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Titolo: Traduzioni e traduttori

Autore: Lorenzo Gigli

Data: 1934-01-03

Identificatore: 1934_55

Testo: Traduzioni e traduttori
Che la situazione dell'editoria italiana di fronte alla cultura mondiale sia totalmente rovesciata in confronto di ciò che era vent'anni fa, non è un segreto per nessuno. Allora si prendeva l’imbeccata da Parigi, si ritraducevano sulla scorta dei cataloghi parigini le opere rappresentative delle diverse letterature e, sulla fede di quei cataloghi, si importava col buono anche il meno buono e il pessimo. Oggi l’editore italiano fa da sè. Per mantenere i contatti col pensiero e con l’arte degli altri Paesi non passa più da Parigi. Va diretto alla fonte e assai spesso arriva prima. Mantiene i contatti esteriori con dignità, con intelligenza e con stile. Le condizioni della cultura italiana intorno al 1909-’10 erano tali che bisognò giungere alle iniziative del gruppo vociano perchè fossero accolti e letti in Italia autori già assunti nell'Olimpo della poesia come Hebbel e già celebri alla fine dell’Ottocento come Anton Cecov. Anche le opere maggiori di Dostoiewski non erano conosciute o lo erano male. E di Kipling sino al saggio vociano di Emilio Cocchi si conosceva così poco che quando gli diedero il premio Nobel molti cascarono dalle consuete nuvole, appena appena rammentandosi d'uno studio informativo di Enrico Nencioni nella Nuova Antologia di parecchi anni avanti. Alle iniziative della Voce cui diedero opera Scipio Slataper, Ardengo Soffici, Giuseppe Prezzolini e altri pose fine la guerra. Dopo la guerra si riprese il malvezzo di ritradurre dal francese e nel periodo dell'inflazione letteraria le bancarelle e le edicole rigurgitarono di orribili traduzioni d'opere per lo meno inutili.
Da qualche anno, invece, si fa sul serio. Sei mesi fa, ricevendosi nella sede della Società Autori il dottor Goebbels, Ministro della Propaganda del Reich, il presidente della Società medesima riferì una frase che gli era stata detta dal Duce sull’argomento dei rapporti culturali tra paese e paese: evitare cioè « limitazioni agli scambi nella produzione delle opere dell'ingegno ». Una lancia autorevolmente spezzata contro quelle che si potrebbero chiamare le barriere doganali dello spirito.
Gli editori italiani non intesero a sordo e intensificarono la loro attività badando quasi tutti a mantenere i rapporti e le distanze, a riconoscere i valori, ad aprire la via ad opere veramente significative e « capaci d’arrecare un utile contributo al nostro patrimonio artistico e spirituale ». Son parole che si leggono in un programma dell'editore Mondadori per presentare appunto una collezione di grandi autori stranieri, la Medusa, ormai popolare. Le facciamo nostre perchè con molto buon senso e con semplicità pongono il problema delle traduzioni ne' suoi veri termini pratici.
* * *
Le collane di versioni, del resto, sono ormai entrate nella cerchia dei programmi editoriali. Se ne potrebbero ricordare una ventina, legate ai nomi delle principali Case editrici. Ecco, ad esempio, gli Scrittori stranieri dell'Ute che, sotto la direzione di Arturo Farinelli, presenta classici e moderni poeti e politici, da Lessing a Baudelaire, da Bismarck a Mistral. Ecco le note collezioni dei Carabba; e quella, recente, di Baldini e Castoldi; una Casa che, col consiglio di Salvator Gotta, ha volto la sua attenzióne ad autori di primo piano come, per dir d'uno, Thomas Hardy e si propone di allargare vieppiù i confini della propria attività editoriale casi per le opere italiane come per quelle straniere. I Treves accanto alla vecchia e fortunatissima Amena, ora in veste rinnovata, hanno una raccolta di stranieri che ha dato fuori libri di Lawrence, di Thomas Mann, di Sigrid Undset, di Henri James, e ultimamente quel delizioso romanzo d’avventure di taglio ottocentesco e stevensoniano che è Un ciclone nella Giamaica di Hughes. Poi va ricordato ancora il brillante catalogo di Corbaccio dove l’instancabile Enrico dall’Oglio fa posto agli autori di grido (Mann, Doeblin, John dos Passos, Céline, Wassermann, Feuchtwanger) in una collana speciale, mentre destina ai « Corvi », raccolta per tutti a prezzo