile a tutti. Di questo libro di fisio-psicologia si potrebbe dire che si legge come un romanzo, sebbene non di tutti i romanzi si possa dire che si leggono col piacere di « Frammenti di scienza ». L’opera del Musella spazia nei più vari e vasti campi della medicina e della psicologia, dai problemi della coscienza, dei sogni, della vita, della psiche, alle divagazioni sulla donna; dall’origine della psicanalisi all’obesità; dal significato dell’arte, a quello dello sport.

* E’ uscito in Roma il primo numero della rivista bimestrale d’arte e letteratura Fronte, diretta da Marino Mazzacurati. Il sommario di questo primo fascicolo dice chiaramente quali sono gli intenti della nuova pubblicazione, la quale si presenta in una veste di straordinario buon gusto e modernità, sia per quanto riguarda la presentazione tipografica, sia per quanto riguarda le tavole fuori testo. Cinque canti inediti di Giuseppe Ungaretti non sono certo un incontro di tutti i giorni; pensieri di Carrà, De Fiorì e Solmi sull'arte s’accompagnano a prose di fantasia di Arturo Loria, Alberto Savinio e Alfredo Mezio e a prose critiche di Angioletti. Falqui, Raimondi, Moravia, Piovene e Ferrata; Angioletti trae alcune assennate conclusioni sulla prosa italiana d’oggi, e Falqui espone una serie di punti di vista che continuerà. Notevoli le note di Raimondi su Baudelaire e le considerazioni di Moravia sul romanzo inglese. Dal canto suo, Piovene esamina l’arte di Alvano; e Ferrata quella di Cardarelli.

* La Casa editrice Formica di Torino inaugura un nuovo periodo della sua attività con un volume di Carlo Saggio intitolato Lettere d'amore dedicato « all’illusione e alla speranza ». La dedica al binomio astratto non faccia pensare a residui inaccettabili di estetismo dannunzieggiante. E’ un diario, o, come vuole l’autore, un testamento d’anima, in cui l’amore è vissuto ed espresso come esperienza fondamentale e risolutiva in una storia conclusa, tutta costruita d’avventure e disavventure interiori. « Lo amore cominciando da la bellezza finisce in dilettazione », diceva il Ficino: in diletto non dei soli sensi, sì dell’immaginazione e dello spirito, motivo insomma di trasmutazione poetica e di identificazione nell’assoluto. Il Saggio trasforma in poesia le esigenze della sua biografia d’innamorato, costruisce il suo nuovo canzoniere intorno alla figura ispiratrice ch’è sorella delle Beatrici e delle Laure, idealizzata quanto occorre perché i suoi piedi sfiorino appena la terra. La poesia nasce dalle reazioni del sentimento e della fantasia negli incontri patetici, nei momenti drammatici dell’amoroso viaggio: chi non soffre, non ama. La sincerità e trasparenza dei diario del Saggio sono in ragione diretta dell’autenticità della sua esperienza sofferta.

* Ai più recenti saggi della nostra letteratura femminile bisogna aggiungere un nuovo romanzo di Daisy di Carpenetto, la scrittrice piemontese trapiantata nel clima di Roma. Questa storia di Due uomini... Due bimbi (ed. Mondadori) è caratteristica delle disposizioni dell’autrice all’analisi e all'introspezione e della marca del suo stile. La Carpenetto è autobiografica con semplicità e sincerità; mettendosi cioè da un punto di vista schiettamente femminile che non è facile riscontrare nelle scrittrici. Lo studio del subcosciente nel quale matura lo stato d’animo di colpa come conseguenza dell'ineluttabilità del destino prescritto ad ogni vita di donna, è acuto, trepido, sofferto. Appesantisce il romanzo la prepotenza d una tesi-programma che lo incatena a necessità puramente ideologiche; ma la passione della scrittrice, la sua capacità di chinarsi sui dolori più fondi per capirli e consolarli, impegna il lettore a badare alla sostanza poetica del libro che è viva e aderente, e che si riflette nell’andamento stesso della prosa sostenuta da una costante ispirazione di nobili origini.

