Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Alberto Cecchi

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli), Antonio Baldini

Data: 1933-11-22

Identificatore: 1933_501

Testo: Alberto Cecchi
Dopo ogni «prima» teatrale si correva a cercare, nel Tevere, la colonnina con la sua sigla. Era un piacere leggerlo, si rinnovava, il giorno dopo, il diletto della sera avanti se l’opera rappresentata aveva veramente una sostanza d’arte e di pensiero, o il diletto, a spese delle opere mancate, si trasferiva di pianta sul terreno d’una critica impressionistica sostenuta da un umorismo apparentemente bonario, in realtà penetrante e lucido. La demolizione avveniva così, rapidamente, la commedia si sfaldava sotto i colpi d’una logica tempratissima, il meccanismo veniva scomposto con abilità consumata. Alla prosa del Cecchi non mancava, anche nei momenti di più acuta polemica, il sostegno d’uno stile, di gusto classico che si fondeva assai bene con la modernità delle sue esigenze in sede estetica e morale. Insomma, uno dei giovani critici più colti e preparati e personali. Che aveva già saputo dire qualche cosa di suo, e altro avrebbe detto domani se il destino non fosse stato, a lui e a noi, tanto crudele.
Alberto Cecchi venne fuori dalla generazione dell’immediato dopo guerra, e fu prima l'Idea Nazionale ad ospitarlo, vivaio di giovani forze, da Orio Vergani a Campanile. Pure maturato in clima novecentesco, il Cecchi ripudiava il mondo intellettualistico e paradossale per un’intima aderenza alla realtà in quanto esteriorizzazione del sogno. La sua sottigliezza di loico andava di pari passo con la sua ricchezza sentimentale: era un poeta casto e melanconico, un romantico spogliato d’ogni residuo simbolistico e crepuscolare, un uomo del nostro tempo, attento, curioso, osservatore insieme ed attore, protagonista e giudice. Non lascia, oltre alla produzione giornalistica ch’è quasi sempre di qualità superiore, molte opere, ma ognuna ha il segno della sua personalità, rivela la forza della sua penetrazione e la serietà del suo controllo critico. Scrisse e fece rappresentare, cinque anni fa, una commedia, La stella sul pozzo, affrontando un tema delicatissimo con delicatissima sensibilità, portando sulla scena un « caso » psicologico portato alla luce dalle profondità più segrete dell’anima. L’analista e il poeta si dànno, in questa commedia, la mano e il dialettico li accompagna; ma il poeta prevaleva in lui e se, accanto alla commedia, ricordiamo il poemetto in prosa Parole a Clemenza è per riconoscervi i filoni aurei della sua intelligenza e del suo cuore e le sue grandi possibilità sul piano lirico. « Sciogliendo alla fine tutti gl’incubi e tutte le speranze, anch’io, povero bambino come tutti siamo, indefettibilmente mi troverò a far numero nella sterminata abissale valle di Giosafat... »: sono « parole a Clemenza », scritte qualche anno fa, nel pieno fervore d’una gioventù che, abbandonandosi ai sogni, scrutava con occhi veggenti dietro il « velo » delle umane cose e aveva il presentimento d’una sorte oscura e la coscienza di saperla virilmente affrontare.
Alberto Cecchi lascia morendo un volume critico sul Teatro francese del Novecento che sarà pubblicato prossimamente; e anche dalle sue cronache quotidiane ed ebdomadarie di teatro, di cinematografo, da’ suoi Scritti vari, si potrebbero trascegliere molte pagine degne di essere conservate, e pensiamo che gli amici lo faranno, onorando così un poeta che anche per le circostanze e il modo della sua morte ha serbato fede alla nativa gentilezza del suo animo schivo. Da tempo non scriveva più, si sapeva ch’era molto malato, che non sarebbe guarito. L’altro giorno se n’è andato in punta di piedi, per non disturbare, con un timido cenno della mano, dalle soglie del tempo eterno, per tutti coloro che gli hanno voluto bene. Tra i quali siamo anche noi della Gazzetta (dove egli collaborò con articoli di cultura e di critica), che non lo dimenticheremo.
Alberto Cecchi e la figlia in un disegno di Antonio Baldini.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 22.11.33

Etichette: ,

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli) e Antonio Baldini, “Alberto Cecchi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1311.