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Titolo: Antologie italiane aIl'estero

Autore: Ruggero Vasari

Data: 1934-01-10

Identificatore: 1934_70

Testo: Antologie italiane all’estero
Su questo tema diamo ancora la parola a Ruggero Vasari, a chiusa della non inutile discussione:
Caro Diorama, il compilatore di una antologia, a meno che non sia un gonzo od un illuso, sa già in anticipo che per la sua fatica non riceverà neanche un grazie. I prescelti borbottano, gli esclusi urlano ed i critici aizzano. Tutto questo, pur non essendo giusto, è naturale ed umano e non bisogna farci caso. Che si dica corna di un libro e di un autore va benissimo, ma chi vuol criticare ed attaccare ha l’obbligo di leggere prima il libro.
Il signor Villaroel è uno di quelli che non solo non ha letto il libro, ma non lo ha neanche visto e per giunta non ha letto attentamente la mia lettera pubblicata nel Diorama del 27 dicembre scorso.
Per chi non ha letto il libro, incomincio a dire che l’antologia abbraccia il periodo 1900-1930 e per questo sono anche riportati dei saggi di autori scomparsi. Nell’introduzione (circa 50 pagine), dopo aver inquadrato la letteratura italiana contemporanea, accennando anche al periodo 1860-1900, passo in rassegna i poeti più importanti, secondo le note classificazioni, i diversi gruppi e le tendenze.
Di questi gruppi, tendenze, ecc., ho scelto gli autori più caratteristici, considerando più il valore artistico della loro opera che la notorietà. È quindi logico che non tutti i poeti potevano trovar posto nel libro, perche, in que sto caso, invece di un'antologia, avrei dovuto compilare una specie di enciclopedia.
Affermando che nell’antologia vi sono anche compresi « puri prosatori », il Villaroel dimostra di non comprendere il significato tedesco di « Dichtung », che mi ha permesso di accludere anche autori che, pur non avendo mai scritto versi, sono per i tedeschi « Dichter ».
Ed ora passo alla parte più scabrosa; si è detto: queste antologie dovrebbero essere complete. Ma sono delle belle parole!
Prima di tutto bisognerebbe che l’editore, invece di 350 pagine, concesse a denti stretti, me ne avesse concesso almeno 1000. Perche ad occhio e croce ci vogliono almeno 1000 pagine per rappresentare degnamente i migliori poeti del periodo 1900-1930.
In secondo luogo un'antologia destinata al pubblico straniero deve limitarsi, a mio parere, a presentare autori di prim’ordine, che veramente hanno « qualche cosa da dire » e che possono sostenere brillantemente il confronto con i poeti del Paese. Volere in questo campo essere generosi significa rendere un cattivo servizio alle patrie lettere, significa fare sfigurare i meritevoli, significa infine fare esclamare al lettore straniero: « Ma per questa roba mediocre non valeva proprio la pena di pubblicare un libro! ».
Qui qualcuno certamente salterà fuori e dirà: « Ma guarda un po’! Ma proprio Vasari vuol essere l’arbitro delle lettere italiane? Ma chi lo conosce quest’accidenti! ». — No, amico mio, risponde Vasari, io non sono niente affatto un arbitro (me ne guarderei bene! ), ma conosco un poco la lingua tedesca e soprattutto la mentalità tedesca. Per un compilatore d’antologie, che è straniero, ciò è d’importanza decisiva. Perchè? Perchè la lingua tedesca, a differenza della francese, non rende tante volte felicemente il pensiero latino; ciò è pacifico, dato che il modo di pensare, la mentalità dei popoli è diversa. E qual è la conclusione?
Che si debbono sacrificare spesse volte poeti di prim’ordine, ottimi sotto ogni rapporto, perchè nella traduzione appaiono o poco interessanti o scialbi o banali o addirittura superali. Questo anche quando la traduzione è veramente magistrale.
Per finire: la critica è facile, facilissima, specie quando non si leggono i libri. Commettere degli errori e delle dimenticanze è umano. Compilare una antologia senza difetti è impossibile. L'imparzialità (nel caso mio ce n’è abbastanza! ) quando si tratta di scrittori viventi, è anche impossibile. Cosa resta? Che con questa antologia l'Italia ha dimostrato di battersi magnificamente anche nel campo delle lettere e che non è inferiore a nessun'altra Nazione.
Ciò è stato riconosciuto dalla stampa tedesca. E questo era il mio scopo!
Dopo di ciò, se il sig. Villaroel è stato di proposito escluso, oppure dimenticato, oppure che la sua poesia, tradot ta in tedesco, invece di farlo apparire quel grande poeta che è, l’avrebbe confuso tra i mediocri, sono fatti che non hanno nessuna importanza.
Ruggero Vasari.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 10.01.34

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Citazione: Ruggero Vasari, “Antologie italiane aIl'estero,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1435.