* La Società Editrice Internazionale di Torino ha ripreso la pubblicazione della collana « Le vite dei Santi narrate ai giovani », alla quale collaborano molti dei più noti scrittori italiani da Arrigo Levasti a Milly Dandolo, da Domenico Giuliotti a Giuseppe Fanciulli e ad Ettore Allodoli. Tra gli ultimi volumi usciti notiamo il « San Vincenzo de’ Paoli », di Lorenzo Gigli, ricostruzione della biografia del grande santo francese nel quadro dei suoi tempi procellosi; « Sant’Antonino arcivescovo di Firenze », dell’Allodoli: « Santa Teresa », di Mercede Mundula; « Santa Francesca Romana », di Hilda Montesi Festa; « Santa Elisabetta d’Ungheria », di Camilla Del Soldato; « San Francesco da Paola », di Arturo Stanghellini; « Santa Cecilia », di Francesca Castellino.

* Nella collezione « Storia e pensiero », dell’editore Paravia, sono apparsi due volumi di vario argomento culturale: un saggio di Guido de Giuli su Maurizio Maeterlinck; e un profilo del filosofo, sacerdote e poeta Angelo Silesio, di Lionello Vincenti; e si annuncia prossimo un contributo alla storia della lirica italiana Dal Sei all’Ottocento, per T. L. Rizzo. Anche la nota Collana Storica Sabauda, dello stesso editore, continua alacremente: stanno per comparire il Conte Rosso, del Cognasso e Carlo Felice, del Lemmi, cui seguiranno Filippo senza Terra, Vittorio Amedeo II, Carlo Alberto, Umberto I, Margherita di Savoia. Vittorio Emanuele III.

* Annunciamo ai fedeli di James Joyce che il grande scrittore irlandese, se pur non più tenerello, si è sposato recentemente, secondo la legge britannica, con la signora Nora Joseph Barnacle; o meglio: ha sanzionato il suo vecchio matrimonio, che risale al 1904;

pare che lo abbiano spinto al passo legale certe importanti ragioni testamentarie. James Joyce ha 45 anni e sua moglie 47: dal matrimonio sono nati due rampolli, un figlio, Giorgio, di 26 anni, cantante e sposo da qualche mese ad una ricca americana; e una figlia, Lucia. ventiquattrenne, danzatrice già rinomata.

* Lo scrittore russo Alessandro Kuprin, che vive esule a Parigi, ha dettato una calorosa prefazione per il romanzo Le mani vuote, d una sua giovane compatriota, la signora Nadeida Gorodetsky, recentemente tradotto in francese. « Niente espressioni della famosa anima slava, scrive Kuprin. Questo romanzo è soltanto veridico, conforme alla vita di tutti i giorni... ». L’autrice è nata a Mosca e non è ancora trentenne: abbandonò la Crimea nel 1920 per passare in Serbia, ed ora si trova a Parigi come molti altri scrittori ed artisti del suo Paese.

* Sta per uscire un nuovo romanzo di Maria di Borio, intitolato Monsereno, nome di un vecchio castello solitario, dove una madre è costretta ad educare i figli a causa dì un grave segreto dolore che pesa sulla famiglia. La scrittrice ha voluto ritrarre una gioventù, a cui s’insegna di dove viene, perchè sappia dove deve andare, ardente d’amor patrio e cristianamente forte e sincera, e perciò incapace di bassi calcoli. Il romanzo è dedicato al Duce.

* E' uscito il volume Venti lettere, di Ugo Ojetti (ed. Treves), già da noi annunciato: pubblicate ih « Pègaso » tra il 1929 e la fine del ’30, le lettere ojettiane trattano in un modo nuovo e originale, sostanziato di fatti esposti e commentati con l’acutezza e il tono che distinguono Ojetti tra mille, i principali problemi di metodo crìtico e di vita artistica e letteraria dell'Italia nuova: il volume s’apre con la lettera al Duce intorno all’ indipendenza del giudizio sull’arte dal giudizio sulla politica, e tra le altre diciannove contiene quelle al padre Rosa, sull’arte e la conciliazione, a Papini sul romanzo e gli scrittori italiani; a Marinetti sulla antichità del futurismo, e a Bontempelli sul verosimile nella letteratura. Nelle edizioni Treves compaiono pure il nuovo romanzo Il paese del vento, di Grazia Deledda; e il libro di Sir Ubert Wilkins, Al Polo Nord in sottomarino, che espone le fasi preparatorie della grande impresa.

