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Titolo: Afa

Autore: Giuseppe Valentini

Data: 1933-09-06

Identificatore: 1933_390

Testo: Afa
Il profondo mare langue sulla riviera. È spento. Non c'è dato udirne la voce. A quest’ora
Nascono le sirene negli abissi Senza colore e n’è stremato il mare;
A quest’ora per gli oceani muti, Sulle navi stanche, Dormono senza sogni i marinai.
Il cielo pare una gran cerchia d’alghe Ancora intrise di salmastri umóri, Sorte or ora dai gorghi A prender conoscenza della luce, Del tempo.
Presagi calmi avvincono le cose;
Le tamerici chine Cercano invano l’umile sollievo D’un po’ di vento; brezza non le sfiora. Una pietosa cura di noi ci prende, Del precario nostro destino
Che, remoto, nell’ombra si consuma, Che si dilegua inavvertitamente.
Tutte le perdute nostre stagioni
Ci hanno condotto a questo giorno lento, A questa calma riviera.
Come tutti i nostri giorni passati
Anche questo che quasi non esiste, Così blando, così spento, È un effimero, necessario approdo:
Ripartiremo, stiamo ripartendo.
Langue il profondo mare:
Il mondo è un assopito desiderio, Presagi calmi avvincono le cose.
Dimenticata creatura, Io non sono che un’ombra sulla rena, Ma, sorto da un abisso, volto a un abisso, Già mi sento di domani, d’altrove.
Giuseppe Valentini.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 06.09.33

Citazione: Giuseppe Valentini, “Afa,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1200.