Diorama Letterario

Titolo: Proposte dei lettori

Autore: Lettori

Data: 1934-10-31

Identificatore: 1934_452

Testo: Proposte dei lettori
Carlo Pastorino, di Genova, scrive: « Lector quidam nel Diorama letterario del 24 ottobre dice: «... Ora sono sulle tracce di un poeta che si chiamava Giovanni Croce, del quale ho letto un sonetto stupendo, ma non posseggo nulla. Doveva essere torinese dell’ultimo '800, e morto giovanissimo... ». Sonetti bellissimi io lessi un dieci anni fa in un volume che credetti edito a sue spese, in Alessandria, da un poeta Giovanni Croce tortonese; e, precisamente, di Volpedo. Conobbi anche il Croce di persona: era in Acqui in una scuola regia, quale professore di lettere italiane, ma non di ruolo. Ci stette poche settimane, quindi riparti perchè era giunto il titolare della cattedra. Non ne seppi più nulla e me ne dolse sempre. Egli aveva allora da ventotto a trent'anni; ed ora sarebbe sui quaranta o poco più. Era stato combattente valoroso. Mi meravigliai sempre che l’autore di poesie tanto nobili e belle fosse ignoto a tutti. Ricordo che allora egli ripeteva spesso il nome di Giuseppe Zucca, che gli doveva essere molto amico. Allo Zucca sarebbe il caso di rivolgersi perchè desse notizia del poeta ».
Ugo Molinari, di Genova-Cornigliano, scrive: « L’idea espressa da un lettore di stampare in bella e appropriata edizione i poeti sconosciuti sarebbe certamente accolta con vivissima simpatia da tanti e tanti studiosi amanti di poesie e di poeti. Ritengo però che sarebbe opportuno e sommamente utile stampare, non solo i poeti sconosciuti di « ieri », ma eziandio quelli di « oggi », o sono tanti, e meritevoli. I volumi della raccolta di queste poesie dovrebbero essere di piccolo formato, tascabili e di non alto prezzo.
A. G. di Savona propone di ristampare il poema epico persiano Il libro del Re nella traduzione di Italo Pizzi, oggi introvabile in libreria.
Un lettore milanese propone la ristampa, in edizione economica, della Scienza nuova di G. B. Vico, e del trattato Della Moneta dell’abate Galiani.
Alberto M. di Varese propone che in occasione delle celebrazioni piemontesi dell’Anno XIII qualche editore ristampi in un unico volume maneggevole le pagine migliori del Botero e un’antologia barettiana.