* Marino Moretti ha tradotto per la Biblioteca romantica dell’editore Mondadori Una vita, di Maupassant, il primo romanzo del grande scrittore, composto a trentatre anni. Per la stessa Biblioteca, Ada Negri ha tradotto La Storia di Manon Lescaut e del Cavaliere des Grieux; e Rinaldo Kufferle il romanzo I Dèmoni, di Dostoievski, che occupa due volumi, complessivamente 1080 pagine.

* Un libro fondamentale per la conoscenza della storia della Somalia é Ferro e fuoco in Somalia, di F. S. Caroselli (ed. Sindacato Arti Grafiche, Roma), che traccia la storia dell'occupazione territoriale della colonia e ne narra le vicende politiche e diplomatiche. Il volume del Caroselli, noto colonialista, è presentato da una lettera-prefazione del Ministro De Bono.

* Nelle Nouvelles Littéraires René Lalou segnala con simpatia lo studio dedicato dal critico italiano Sergio Solmi al « pensiero di Alain » e recentemente tradotto in francese: il Lalou ha potuto vedere il manoscritto della traduzione e vi ha riconosciuto un seguito di analisi leali le cui conclusioni nell’insieme sente di poter accettare benchè debba discuterne alcuni dettagli. L’esempio di Giorgio Sorel dimostra, secondo il Lalou, che i critici italiani « se salutano passando le nostre glorie ufficiali, s’interessano particolarmente ai nostri pensatori indipendenti »: è il caso di Alain e del Solmi.

* E’ noto a pochi che Stefano Zweig, l’autore di Fouché, oggi popolare anche tra noi come scrittore di vite più impegnative e meno romanzate di quello che il gusto corrente ammette, cominciò la sua carriera di biografo una trentina d’anni fa con una monografìa dedicata al poeta belga Emilio Verhaeren, il cantore delle città tentacolari e del fervore etico, riconoscendo il significato europeo della sua arie: la monografìa di Zweig, ignorata anche da quasi tutti coloro che oggi discorrono di lui, resta definitiva per quanto concerne l'opera e la figura di Verhaeren nella storia della poesia contemporanea, ed è stata pubblicata fin dal 1910 nelle edizioni del Mercure de France.

* Non sono ancora sedate le polemiche suscitate dai Souvenirs di Georgette Leblanc, la moglie divorziata di Maeterlinck, che hanno il torto di mostrare in pantofole il poeta belga, ed ecco che la vigorosa figura s’inquadra in una biografia francese dettata da Auguste Bailly per la collezione « Visages contemporains » dell’editore Firmin-Didot. In quarant’anni di produzione ininterrotta, comunque la si giudichi, Maeterlinck non ha cessato di esercitare sugli esseri e le cose la sua intelligenza lucida, penetrante, universale, nobilitata dalla squisita sensibilità e dal gusto artistico più sicuro. Maeterlinck ha iniziato la sua carriera in pieno simbolismo, ha conosciuto gli anni incerti dell’alba del secolo, poi la guerra, il dopoguerra, e mentre il mondo invecchia egli rimane nostro contemporaneo per virtù della giovinezza eterna del genio. La sua opera resta legata all’evoluzione letteraria e filosofica dell'ultimo cinquantennio: e attraverso l’analisi di essa e la sua proiezione sullo schermo del pensiero contemporaneo, il Bailly indica qual'è la posizione attuale di Maeterlinck e l’originalità del suo apporto. Maeterlinck, filosofo, deve buona parte della sua popolarità mondiale a Maeterlinck artista: poichè egli è giunto alla filosofia attraverso la poesia, e, filosofo, non ha mai cessato d’esser poeta, in quanto possiede il dono di concretare l'astratto in immagini sempre rinnovate e, moltiplicandole, di renderci l’idea sempre più vicina e tangibile.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 15.07.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/77.