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Titolo: Raul Radice

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-09-09

Identificatore: 149

Testo: GALLERIA

Raul Radice

Il premio Viareggio, tra illustri, noti e meno noti, ha indicato all'attenzione del pubblico anche un giovanissimo scrittore lombardo fino a ieri assolutamente ignoto. Che sia un favorito dalla divina giovinezza, lo dimostra la fotografia qui accanto pubblicata; che sia lombardo, lo assicura il nome di famiglia, milanesissimo come possono esserlo quelli di un Brambilla o di un Tremolada, consumatori d'ossi buchi al cospetto di Dio. Precisato questo per debito di biografia sommaria, facciamo a Raul Radice gli onori di casa nella nostra « galleria », dove ormai s’è raccolto un discreto numero di ritratti contemporanei. Radice menta le buone compagnie, intanto egli medesimo se n'e scelta una di classe, iniziando la sua carriera letteraria sotto il segno nientemeno che di Flaubert al quale ha chiesto in prestito per il suo primo romanzo un titolo celebre: L’educazione sentimentale. (E’ un titolo di tanto impegno che anni fa un noto editore popolare se ne spaventò, e volendo pubblicare una versione italiana del capolavoro flaubertiano buttò via senz'altro il titolo originale e lo sostituì con quest’altro di sua invenzione: Memorie di un giovinetto). Ma Raul Radice è ricorso a Flaubert con propositi che tornano subito chiari, in obbedienza alla sottile vena ironica che tonifica il suo sostanzioso tessuto narrativo. L’andamento e il carattere del racconto spiegano le intenzioni che hanno guidato lo scrittore nella scelta; e poiché l’etichetta parla d’educazione, ecco che l'impegno sì delinea nella diligenza, acutezza e precisione con cui sono osservati i fenomeni morali delia società contemporanea nelle reazioni che si manifestano presso individui diversi, in caratteri vari e contrastanti. In sostanza, il racconto di Raul Radice va assai più a fondo di quanto non possa a tutta prima sembrare, e i suoi personaggi propongono, senza atteggiamenti pretenziosi, quesiti inquietanti sul piano dell’attualità psicologica ed etica. Il racconto rimanda i riflessi d’un mondo in disordine, raccoglie le vibrazioni eteree del suo cielo di tempesta, appunta le sue contraddizioni, ne registra l'aridità sentimentale e l’egoismo cieco. Ma Raul Radice non ha scritto un libro negativo e pessimista: il suo pessimismo è in funzione d'un atto di fede nella vita che si rivela per mille segni, per alcuni caldi toni di simpatia umana, per la cura dissimulata di dar rilievo ai caratteri generosi o candidi (ce ne sono) in contrapposto ai caratteri morbidi o calcolatori. E’ bene che questo libro sìa stato scritto da un giovane: chi comincia così, con si preciso senso delle proporzioni, con tanto pudore artistico e con tanta semplicità di stile, imbocca la strada buona. Raul Radice è senza dubbio, da oggi, uno scrittore sul quale si può contare: e poiché di rado è concessa al lettore la gioia d'una scoperta di qualità, segniamola col lapillo dei giorni felici.

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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 09.09.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Raul Radice,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/149.