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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-08-26

Identificatore: 129

Testo: NOTIZIARIO

All’insegna delle Belle Lettere

* Poemetti, satire, liriche del pittore Luigi Bartolini, un altro dei segnalati dai giudici del premio Viareggio, ha raccolto l'editore Campitelli sotto il titolo La vita dei morti. Il Bartolini, polemista e « pamphletaire », ha messo recentemente il campo letterario e artistico a rumore per certe sue prose di battaglia che hanno provocato discussioni e ritorsioni.

* Il poeta franco-cubano Armand Godoy, apostolo della musicalità del verso, ha trovato un traduttore in Italia, ma un traduttore sui generis; perchè le sue Litanies de la Vierge sono state voltate liberamente in versi sici liani da Vincenzo de Simone, uno dei nostri scrittori di dialettologia più eminenti e poeta dialettale egli stesso. Il modello straniero ha assunto nella versione siciliana altro sapore, altra spontaneità e freschezza e, anche, un altro fervore mistico.

* I postumi del bimillenario virgiliano continuano: è la volta di Eurialo de Michelis, autore d’un romanzo Adamo assai lodato dalla critica, che ha tradotto le Egloghe in endecasillabi con mirabile aderenza e fedeltà espressiva all'originale: ad ogni egloga è preposta una ragione esplicativa e fatto seguire un breve commento.

* Intorno alla Rivista italo-bulgara di storia, arte e letteratura che esce a Sofia, si va sviluppando un movimento culturale dedicato al nostro Paese di cui si studiano con vivo interesse le manifestazioni più importanti. La rivista pubblica anche una « Piccola biblioteca italiana » della quale sonò già usciti parecchi numeri, dedicati agli snidi danteschi, a Ugo Foscolo, alle letterature slave in Italia, ecc. Anche la Rivista contemporanea di Cracovia ha consacrato due numeri di una sua collezione all’Italia, studiando soprattutto l’organizzazione fascista e il problema dell’attuale rinascita.

* Les defaillances d’un néophyte è intitolato un saggio dedicato dal Journal des Débats al Gog di Papini. Altri autori di cui si sono recentemente occupati riviste e giornali stranieri sono: Sibilla Aleramo, Lionello Fiumi, Alfredo Panzini e Luigi Tonelli. Un volume di studi di psicologia infantile di Giuseppe Fanciulli è stato tradotto in polacco; e dello stesso Fanciulli appare in una rivista di Praga il romanzo per l’infanzia Fiore premiato nel concorso Bemporad e già tradotto in varie lingue.

* Si pubblica nelle edizioni Vallecchi uno scritto di Carlo Cattaneo apparso nel milanese Crepuscolo nel 1858: il saggio sulla «città considerata come principio ideale delle storie italiane », argomento esclusivamente storico ma penetrato da un pensiero filosofico che pone in rapporto in tutta la storia italiana, dalla Repubblica romana fino al Rinascimento, il municipio, il comune, la città con le istituzioni di maggiore comprensione come l’impero, il papato, il feudalesimo, le monarchie.

* E' prossima l'inaugurazione, nel Museo Carnavalet di Parigi, d’una sala dedicata a Lamartine: tra i cimeli raccolti, il più modesto ma certo non il meno interessante è un albo rilegato in marocchino rosso sulle cui pagine il poeta ha scritto i versi del Lago; vi si leggono due strofe soppresse quando la lirica venne stampata. L’albo fu donato a Lamartine dalla tenera Elvira uno degli ultimi giorni che li vide riuniti. Sulla pagina finale si legge questa nota: « Revu les allées, l’arbre au pied duquel pour la dernière fois nous nous assimes le 3 mai 1817 à Saint-Cloud, au bout de l'allée qui suit la Lanterne ».

* La nomina di Paul Bourget al grado di gr. uff. della Legion d’onore, offre occasione a René Doumic di tributare nella Revue des deux mondes un caldo omaggio all’illustre scrittore che ha al proprio attivo una carriera letteraria di quasi sessant’anni e quaranta volumi ispirati a tutte le forme superiori dell’arte di raccontare: « Coloro che devono all’età il privilegio di aver potuto assistere agli esordi di Bourget, ritrovano nel ricordo, come fosse d'ieri, l’emozione provocata dalla lettura dei sui primi libri. Attraverso gli « Essais de psychologie », veri modelli di dissezione morale, noi vedevamo noi stessi dipinti da un maestro, ed era ben giustificata la nostra meraviglia ch’egli sapesse leggere così addentro nella nostra più intima sensibilità. Ciò avveniva negli anni intorno all’80. Mezzo secolo dopo, è ancora lo stesso scrittore che segue con la maggiore attenzione e simpatia il movimento della letteratura attuale... ». Nella quale, del resto, Bourget continua a militare, perchè ad onta della grave età egli non ha rinunciato a scrivere e ogni anno escono uno o due suoi libri nuovi.

