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Titolo: Libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-08-29

Identificatore: 1934_356

Testo: Libri della settimana
Novelle di Pirandello
Tra la fine del 1914 e il principio del '15, vent'anni fa, nei mesi che precedettero il nostro intervento, Luigi Pirandello scrisse un racconto, Berecche e la guerra, che fu stampato la prima volta, diviso in tre capitoli, in un volume della collana « Romanzi moderni » dell'Istituto Editoriale Lombardo (il volume si intitolava Erba del nostro orto e comprendeva, oltre Berecche, altri tre racconti). Berecche ebbe poi una seconda edizione nel 1919 (Facchi, Milano): lo precedeva la famosa novella Colloqui coi personaggi e lo seguiva un altro lungo racconto, « Frammento di cronaca di Marco Leccio e della sua guerra, sulla carta nel tempo della grande guerra europea ». (Il quale Marco Leccio è un vecchio garibaldino superstite di Bezzecca che segue i primi progressi delle nostre truppe verso Trento piantando bandierine sulla carta geografica, e alla fine sdegnato dei tanti errori strategici e politici commessi dagli alleati dà un calcio alle carte e alle bandierine e non vuol più saperne). Questi, sono i precedenti bibliografici di Berecche e la guerra che adesso troviamo ristampato nel volume XIV delle Novelle per un anno (ed. Mondadori, 1934 - L. 10), dove l'Autore lo ha diviso in otto capitoli accompagnandoli con altre sette novelle variamente sparse, e tali precedenti abbiamo esposto come esempio di quelli che potrebbero essere, per la ricerca e l'esposizione dei « piani » letterari pirandelliani, gli elementi. forniti dalle sue avventure bibliografiche e i documenti della sua cura assidua nel rivedere i testi e nello spostarli; la ristampa di due o tre anni fa, del romanzo I vecchi e i giovani ha potuto appunto fornire le prove che la dichiarazione di « riveduto e corretto » non suona a vuoto e che le differenze tra le due edizioni sono notevoli. Tornando a Berecche, la ristampa d’un racconto di questa sostanza e di questo tipo (non si può rileggerlo senza riferirsi mentalmente alla novella Colloqui coi personaggi che lo precedeva nell'edizione del '19 e che ne è, in un certo senso, la chiave) cade opportuna a vent'anni di distanza mentre si commemora ancora, ahinoi, con l'animo dei posteri, il prologo del grande conflitto che incendiò il mondo. Perchè Berecche è un racconto tipico di nostre particolari situazioni morali e d’un nostro costume intellettuale e rispecchia un dramma che molti patirono: «il caso — dichiara l’Autore — a cui assistetti, con maraviglia in principio e quasi con riso, poi con compassione d’un uomo di studio educato, come tanti allora, alla tedesca, special-mente nelle discipline, storiche e filologiche. La Germania, durante il lungo periodo dell’alleanza, era diventata per questi tali, non solo spiritualmente ma anche sentimentalmente, nell’ intimità della loro vita, la patria ideale. Nella imminenza del nostro intervento contro di essa, promosso dalla parte più viva e sana del popolo italiano e poi seguito da tutta intera la Nazione, costoro si trovarono perciò come sperduti; e, costretti alla fine dalla forza stessa degli eventi a riaccogliere in sé la vera patria, patirono un dramma che mi parve, sotto quest'aspetto, degno d'essere rappresentato ».
LUIGI PIRANDELLO
«BERECCHE E LA GUERRA»
(Dis. di Vellani Marchi).

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 29.08.34

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1721.