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Titolo: Gorki contro Dostojevsky

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-08-26

Identificatore: 128

Testo: Gorki contro Dostojevsky

Varsavia, 25 agosto, notte

(C. ) E’ noto che il cinquantenario della morte di Dostojevsky è stato celebrato con estrema freddezza in Russia, dove le autorità sovietiche non perdonano al grande scrittore certi atteggiamenti e certe espressioni ostili a ogni forma di movimento rivoluzionario. Ardente ammiratore di talune teorie nichiliste nella sua prima giovinezza, Dostojevsky — che alcuni circoli letterari russi ritengono il più gran genio che la Russia abbia mai avuto —, quando fece ritorno dai lavori forzati nelle miniere della Siberia manifestò un’aperta avversione per qualsiasi attività di carattere rivoluzionario.

Ora la scrittrice E. Krasnovskaja, nell’ultimo fascicolo della rivista Krasnaja Nov di Mosca, ricorda un curioso episodio che si svolse 18 anni addietro e che ebbe a protagonista Massimo Gorki, allora al culmine della sua celebrità. Osservano i giornali polacchi che l'episodio, sia dal lato storico-letterario che da quello strettamente umano, è veramente significativo e meritevole di essere rievocato.

Nell'autunno del 1913 il Teatro dell’Arte di Mosca aveva accolto favorevolmente il progetto di rappresentare un lavoro di Nemirovic-Dancenko tratto dal romanzo « I dèmoni » di Do stojevsky.

Con viva sorpresa di tutti, Massimo Gorki, che doveva gran parte della sua popolarità al Teatro dell’Arte e che era in ottimi rapporti di amicizia coi dirigenti del teatro stesso, si oppose risolutamente alla progettata rappresentazione pubblicando, sul più diffuso giornale di Mosca, il Busskoje Slovo, una vivace protesta che recava per titolo: I mali della Karamazovscina parola maliziosamente tratta dal titolo del famoso romanzo di Dostojevsky: I fratelli Karamazov.

La protesta di Gorki concludeva con un appassionato monito « agli uomini sani di corpo e di spirito » e a tutti coloro che scorgevano la urgente necessità di eliminare dalla vita russa le manifestazioni anormali e malate « sì mili alla progettata rappresentazione del lavoro di Dostojevsky ».

Con espressioni veementi Gorki si dichiarava contrario non soltanto alla sceneggiatura dei Dèmoni ma a tutta la produzione letteraria di Dostojevsky e alle correnti spirituali che a quella s’ispiravano. Scriveva il Gorki, fra l’altro:
« E’ fuori di discussione che Do stojevsky è un genio, ma bisogna soggiungere subito ch'egli è il nostro cattivo genio. Con prodigiosa potenza di analisi e spietata crudezza di colori egli ha messo a nudo due mali, che in Russia sono fermentati nell’anima umana attraverso le vicende degli ultimi anni: la crudeltà sadica dei nichilisti delusi e, di fronte a loro, la rassegnazione tremante delle creature oppresse che non solo accettano vilmente di soffrire; ma, con una specie di voluttà morbosa, espongono i loro dolori al mondo intero ».

E infine Gorki precisava:

« Lo stesso Dostojevsky è uno spirito tormentato, un’anima malata che s’indugia con accurata e triste predilezione a descrivere le angosce di altre anime malate, oscure, sperdute. Ma noi possiamo ben affermare che Fedor Karamazov, Foma Opiskin, Peter Verciovensky, Svidrigailov non sono l’unico nostro bene. In noi non arde soltanto la bestialità e la delinquenza. Dostojevsky ha visto solo questi lati della vita più bassa; e quando volle descrivere qualcosa di diverso ci diede i suoi « Idioti » oppure, passando dal sadismo al masochismo, il suo Platone Karatajév... Leggendo le sue opere, possiamo domandarci se può durare resistenza di un popolo che comprende solo anarchici libidinosi e fatalisti moribondi ».

Alle numerose proteste che accolsero l’articolo di Gorki, seguì la pubblicazione di lettere e commenti inviati da vari scrittori. Risposero anzitutto, irritati, i dirigenti del Teatro dell’Arte, che vollero dimostrare quanto i giudizi di Gorki fossero errati ed eccessivamente severi. Tra altri, presero le difese di Dostojevsky i due noti letterati Artzibascef e Remizov.

I « Dèmoni » vennero rappresentati e Gorki replicò ancora ai suoi critici; e allora fu ristampato anche un precedente attacco del Gorki contro Dostojevsky, che risaliva al 1905.

E' curioso rilevare oggi che Gorki ebbe dalla sua non solo gruppi notevoli di studenti e di lavoratori, che gli manifestarono la loro calda simpatia, ma lo stesso Lenin, che gii indirizzò una lettera entusiastica!

E l’articolo della rivista di Mosca così conclude:

« Può essere contento, oggi, Massimo Gorki, nel constatare che la sua opinione sulle opere di Dostojevsky è condivisa, dopo 18 anni, dall’opinione pubblica sovietica. Proprio un anno addietro egli scriveva nella rivista Nasi dostizenija da lui diretta: «Molti in Europa credono che la vecchia letteratura unisce in perfetta concordia tutto il mondo culturale e possono pertanto riferirsi all’influsso potente di Dostojevsky, oggi più che mai tradotto e ammirato in Europa Da parte mia, io avrei preferito che il mondo culturale fosse influenzato da Puskin, talento sano e luminoso. Non ho però nulla da dire contro l’accresciuta ammirazione per il talento velenoso e tetro di Dostojevsky poiché ho la certezza ch'esso agisce con forza distruttiva sull’unità spirituale della vecchia Europa borghese »

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 26.08.31

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Gorki contro Dostojevsky,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/128.