Diorama Letterario

Titolo: Canto del sicomoro

Autore: Mario Viscardini

Data: 1933-02-08

Identificatore: 1933_110

Testo: Canto del sicomoro
Adoro la pace nell'ombra del sicomoro cullata dal vento di piccole note tristi e melodiose e il paradiso inventa fra terra e cielo questo riposo adorno di flauti leni e violini di esili canti e neri occhi di brace ardenti di vita ma calmi nell'ombra dei cigli e al vento dischiusi i leni violini adorano i tristi canti di pace e gli occhi di cielo cullati.
Risponde lunga la nota dell'intima corda vibrata e tremano gli occhi fulgidi quarzi nel buio di nero diaspro segnati ma dolci di paradiso nel cielo tutto ricciuto di lana rossa ed argentea splendente che i canti leni inventa e i vaghi mattini salutati dai fiori le corde vibrate nel buio di piccole note adorno e la pace d'argento ridente nell'ombra del sicomoro.
Oh l'umiltà del dono che tutto placa e il dubbio sventa nel cuore chino che incanta a pensare la maestà del vero e se nell'astro lucente e lontano fissa la sua brama s'annulla come soffio nel mare alzando la pallida vela e il dono ricambia umilmente fuso nel soffio d'amore che placa ogni brama e la lucente vela d'ogni dubbio sventa.
Come nei flutti cullato di fievoli onde amico del mondo mi chino e tra gli occhi fugaci del bene distinguo ogni scintilla e mi paiono un fatto solo d'amore le note celesti e le terrene sembianze che sull’eterno istante passano a volo scintille fievoli che nell'eterno flutto move e rinnova fugace la nota amica del bene nell'ombra del sicomoro.
Dolcemente commosso dico la mia preghiera nell'orecchio del tutto e nel confuso battito varca la pena del mondo poi che l'intender vano è come pianto buio nel vaso di speranza e dentro il cuore la confusa preghiera di pena ascolta e d'amore come soave orecchio aperto al varco di speranza che tutto accoglie e dolcemente la preghiera innalza.
Mario Viscardini.