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Titolo: Paradiso perduto

Autore: Adriano Grande

Data: 1933-02-22

Identificatore: 1933_134

Testo: Paradiso perduto
O Paradiso, il mio pensier dirupa, nebbia di falda in falda riscende, sol ch’io l’alzi a toccar nella memoria quella che un tempo, calda di puerile speranza, immagine di te mi componevo.
Io non so più quel che allora sapevo, vanamente m’arrampico ai ricordi senza più lena, istante non m’avanza che la vile esistenza non m’appanni: cresciuti
ormai già troppo, gli anni m’affondan nella terra, come pioggia e vento affondano tra l’erba i sassi dalla cima del monte nella scura valle caduti.
Pure, la terra è bella, or che mi presta
occhi la fanciulletta
mia gaia per guardarla
come di primavera
guardano i fiori che sembran stupire
del tornare dell’alba
dopo la sera.
Ed ella, che per vivere s’appoggia
a me quasi alberello a una muraglia, beve dalle parole di sua madre, acqua di mattutino
cielo, la meraviglia delle fiabe:
ma dormendo si perde
in strade ove seguirla non possiamo.
Destandosi, ritorna a noi più verde di foglie; e il suo giocare incessante riprende; e non rivela
il Paradiso che dormendo ha visto:
e il suo segreto rende ancor più triste il mio segreto.
Adriano Grande.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 22.02.33

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Citazione: Adriano Grande, “Paradiso perduto,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/944.