La Festa del Libro (dettagli)
Titolo: La Festa del Libro
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1933-05-10
Identificatore: 1933_236
Testo:
La Festa del Libro
L'Alleanza Nazionale del Libro chiama anche quest'anno a raccolta gli editori, i librai, gli scrittori italiani per radunata di maggio, che è la rassegna delle forze, intellettuali e pratiche della Nazione nel campo librario. L’importanza della Festa del Libro a fini spirituali e realistici non ha più bisogno di essere illustrata: tanto meno ai lettori del Diorama, ai quali per le cinquantadue settimane dell’anno andiamo presentando quanto di meglio e di più caratteristico e significativo offre la letteratura italiana d’oggi, la cui responsabilità e i cui còmpiti crescono in proporzione del ritmo spiritualmente sempre più intenso che il Regime va imprimendo alla vita e al costume del ipopolo italiano. La Festa del Libro non deve perciò identificarsi con una delle solite fiere commerciali promosse per ragioni rispettabilissime a scopi esclusivamente pratici; ma dev’essere occasione ed incitamento ad una propaganda diretta sul pubblico per accostarlo al libro, per invogliarlo a leggerlo, a tenersi cioè in contatto con le correnti del pensiero e dell’arte espresse dalla civiltà contemporanea. Perchè questa propaganda si eserciti efficacemente occorre però che lo scrittore sia all’altezza della sua missione e che il libro risponda veramente all’attesa e alla fiducia del pubblico, il quale è stanco e scontento dei consueti temi sfruttatissimi, . vuoi di carattere erotico vuoi di rappresentazione realistica della vita mediocre o di stillicidio del « fatto personale » elevato sul piano narrativo, ed esige dal libro qualche cosa di più, il senso della vita multiforme, un'ansito di. fede e di bellezza, un'aspirazione ad elevarsi, e a migliorarsi, infine un'eco sia pur pallida dell’eterna poesia che si rivela ai più degni attraverso gli aspetti universali dell’umano travaglio e dell'umana solidarietà nella sofferenza e nell’azione che è poi un atto di fede e di coraggio.
Il libro per meritare d’esser letto dev’essere degno di far dei proseliti. Dunque anche alla scelta del libro da offrire in vendita devono badare gli organizzatori della Festa di maggio; e devono anche badare, oltre che alla qualità, ai mezzi perchè la propaganda sia idealmente all’unissono col valore intrinseco della merce. In Italia si può e si deve leggere di più. I nostri editori e i nostri librai sono, in genere, benemeriti della propaganda del libro italiano, e il pubblico deve rispondere col massimo impegno ai. loro sforzi e ai loro sacrifici. Poi la Festa del Libro è un’occasione per conoscersi o per rinnovare le conoscenze, per stringere fra scrittore e lettore quel vìncolo ch’è garanzia delle rispettive buone intenzioni e che è il punto di partenza per creare al libro italiano la popolarità che ancora non ha conquistato. Rendere popolare il, libro italiano è una missione alla quale tutti devono concorrere, autori ed editori, librai e pubblico, certi di lavorare così per uno dei maggiori fattori di penetrazione spirituale.
Il convegno, in queste giornale di maggio, è sulle più belle piazze d’Italia, da Roma a Milano, da Torino a Napoli, da Genova a Firenze, da Bolzano a Palermo, all’ombra degli edifici più insigni, della nostra storia e delle memorie più illustri, sotto questo bel cielo di primavera che è soave come una promessa. Chi vorrà mancare?
Collezione: Diorama 10.05.33
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “La Festa del Libro,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1046.