Diorama Letterario

Titolo: Emanuele Ciaceri

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-04-25

Identificatore: 1934_195

Testo: Emanuele Ciaceri
Un nome non ancora popolare, che merita di esserlo. Uno dei premi « Mussolini » a Emanuele Ciaceri significa il riconoscimento ufficiale d’una intelligenza e d’una attività che varcano il campo degli studi eruditi per appellarsi a quella parte di pubblico, oggi assai più numeroso che non in passato, che accorre verso gli studi storici non immemore del famoso incitamento di Ugo Foscolo agli italiani della sua generazione. Emanuele Ciaceri, professore d’Università, attinge dalla storia dei tempi antichi la sua ispirazione per condensare in opere di vasta mole, alle quali non manca l’elaborazione artistica, i risultati delle sue indagini e meditazioni. Con originalità e modernità di vedute, egli lavora sulla veneranda materia vivificandola e traendone succhi di non caduca esperienza, cercando nelle correnti della civiltà antica un messaggio di vita di valore universale. Per, questo le opere del Ciaceri non si ammantano di solenne e fredda erudizione, non sono soltanto monumenti di sciènza e di critica: sono sorrette dal sentimento vivo della perenne attualità della storia. La sua bibliografia è poderosa senza essere numerosa e cronologicamente comincia dal 1926: in otto anni Emanuele Ciaceri ha dato all’Italia la Storia della Magna Grecia (fondazione delle colonie greche dell’Italia meridionale, loro sviluppo, loro influenza politica e culturale sui popoli italici e sugli stessi romani, loro decadenza e trasformazione fino all’alto Medioevo); Cicerone e i suoi tempi (ampia monografia in due volumi che considera il grande oratore in relazione alla storia politica e civile dell’ultimo periodo della Repubblica romana); e, recentissima, la monografia su Tiberio, ricostruzione anche questa attentissima e riparatrice d’una delle figure dell’Impero sulle quali maggiormente si esercitarono la malevolenza degli annalisti contemporanei e l’irriverenza dei posteri: dal Ciaceri l’imperatore Tiberio è restituito, nella sua vera luce, al centro d’un'azione politica che ha caratteri grandiosi.