assai basso, quei libri che hanno sulle spalle una celebrità di qualche anno, da Figli e amanti di Lawrence a Sua Altezza di Thomas Mann. E quanto a Bompiani può vantarsi dei due grandi successi di Fabian di Kaestner, specchio della Germania prima dell’avvento hitleriano, e di Un’avventura a Budapest. Si veda ancora l’ottima collana di Bemporad che ha fatto conoscere autori di alto valore artistico e spirituale come Glaeser, la Lehman, Leonardo Frank, Vicki Baum, . ecc. Un po' d'attenzione anche all'impresa meritoria e a buonmercato della Biblioteca Vallecchi, e alle collane « elevate » nei propositi e nella pratica della Slavia di Torino, di Sperling e'Kupfer (tedeschi, nordici), ecc. Una segnalazione a parte, sia per la scelta dei testi sia per la bellezza della presentazione tipografica, merita la raccolta diretta da Franco Antonicelli (ha pubblicato Babel, Sherwood, Anderson, O’Neil, Joyce, Kafka e l'indimenticabile Moby Dick di Melville) e stampata da quel signore dell'arte tipografica che è il Frassinelli di Torino.
Si diceva della Medusa, fatica e successo di Mondadori. Ne sono usciti venti o venticinque volumi e dilagano in tutte le case. La Medusa pubblica opere che hanno rappresentato una data nella storia letteraria dei rispettivi paesi, e quasi tutte scelte a distanza brevissima e spesso anche contemporaneamente alle edizioni originali (adesso in Francia traducono dopo di noi... ).
Come introduzione alla Medusa è uscito adesso l’Almanacco della Medusa che è un'antologia critico-letteraria degli autori dalla collana presentati dai rispettivi traduttori. I quali sono tutti scrittori essi stessi e perciò spesso garanti della serietà dell’impresa, tramite « esperto » tra autori e pubblico. Autori e traduttori son convocati nell’Almanacco a tracciare un panorama quanto mai vivo della letteratura nel mondo d'oggi, delle diverse tendenze che la caratterizzano, degli orientamenti spirituali che vi si riflettono. Una specie di ampio balcone itàlico (felice definizione editoriale) da cui il lettore può spaziare lo sguardo su tutto il resto del globo osservando dal giusto punto di vista i vari centri, le varie correnti, le varie confluenze, ammirando in uno scorcio suggestivo il panorama grandioso delle sue più alte vette.
Gli scrittori della Medusa rappresentano l'oggi, e l'attacco meno recente è Alain-Fournier, un giovane eroe della guerra, il cui Grand Meaulnes, l’unico libro da lui scritto, ha trovato in Enrico Piceni un sensibile traduttore per quanto l’impresa fosse assai ardua. Al «genio femminile » va dato subito il cavalleresco primato, e i nomi di Colette (traduttrice ideale della Vagabonda Carola Prosperi), di Caterina Mansfield, di Margherita Kennedy, di Virginia Woolf, di Pearl Buck sono altrettanti segnacoli. Come i tre premi Nobel recenti, Thomas Mann, John Galsworthy, Sinclair Lewis; e poi le tre grandi « M » di Francia (Maurois, Morand, Mauriac), e gl'inglesi Lawrence (il bellissimo Purosangue egregiamente tradotto da Elio Vittorini sarà per molti una rivelazione), Aldous Huxley (figura nella collana con un gruppo di novelle e con Brave New World di cui abbiamo già parlato), il divertentissimo Priestly, David Garnett, Aldington; i tedeschi Hans Carossa, Fallada, Hesse, Döblin, Scholz, Feuchlwanger, Wassermann, Ernst, Frank, Enrico Mann. Arnoldo Zweig; i nordici Petersen, Lauesen, Sillanpää, i francesi Gide e Lacretelle, l’irlandese O' Flaherty, l’americano Dos Passos. C’è tutto il mondo. Mancano qualche russo d'oggi, per esempio Pilniak, e qualche orientale, ma verranno.
Ripetiamo la vecchia formula che la Medusa riempie una lacuna, che se ne sentiva il bisogno, che bravo qui e bravo là? No davvero. Ci sono nella collana letture edificanti, letture impressionanti, molti documentari, parecchi capolavori. E, quel che anche conta, presentati con la massima dignità in versioni accuratissime. Ciò che dovrebbe diventare la regola di tutti gli editori italiani..
L. G.
Henri Alain Fournier
Hans Carossa.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 03.01.34

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Citazione: Lorenzo Gigli, “Traduzioni e traduttori,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1420.