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Titolo: Scrittori giovani: Walter Minardi

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-10-18

Identificatore: 1933_458

Testo: SCRITTORI GIOVANI
Walter Minardi
È nato a Bologna nel 1908. Entrato giovanissimo nel giornalismo militante, vi ha esplicato una bella attività. Ha scritto: 40 gradi d'amore, romanzo umoristico, di cui è in ristampa la quarta edizione, e ora pubblica una raccolta di novelle allegre, Ma non lo dire a mia moglie (ed. Elit, Milano -L. 4). L'umorismo del Minardi è aperto, cordiale, petroniano. Non ha bisogno di chiose e di interpretazioni. È fin troppo facile, e anche quando si vale di rovesciamenti di situazioni comuni (si veda la prima novella Il trust dei fantasmi) il suo gioco si fa subito scoperto. Più che di novelle si tratta di spunti di novelle, di temi umoristici, proposti con brio e vivacità. Ridurli alla forma schematica del perfinire costerebbe poco. Ma sostanzialmente se ne distinguono per più d’una intenzione paradossale e critica, che va al di là del semplice passatempo scacciapensieri. Forse il Minardi abusa un po’ troppo della situazione equivoca e d'un linguaggio allusivo affidato ad immagini e allegorie fin troppo trasparenti e non sempre di buon gusto. In materia come questa è facile dar nel volgare, e il Minardi non sempre si salva dal pericolo. Ma lo sostiene quasi sempre il sentimento schietto del comico e la capacità di cogliere al volo il grottesco di posizioni e figure di primo e secondo piano. A illuminare le intenzioni e il tono delle sue novelle vai la pena di riportare la pagina dichiarativa: «Quando Malvina, la graziosa amica di mia moglie, mi veniva a trovare nel mio studio di via Rubbiani, esigeva sempre, fra una tazza di caffè e una sigaretta, ch'io le raccontassi qualche episodio della mia vita. Ella mi giurava che i miei racconti la divertivano tanto; infatti, le mie parole compivano il miracolo di far sorridere quella lieve creatura malata di malinconia. Io la esaudivo sempre, come si accontenta una bimba che chieda la favola di « Chiomadoro », anche perchè mi piaceva vedere la sua bocca fresca schiudersi nel sorriso. Però, i miei racconti, avevano spesso sapore di peccato; e, talvolta, dopo averle narrato un episodio della mia vita di cui non volevo che mia moglie conoscesse i particolari, mi raccomandavo a lei dicendo: — Malvina, ti prego; non lo dire a mia moglie ». Stile non sempre sorvegliatissimo, abbandoni frequenti alla maniera. Ma a rialzare il tono provvede qua e là il ricondursi al punto di partenza, alla vena umoristica originaria, la cui schiettezza e le cui possibilità ognuno può vedere nel felice spunto che s'intitola Trattenimenti familiari. Trascuratezze, dissonanze, mali ai quali si rimedia (l’uso delle parole straniere può essere eccezionalmente ammesso a condizione però che tali parole abbiano la grafia, esatta: o perchè scrivere gentlemans, businesmans, plum caché? e cosa significa una presa di gin? ). Curioso rilievo: al posto della solita garçonnière troviamo una scapoliera che proprio non ci dispiace. Che ne dice Monelli?

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.10.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Scrittori giovani: Walter Minardi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 08 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1268.