I libri della settimana: Il sacco dell'Orco (dettagli)
Titolo: I libri della settimana: Il sacco dell'Orco
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1933-05-10
Identificatore: 1933_244
Testo:
LIBRI DELLA SETTIMANA
Il sacco dell’orco
Mentre si stampa l’edizione delle Opere complete di Giovanni Papini, in ventiquattro volumi, ed è di questi giorni il successo del Dante vivo, l’editore Vallecchi accoglie nella sua bella e meritoria « Biblioteca » alla portata di tutti
una raccolta di prose varie e frammenti del Papini che s'intitola. Il sacco dell’orco (Firenze, 1933, L. 3); parecchi videro la luce in giornali e riviste, alcuni sono inediti. L’autore avverte ch’essi appartengono a epoche diverse della sua vita, lontane e recentissime: « nessuno si stupirà di trovare di tanto in tanto diversità di tono e magari qualche contraddizione ». Nella prefazione, Ettore Allodoli traccia un profilo del Papini messo perfettamente a, fuoco. Autodidatta, egli avverte ad un certo punto, « ma un autodidatta che se avesse proseguito per quella via erudita e comparatista, nonostante il diplomuccio di licenza normale, sarebbe diventato uno dei primi cultori di filologia romanza e avrebbe occupato o in Italia o altrove una delle cattedre universitarie di quella materia ». Formidabile lettore, il Papini preparò nelle biblioteche la sua coltura, vastissima ed. eclettica, e dopo essersi maturato sui libri senza straniarsi dalla vita si trovò uomo di primo piano in quella Firenze principio di secolo che fu formatrice e iniziatrice di alcuni movimenti spirituali fra i più importanti svoltisi in Italia e in Europa. Voce ammonitrice « e ingrata a molti nel primo gusto », la, sua; ma Papini trascinò con sè anime entusiaste di giovani e li rivelò a se stessi. La sua partenza per l’avventura letteraria fu notoriamente polemica. Papini la polemica l’ha nel sangue. « Scontento delle parvenze, dice l’Allodoli, inquieto con se stesso e con gli altri, assetato ora da un bisogno di assoluto come nell'infanzia e adolescenza era stato di libri, sente la necessità di ritrovarsi in una certezza di valore superiore ». Una segreta convergenza verso qualche cosa di alto e di stabile si può osservare in tutta l’opera papiniana precedente alla Storia di Cristo, per poco che il lettore in buona fede guardi addentra nelle pagine dell’Uomo finito o del Crepuscolo dei filosofi. In realtà la sua irruenza polemica e stroncatoria rispondeva alla coscienza della necessità d’una urgente liquidazione di tutto ciò che ingombrava e aduggiava la tradizione nazionale o viveva parassitariamente su di essa. La revisione papiniana dei valori artistici e morali è per tre quarti negazione e distruzione; ma parecchie di quelle conclusioni che ventanni fa suscitarono scandalo tra i benpensanti sono ormai passate in giudicato. Ingiustizie grosse questo implacabile stroncatore non ne ha commesse; o di, talune s’è poi, da buon cristiano, pentito e ne ha fatto pubblica ammenda. Ma la nuova generazione dev'essergli grata dei colpi ch’egli ha menato senza riguardi su tutte le specie di filistei, borghesucci, smidollati, ipocriti, falsi profeti che ingombravano la vita italiana. Papini ha accettato la lotta come una missione. « Sembriamo duri e rozzi — scrive in una bellissima lettera a Domenico Giuliotti — e malgraziosi e soprattutto intempestivi; gente fabbricata male, di metallo plebeo e mal fuso, costruita all’antica, contemporanei di Brandano nell'epoca dei rosignoli meccanici e dei feretri a benzina. Tentiamo, col maglio d’una prosa scabra e alpestre, di rompere i sonni dei neghittosi e i torpori dei tepidi. E forse ci avranno ad uggia... ». L’orco vuota il sacco, ma è un orco che si fa amare, un poeta. E poeta egli è anche in molti di questi capitoli, in quelli di tono apertamente autobiografico (Non mi amo non potrebb’essere una pagina dell’Uomo finito? ) e in quelli del gruppo Religio e del Mondo esterno. L’atto di accusa alla città appartiene idealmente al ciclo di Gog; e qua c là puoi riconoscere la cronologia materiale e spirituale del frammento e della pagina. Anche in questa possibilità di scoperte risiede l'interesse del libro, dove il Papini prosatore incide come sempre parole in un metallo genuino.
(Dis. di Vellani-Marchi).
Collezione: Diorama 10.05.33
Etichette: I libri della settimana
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “I libri della settimana: Il sacco dell'Orco,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1054.