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Titolo: I libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-04-26

Identificatore: 1933_233

Testo: I libri della settimana
Il peccato di Adamo ed Eva
L’olandese Adriano Beverland, filologo, teologo e scrittore libertino del secolo XVII, propose nel De peccato originali (1678) un'interpretazione audace della colpa dei progenitori, riducendola all'atto sessuale. Codesta interpretazione, che va nota col nome di « ipotesi di Beverland » e che in un certo senso anticipa alcune recentissime teorie sull’origine sessuale del sentimento religioso, esercitò una forte suggestione su pensatori come Hamann e Herder, i quali, discutendo fra loro, ne fecero centro di speculazioni sul posto dell'uomo nell’universo, sulla sua storia e sul suo destino. Altri numerosi autori, prima e dopo di Beverland, sostennero detta interpretazione; ma poiché col nome appunto di ipotesi beverlandiana essa fu nota ad Hamann e ad Herder e rappresenta il solo titolo di Beverland al ricordo dei posteri, si può continuare a chiamarla così. Di questa teoria sessuale del peccato originale fa la storia Antonello Cerbi in un libro curioso ed erudito (Il peccato di Adamo ed Eva: storia della ipotesi di Beverland) che esce nelle edizioni della società «La Cultura» (Milano, 1933 - L. 20). Già in un'opera precedente di notevole valore storico-critico sulla Politica del Romanticismo (ed. Laterza, Bari 1932) il Gerbi aveva fatto cenno della teoria beverlandiana nel capitolo dedicato ad Hamann (pagg. 72 e seguenti) narrando come l'Hamann ne sia rimasto per tutta la vita ossessionato e come l'Herder, pur rifiutandola, non abbia mai saputo completamente dimenticarla; e come infine un'eco e un ulteriore approfondimento della teoria si ritrovi in un importante scritto di Kant. La teoria beverlandiana ebbe dunque una non trascurabile importanza in quel moto dei decenni 1760-1790 dal. cui fermento doveva uscire il vero e proprio Romanticismo, e attraverso l'influenza di Beverland si stabilisce un altro nesso del libertinismo del Seicento col realismo dei romantici e un’altra fonte delle miscele romantiche di sensualità e religione. Nel nuovo libro il Gerbi traccia a grandi linee la storia della varia fortuna dell'ipotesi di Beverland e mostra come essa abbia operato nei secoli pro e contro la trascendenza divina. Prima di arrivare al Beverland, il Gerbi esamina le diverse interpretazioni del racconto biblico risalendo ai tempi antichi per poi scendere al concetto di peccato e di morte nel Rinascimento e nel Seicento e inseguirlo nelle trasfigurazioni romantiche sino a Baudelaire e a Kierkegaard. Così lo studio del Gerbi, che si appoggia sopra la diretta conoscenza dei testi ed è ricco di vedute originali, costituisce un contributo alla storia di quel concetto di colpa che è quasi il nesso tra la religione e la morale e di cui narra il progressivo affinarsi e « umanizzarsi » nei secoli.
La collana di vetro
Nella raccolta « I poeti italiani del XX secolo » che Veditore Formiggini iniziò avanti guerra con Bontempelli, Chiesa, Pirandello e Pastonchi, prende posto, dodicesimo volume della serie, la poetessa sarda Mercedes Mundula con La collana di vetro. La Mundula raggiunse i margini della fama, quando, alcuni anni or sono, pubblicò un primo libro di versi:
« La piccola lampada ». Da quel momento la giovine scrittrice iniziò una attività letteraria e critica molto notevole. Decentemente, ha dato alla stampa presso la Casa Internazionale di Torino uno studio su « Santa Teresa d'Avila », mentre ha in corso di pubblicazione, dall'editore Carabba: « La casa sotto il pino » che dalla stessa autrice è definito « romanzo color di rosa... all’altezza dei tempi: tinte chiare, senza sdolcinature, ottimismo senza odor di muffa e con un pizzico di malizia che in letteratura è prezioso come il sale ». Il volume di liriche ora uscito: La collana di vetro, riflette sprazzi e bagliori