* Nel 1932 Edimburgo celebrerà il centenario di Walter Scott. Sarà pubblicato per l’occasione un volume di saggi sull’arte del grande romanziere scozzese, dovuti a critici passati e presenti di ogni paese del mondo, e sarà tenuta una mostra di documenti, autografi e cimeli. Inoltre nell’Università di Edimburgo sarà istituita una cattedra di storia della letteratura scozzese.

* Frammenti di un’opera nuova di James Joyce, col titolo provvisorio «Work in progress », compaiono dal 1925 in riviste o in opuscoli a tiratura limitata: tutto il tessuto linguistico, la costituzione stessa della lingua, la materia del discorso vi sono alterati e quasi capovolti Si tratta di una riforma totale degli elementi del dizionario, d’una operazione che equivale alla creazione d’una lingua nuova. Senza dubbio, ogni grande artista opera più o meno a questo modo, ha la propria tavolozza e i propri toni, la propria maniera di costruire la frase, il proprio vocabolario, ciò che con una parola si chiama lo stile; e certo James Joyce è uno dei maggiori stilisti conosciuti; ma il genio della lìngua, il demone della parola da cui egli è posseduto arriva nel caso dell’opera nuova a uno sviluppo mostruoso, a una specie di malattia. Assai più che per « Ulysse », si sente che « Work in progress » non ha niente di comune col genere romanzo. Abbiamo potuto leggerne il finale in una rivista francese che l’ha pubblicato di recente: due lavandaie, camminando lungo un fiume, si scambiano le proprie riflessioni, raccontano una storia di ninfe e si trasmutano esse stesse in una pietra e in un olmo. Tutto questo episodio, che si svolge sulla riva dell’acqua, è scritto con parole che evocano i nomi di cinquecento fiumi del mondo, e mediante il cui gioco passa tutto il fluido del nostro pianeta, tutto l’elemento liquido e corrente della vita. Il testo deve essere letto secondo vari sensi sovrapposti: un senso letterale, un senso allegorico, magari parecchi altri ancora. « Queste venticinque pagine — ha confidato Joyce a un amico — mi hanno preso milleseicento ore della mia esistenza ». E ha soggiunto, come parlando a se stesso: « Forse è una pazzia. Se ne giudicherà tra un secolo... ».

* Vale la pena di studiare i classici? — si domanda Massimo Gorki in una rivista di Mosca. E risponde: « Dobbiamo studiare, fare 1' « apprentissage » del mestiere letterario, non soltanto presso i classici, ma anche presso i nostri nemici accaniti, a condizione che siano intelligenti. Apprèndere non significa imitare, ma semplicemente assimilare i procedimenti e rendersi conto della maniera di creare un’opera d’arte. Io trovo qualche cosa di comico nel timore che manifestano certi miei camerati per il contatto dei classici borghesi. quasi che costoro potessero prenderli per una gamba e trascinarli seco. I nostri scrittori sovietici sono ancora troppo giovani per camminare da soli, senza appoggio. Codesto appoggio essi lo troveranno nei classici... ».

* Nel diario della contessa Tolstoi, che ora si va pubblicando integralmente, si legge questo giudizio sulla So nata a Kreutzer, di cui la contessa correggeva le bozze nel 1891: « La Sonata è inesatta per tutto ciò che concerne la donna nella sua giovinezza. La donna giovane, soprattutto quella che mette al mondo dei figli e li alleva, ignora queste passioni sensuali. E’ soltanto verso la trentina che la passione si sveglia ».

* Gli scrittori americani fanno affari d’oro: così permette di concludere una recente discussione al Senato di Washington in tema di diritti d’autore. Si è stabilito che gli scrittori a successo incassano negli Stati Uniti delle somme che oscillano tra i 100.000 e i 500.000 dollari. Il record appartiene all’autore dell’operetta « Desert Song » che gli procura 500.000 dollari all’anno. Seguono la scrittrice e autrice drammatica Mary Robert Rhinebart con una rendita di 300.000 dollari e il romanziere è drammaturgo Sheriff che nel 1929 ha guadagnato 150.000 dollari.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 26.08.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/129.