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Titolo: Critiche a Lawrence

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-08-29

Identificatore: 1934_362

Testo: Critiche a Lawrence
Il critico americano W. P. Witcutt ha dedicato, in The American Review, un saggio a Lawrence nel quale tra l’altro è detto: «Dal 1928 Lawrence è riconosciuto per una specie di profeta del neo-paganesimo inglese. La sua influenza, oggi assai grande, può essere misurata sugli effetti che le sue idee hanno avuto su due capi dell’intelligentsia di sinistra: ripercussione moderata su Middleton Murry, il direttore comunista di The Adelphi, e molto più profonda sul romanziere Aldous Huxley. Lawrence ripudiava il cristianesimo, e ripudia la scienza. Tale è il senso del suo messaggio. Questa duplice negazione può essere ricondotta a una medesima origine: si nega il primato dell’intelligenza, o, per dirlo con Huxley, si nega « che la vita mentale, cosciente, volontaria, abbia qualche superiorità intrinseca sulla vita fisica, intuitiva, emozionale ». Questa opinione è un’eresia, e della specie peggiore: si vuol negare il valore dello strumento grazie al quale noi arriviamo alla conoscenza della verità. Anzi si vuol negare che esista una verità qualsiasi. Perchè i neo-pagani inglesi arrivano sino a questo: « La verità non esiste », come scrive Richard Aldington nell’introduzione all'Apocalisse di Lawrence. La quale Apocalisse rappresenta l'essenza del pensiero lawrenciano. Essa contiene tutte le sue idee, sviluppate più completamente forse che in tutti gli altri suoi libri. È un’opera brillante e velenosa. Tutti gli errori di Lawrence possono essere reperibili nell'Apocalisse ».
Il critico analizza quindi la contraddizione apparente che Lawrence vorrebbe stabilire tra l’amore e l’individualismo. E continua: « Lawrence tentava l’impossibile. Un teologo avrebbe detto ch'egli cercava di amare degli esseri umani d’un amore che non può essere loro votato, perchè consacrar loro questo amore significherebbe voler sopprimere la loro esistenza. Ma Lawrence era incapace, a causa dei pregiudizi della sua epoca, di risolvere il problema che egli si poneva facendo appello a un amore mistico per Dio. Nel suo pensiero questi pregiudizi prendevano la forma di due errori storici. Il primo era che l’idea di Dio non rappresenta qualche cosa di immanente all'uomo, che non deve corrispondere a qualche realtà giacché essa si è sviluppata tardi nella storia dell’umanità. Lawrence aveva certamente un pregiudizio contro il cristianesimo. La ragione di tale pregiudizio va ricercata nella sua educazione. Per lui il cristianesimo significava il puritanesimo decadente dei villaggi minerari del suo Derbyshire natale, la religione dei bigotti. Egli ne aveva orrore... ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 29.08.34

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Critiche a Lawrence,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1727.