smeraldini da una poesia vibrante per subitanea ispirazione sensitiva, per immediata snellezza di motivi, per bella vivacità coloristica. Non espressione di arte femminea, chiusa nel cerchio delle consuete astrazioni di amorosi delirii, ma, fra mezzo a una riposta fluidità di sentimento, anche una concreta forza di pensiero e un animoso fervore umano. La costruzione tecnica del verso, se pur si adegua alle forme tradizionali, è ravvivata da ardimento di trapassi, da selezione di ritmi, da sagace varietà di accenti. La passione letteraria non ha attenuato nella scrittrice il profumo della femminilità: l'ha serbato come un dono prezioso, senza disperderlo in manierate pose estetiche o in atteggiamenti esibizionistici, cari alla maggior parte delle donne letterate. Benché da molti, anni lontana dalla sua Sardegna, sopravvivono in lei gli atavici segni della pura e composta stirpe isolana. Sposa e madre felice, pur movendosi in un raffinato àmbito di vita sociale, essa trova il miglior rifugio nella propria casa, fra le cui pareti, nell’ànsito della maternità, l'anima aspettante si riempiva di timidi sogni, ed ora, nella sopravvenuta luce di gioia, si effonde in tenerezza per le sue creature, che impersonano i canti più belli sgorgati dall’adorante suo cuore materno.
“Sacrum Imperium"
Carlo Antoni ha tradotto per la Biblioteca Storica dell’editore Principato di Messina il Sacrum Imperium di Alois Dempf, opera capitale nel campo degli studi sulla filosofia della storia e dello stato net medioevo e nella rinascenza politica. La prima parte del volume esamina le teorie della storia e della società nell'età medioevale esponendo i concetti fondamentali della teologia cristiana e i caratteri della filosofia della storia nei primi tempi del Cristianesimo sino al Concilio di Nicea. Con Carlo Magno si affaccia l'idea imperiale, che ha molta affinità col nazionalismo posteriore in quanto questo è fede nella missione del proprio popolo, nella sua grandezza passata e avvenire, nel suo primato politico sugli altri popoli, ma é anche più ampia di questo in quanto vi possono partecipare anche gii altri popoli. Tutto un gruppo di popoli può credere nella missione storica di una monarchia universale. Nella seconda parte l'autore imposta il problema della sociologia dello Stato moderno sullo studio dei caratteri delle epoche autoritarie e delle epoche liberali. Nelle prime è necessario distinguere tra una libera opinione pubblica e una vita pubblica disciplinata autoritariamente e osservare tutte le conseguenze che ne derivano per la teoria dello Stato e la filosofia politica. « Solamente dopo le teorie della libertà del secolo XVIII — scrive il Dempf — i loro avversari, i filosofi, tradizionalisti e romantici del legittimismo, della reazione e della Restaurazione, dovettero occuparsi a fondo di esse. Allora soltanto, cioè in un’età individualistica, sorse per essi il problema come si potesse spiegare il formarsi di siffatte concezioni e rappresentazioni comuni e di un siffatto senso del dovere comune di tutto un popolo » che intende l’autorità pubblica di tutte le istituzioni come un vincolo di natura morale, anzi religiosa. Si ricorse a tale scopo alla formola romantica dello spirilo nazionale enunciata in Germania specialmente da Herder (prima ancora in Italia il Vico aveva voluto significare qualche cosa di simile con la formola della comune natura delle nazioni). Hegel creò poi la teoria più mistica che metafisica dello spirito nazionale. La Biblioteca Storica Principato va anche segnalata per altri numeri di grande interesse, quali il Napoleone di Bainville, Roma Capta del Macchioro, Tacito di Concetto Marchesi, Traiano di Roberto Paribeni.
Frontespizio dell’opera di Beverland sul peccato originale.
Mercedes Mundula

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 26.04.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “I libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1043.