Diorama Letterario

Titolo: I cento libri da leggere Risposte alla proposta di Moscardelli

Autore: Ulrico Hoepli, Guido Giannini

Data: 1933-08-30

Identificatore: 1933_388

Testo: I cento libri da leggere
Risposte alla proposta di Moscardelli
Ecco alcune risposte di editori alla proposta di Nicola Moscardelli riguardo al « corpus » dei cento libri ritenuti necessari alla coltura di ogni persona.
Come ben osserva Nicola Moscardelli, il desiderio o bisogno di sintetizzare in cento titoli tutti i libri necessari a qualsiasi uomo appena colto è stato espresso già molte volte, in diversi tempi e paesi. Non si è mai venuto a capo di nulla e meno che mai si è riusciti a creare quell'utopistica « Collana di 100 libri » che tutti dovrebbero conoscere e quindi comperare. Sarebbe troppo comodo l’irreggimentare così tutto lo scibile umano in cento cellule: questo tipo di standardizzazione intellettuale e spirituale, la Dio mercé, non c’è ancora nel nostro mondo meccanico ed è da augurarsi che non vi sia mai. « Tot capita tot sententiae ». Gli uomini sono troppo diversi fra loro di temperamento, di gusti e di cultura; gli spiriti e le o-pinioni sono troppo mutevoli a seconda dei tempi e dei climi o delle tendenze spirituali etiche o filosofiche per potersi stabilire un catalogo del libri « necessari », limitandolo a soli 100 numeri. Per meglio documentare il mio dire cito il frutto di una mia consimile illusione giovanile — o quasi — che porta la data del 1892: I migliori libri italiani consigliati da cento illustri contemporanei. Sono passati appena quaranta anni, ma voi, Nicola Moscardelli ed io non potremmo non sorridere constatando « quae mutatio rerum ». I francesi, nel loro costante desiderio di precisione e di sintesi, hanno pubblicato libri interessanti sulle letture necessarie: Bethleem, romans à lire et à proscrire (1920); Brandis: Comment choisir nos lectures, guide raisonné des lectures utiles (1911); Mazel: Ce qu'il faut lire dans sa vie (1917): tutti tentativi lodevoli e interessanti, ma unilaterali, se guardati dal punto di vista italiano. Da segnalare infine un recente tentativo inglese: « 100 best books chosen by Lewis Hind » (London, 1927): i soli latini ed italiani che vi figurano sono: Marco Aurelio, Dante, Cellini, Machiavelli, Mazzini, Virgilio. Il che dimostra che elaborare il catalogo dei soli 100 libri, veramente e stabilmente universali per tutti i tempi per tutte le Nazioni e per tutte le culture è impresa pressochè impossibile.
Ulrico Hoepli.
Secondo me, la proposta che Nicola Moscardelli presenta agli editori italiani e che in certo modo dovrebbe essere un altro rimedio efficace per risolvere la crisi del libro, è ben lontana da servire allo scopo. È una proposta di buone intenzioni... Amerigo Scarlatti, di recente memoria, ha lasciato un elenco di consigli per gli editori che possono, potevano esser loro molto utili, e principalmente un elenco di libri da fare. La proposta Moscardelli ci sembra un’appendice a questi libri dà fare. Quanti dei suggeriti libri dello Scarlatti hanno trovato fino ad oggi ragione di essere? Nessuno? Non possiamo affermarlo, ma a fare un’indagine si potrebbe arrivare a questa conclusione. Colpa degli editori che fanno il sordo a tutti i buoni consigli? Noi pensiamo che sia colpa degli autori. Ma questo discorso ci porterebbe troppo lontano... Ad ogni modo, la collezione dei cento libri suggeriti dal Moscardelli è una buona cosa. Difficoltà di realizzazione? Nel campo editoriale quasi nessuna, e si può anche accettare quanto Moscardelli propone: un consorzio fra editori per realizzarla. Ma nel campo della scelta? Ecco lo scoglio. E Moscardelli stesso deve vederlo quando accenna a certe recenti collane che, iniziate con un programma giusto, hanno deviato fin dal primo volume. Comunque, facciamo pure i cento volumi, accendiamo questi cento fari che dovranno illuminare le sane intelligenze italiane, avremo una collana di più, ma non c’illudiamo di avere il pieno consenso dei lettori italiani, non pensiamo di avere risolto l’attuale crisi del libro!
Guido Giannini.