Letture: Idee sull'America (dettagli)
Titolo: Letture: Idee sull'America
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1934-10-10
Identificatore: 1934_420
Testo:
Letture
Idee sull'America
Perchè tutte le volte che cerchiamo di intenderci con gli americani ci ritroviamo separati misteriosamente da un fatale rapporto di incomprensione e di estraneità, quasi l’oceano fosse ancora un confine veramente isolante e le Colonne d’Ercole avessero ancora un significato attuale? La ragione di codesto enigma sta nel fatto che l'americano vive fra due zone mentali d’ordine e di natura diversi, e cioè una zona interna, che include idee e sentimenti ereditati nella più assoluta indipendenza e solitudine dell’essere individuale, ed una sona periferica e impersonale che consiste di formule ricevute nella pratica sociale sotto l'impulso livellatore delle forse economiche. Da queste premesse muove Beniamino De Ritis per tracciare il panorama dell’America d’oggi in un libro che chiarisce sin dal titolo (Mente puritana in corpo pagano, editore Vallecchi, 1934. L. 8) l’essenziale dualismo degli americani, il cui essere interno è fossile spirituale di patrie anteriori e di epoche defunte e la cui personalità esteriore è prodotto simbolico e termine sintetico del progresso contemporaneo. Ne consegue che l’americano è tanto più dinamico e spregiudicato nell’azione pratica quanto più timido e inerte nei problemi spirituali.
Tracciando nel primo capitolo del libro il « paesaggio spirituale » dell’America, il De Ritis fa notare che il dualismo di cui sopra si riflette nella letteratura, l'unica fra le letterature moderne che sia nata artefatta come ancella della teocrazia dei primi pionieri puritani sbarcati nel nuovo continente, l'unica che non abbia un'infanzia di leggende e romanzi eroici e cominci con un ciclo di trattati, annali e sermoni, nel quali una tetra anima d'esilio sfoga una specie di istinto grafomane. Letteratura senza infanzia, che passò poi dalle mani dei teologi e dei poligrafi in quelle degli statisti e degli oratori (periodo della Rivoluzione). La letteratura assume all'alba dell’ottocento una individualità caratteristica, ma si considera pur sempre una provincia della letteratura inglese. Il vero grande momento della letteratura americana coincide con un grande momento storico, con la conquista del lontano West: la idea forza di questo momento è l'idea di frontiera, che lascia l’Europa dietro le spalle come un ricordo sinistro di lotte e di sventure e mostra davanti l'America aperta a qualunque metamorfosi. Comincia la marcia verso le Montagne Rocciose, e comincia la decadenza del puritanesimo come principio creativo dello spirito americano. Da questo momento il puritanesimo diventa mania di legiferare, cioè di affermare il dominio morale ed etnico di un gruppo di cittadini della nuova patria contro altri gruppi venuti con nuove tradizioni e nuove esigenze a fondersi nel grande crogiolo americano. Si forma un popolo unito nella idolatria del progresso materiale, ma spezzato nelle direzioni della vita spirituale. Il puritanesimo è, in fondo, la storia di una dissoluzione e catastrofe religiosa che culmina nelle utopie e nella tragedia del proibizionismo e si conclude con lo sbandamento e l'angoscia morale dell’America contemporanea, come il De Ritis dimostra chiaramente nel suo libro denso di idee e di fatti sottoposti al vaglio d'una, critica rigorosa e personale.
Il crepuscolo del puritanesimo dura sino intorno al 1900, quando nasce il nuovo uomo medio, figlio della felicità materiale, e appare un altro uomo medio, di formazione proletaria e intellettuale, che esce dalle falangi della recente immigrazione di razza mista; essi fanno tabula rasa della vita interiore, e il difetto d'anima nel corpo che cresce è la formola della nuova condizione, alla quale la letteratura oppone l’immagine del vero essere che dorme sotto il formalismo della vita tradizionale e il tripudio della felicità materiale. Quest’ottimismo chimerico delle masse amorfe ha il più amaro risveglio col disastro del 1929: da allora il popolo americano cerca disperatamente le forze integratrici del caos che la catastrofe puritana ha lasciato alla mercè di tutti gli istinti. Forse una combinazione d’anima fra l’uomo medio intellettuale che va alla deriva nella sua solitudine morale e l'uomo medio d’azione che lotta tra i flutti del naufragio economico potrà indicare le vie della vita e dell'avvenire, dar posto a una civiltà che non sia soltanto un costume ma soprattutto una legge: « Lo slancio vitale di un nuovo popolo, che ormai forma una nuova razza, si orienta verso la luce che viene, anzi ritorna, da Roma immortale ».
Collezione: Diorama 10.10.34
Etichette: Letture
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Letture: Idee sull'America,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 18 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1785.