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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-09-30

Identificatore: 173

Testo: NOTIZIARIO

All’insegna delle Belle Lettere

* Eloquente omaggio alla memoria, di Italo Svevo è la raccolta di giudizi della critica mondiale, pubblicata dall'editore Morreale e presentata da Giulio Cesari, il quale avverte come il « caso Svevo » abbia avuto una grandissima risonanza anche al di là delle frontiere delle due nazioni latine che s’erano interessate di lui: oggi, a distanza di due anni dalla sua morte, la fama di Svevo è universale. Come nota pittorescamente il critico americano Justin O’ Brien, in un paio d’anni s’è scritto sull'opera di Italo Svevo più di quanto abbia scritto egli stesso nella sua vita; Svevo ha creato l'atmosfera spirituale e storica di Trieste, e d'ora in avanti chi vorrà apprezzare Trieste dovrà passare attraverso Svevo: esiste oggi in letteratura una Trieste di Svevo esattamente come esiste Dublino di Joyce e Parigi di Balzac. Per il critico catalano Miguel Llor, Svevo è il precursore della nuova epoca letteraria che ha trovato i suoi sommi in Proust e in Joyce. I critici tedeschi esaminano soprattutto la virtù poetiche di Svevo, e i psicanalisti lo rivendicano come uno dei loro antesignani.

* Un’esposizione riassuntiva del processo di sviluppo della religione d’Israele dagli esordi fino a San Paolo, è fatta da Panfilo Gentile nel volume L'ideale d’Israele (ed. Laterza). Il Gentile ha disegnato un quadro penetrante e conciso delle diverse tappe percorse da Israele nella sua marcia verso il Cristianesimo. Il suo libro si dirige, si, agli studiosi di storia delle religioni, ai quali riusciranno interessanti le soluzioni, in gran parte originali, adottate dall’autore in molti dei problemi in discussione nella critica storica del Vecchio e Nuovo Testamento; ma può essere letto con profitto anche dal gran pubblico non specializzato, poiché senza avere i difetti consueti ai manuali, i quali troppo spesso si riducono a un inerte e arido notiziario, il libro del Gentile offre la opportunità di una informazione, precisa ed aggiornata, della lontana storia dalla quale uscì il Cristianesimo.

* La scrittrice inglese Katherine Mansfield, pseudonimo d’una povera donna tormentata, temperamento d’artista autentico, riposa in terra francese. Alle notizie che abbiamo date in precedenza, aggiungiamo queste: la Mansfield, negli ultimi tempi, disperata per l’insuccesso d’una cura dolorosa e costosa. aveva tacitamente rinunciato a vivere. « Meglio esser morti che vivere così — scriveva. — Questa mia è una specie di morte; e ne provo la vergogna che proverebbe un cadavere non sotterrato ». Si rifugiò in una casa teosofica presso Fontainebleau, dove morì a 33 anni il 9 gennaio 1923. E’ sepolta ad Avon, in un piccolo cimitero privo d’ogni pittoresco dove, come gli esseri e le cose che Katherine Mansfield amava e sapeva dipingere, la sua tomba nuda e bassa può, se il cuore non se ne incarica, passare inavvertita.

* Si festeggeranno l’anno venturo in Germania, insieme col centenario di Goethe, i settantanni di Gerhart Hauptmann, del quale è nota la rassomiglianza, fisica s’intende, col grande poeta. Hauptmann ha un altro tratto comune col dio di Weimar: come Goethe, egli è un eccellente amatore del vino. Possiede una proprietà a Hiddensee, isola del Baltico, dove mostra con orgoglio agli ospiti una cantina che contiene almeno un esemplare di ogni vino esistente al mondo. Naturalmente, egli non si limita a mostrare la sua collezione: ma fa seguire alla visita delle libazioni, che si prolungano talvolta l’intiera notte e durante la quale pochi tedeschi tengono testa a questo vegliardo solido come Ercole ed assetato come Bacco.

* Louis Bromfield, giovane scrittore americano, è presentato al pubblico francese da Henry Bordeaux che ha dettato la prefazione per il romanzo Precoce automne del Bromfield pubblicato nelle edizioni Stock. Il Bromfield è nato trentaquattro anni fa nell’Ohio ed è un autodidatta. Durante la guerra fu volontario in Francia, molto tempo prima dell’intervento della sua patria. Ha scritto finora cinque romanzi, quattro dei quali portano un titolo comune, Evasione, ma non sono legati tra di loro che dal fatto che qualche personaggio o i suoi discendenti passano da un romanzo all’altro: in questi quattro vasti affreschi il Bromfield ha dipinto la società americana in pieno periodo di trasformazione.

* In America si celebra l’ottantesimo anniversario della morte del romanziere Fenimore Cooper (14 settembre 1851), autore di romanzi di avventure, letti in tutto il mondo, a cominciare dal più popolare, « L’ultimo dei Mohicani ». Assai meno conosciuto, ma di più alto valore spirituale ed artistico, è il romanzo « Eva Effingham », pubblicato nel 1838 col sottotitolo « Il paese natio come lo vediamo al ritorno»: in esso l’autore descrive un’esperienza che aveva avuto occasione di fare, le delusioni che attendono, al ritorno in patria, gli americani che hanno vissuto troppo a lungo in Europa, che hanno subito troppo profondamente l’influenza del vecchio mondo e si sono troppo presto europeizzati.

* Lo studio del latino è da qualche tempo in onore negli Stati Uniti. Recentemente il prof. Warsley del collegio di Brooklyn ha iniziato la pubblicazione di una rivista intitolata Auxilium Latinum scritta nella lingua di Cicerone: la rivista tende a fornire materiale interessante, facile ed istruttivo per la lettura del latino a prima vista, e si propone di organizzare in seguito riunioni mensili tra collaboratori e lettori, in cui tutte le questioni saranno discusse in latino.

* Un interessante panorama della letteratura dell'Uruguay appare nella Gaceta Literaria di Madrid: vi sono presentati con brevi note gli scrittori uruguaiani più rappresentativi; e il panorama serve a sfatare la credenza che le letterature sud-americane costituiscano un blocco omogeneo. Nulla di meno esatto: le differenze che esistono tra queste letterature, le quali hanno in generale la stessa lingua e la stessa cultura originaria e arrivano ad espressioni molto varie e personali, compongono una carta intellettuale assai variamente colorata.

* Un romanziere dell’Ottocento la cui vita è un romanzo è lo spagnolo Fernan Caballero, pseudonimo d’una donna, Cecilia Bohl von Faber, figlia d’un commerciante tedesco e di madre spagnola: Fernan Caballero si applicò a resuscitare il folklore castigliano e la gloria del secolo d’oro; i suoi doni d’osservazione le assicurarono un posto d’onore nel romanzo realista che nasceva allora in Spagna e che per merito suo ebbe un impulso straordinario. La vita avventurosa di Fernan Caballero è raccontata in un recente volume della collezione « Vidas espanolas Hispano-americanas del siglo XIX ».

* Una casa editrice americana, in accordo con una casa inglese, ha fondato un premio letterario per il romanzo che sarà il maggiore del mondo, poiché la somma stanziata ascende a 20. 000 dollari, circa 400. 000 lire. Un altro editore londinese promette un premio di 100. 000 lire al miglior romanzo inedito sulla vita inglese moderna.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.09.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/173.