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Titolo: Ada Negri

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-01-18

Identificatore: 1933_78

Testo: GALLERIA
Ada Negri
In un volume d'oltre trecento pagine (Di giorno in giorno - ed. Mondadori, 1933 • L. 12; la poetessa dei Canti dell’Isola raccoglie una quarantina di capitoli in prosa comparsi in questi ultimi anni nei giornali come momenti di un diario ispirato da fantasie lontane e vicine e dalle consuetudini con paesaggi, creature, momenti della vita quotidiana. Il segno della prosa occasionale, del frammento giornalistico, del saggio calligrafico, non incide sul libro di Ada Negri se non esternamente, vogliamo dire per effetto del ricordo ch'esso può suggerire al lettore bene informato o, come s'usa dire, al corrente; del lettore, insomma, che si autodefinisce furbo e sta sulle sue. In realtà il carattere unitario che fonde codesti capitoli è acquisito alla loro stessa ispirazione originaria e ai loro motivi spirituali e lirici. Slamo nel mondo che fu ed è sempre caro alla Negri, in ambienti che abbiamo conosciuto per il tramite delle sue evocazioni, su strade che abbiamo percorso tante volte con lei, e che, quando puntano dritte ai confini dell'orizzonte lombardo, spartendo infinite distese di campi gravati dalla nebbia o di risaie in cui l’acqua stagnante riflette la malinconia del cielo plumbeo, sembrano direttrici non pure d'una nostalgia costante c d'un pensiero lirico che ha le sue radici lontano nel tempo, all'epoca in cui, guarani’anni or sono, i canti della maestrina, di Motta Visconti ruppero con ingenua violenza gli alti sonni dei pontefici della poesìa togata e della critica accademica; ma insieme d'un sentimento che interpreta le ansie, le aspirazioni, i sogni e le delusioni d'una collettività, i cui echi sono cosi frequenti e cosi profondi nella poesia della Negri, da Fatalità all'Esilio: codesti echi oggi ritornano nelle sue prose, con vivezza e intensità adeguate al carattere romantico del primo mondo lirico negriano e soprattutto al fascino della innegabile sincerità che nobilita ogni tema, anche il più rettorico, trattato da lei. C'è sempre, nella Negri, un bisogno romantico di confessarsi, ma senza pose e senza falsa eloquenza, con un tono assai dissimile da quello che usano a freddo molte scrittrici, e soprattutto con una completa autonomia dagli schemi narrativi consueti alla letteratura femminile. E quanto allo stile, molte altre volte si è detto quali siano le positive conquiste negriane di questi ultimi anni. Il fascino e l'interesse della confessione sono per il lettore il passaporto per arrivare senza diversioni al nucleo lirico del libro, alla formola delle « voci della terra », della solitudine, delle inquietudini e delle simpatie spirituali che costituisce la linea di coerenza della poetessa, mantenutasi attraverso le esperienze culturali e mondane fedele al suo carattere originario, ai richiami della sua gente popolare e della sua terra. Così anche in questo volume la prosa, quando tocca i temi genuini, si fa pacata e serena e ritrova le vie del cuore. Fili d'incantesimo del paesaggio lombardo, ore di sosta in una casa ospitale nel cuore d'una vecchia e illustre città di provincia con un gran fiume che l'attraversa e molta ombra che s'indugia nelle sue strade silenziose: spesso il racconto è canto e celebrazione dell'unica gioia concessa all'uomo, la palpitante bellezza, gloriosa o malinconica, della natura, il travaglio della vita rispecchiato nell'assiduo rinnovarsi e trasformarsi delle cose
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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.01.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Ada Negri,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/888.