Letture: ritorno al classicismo (dettagli)
Titolo: Letture: ritorno al classicismo
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1934-12-19
Identificatore: 1934_527
Testo:
Letture
Ritorno al classicismo
Carlo Scarfoglio ha pubblicato nelle edizioni Mondadori un grosso volume di varia poesia, Bidental, che, dice il titolo e dichiara una nota informativa, « vuol costituire una evasione nella poesia pura e un ritorno alla sostanza del classicismo, sceverato dai travestimenti romantici ». Il richiamo al cerchio bidentale è una presa di posizione, l’indice di una reazione ideale che si concreta subito nella lirica d'apertura, specie d'introduzione poetica ai temi del libro. Solo tra soli, il poeta proclama il privilegio di questa solitudine dell'artista nel mondo, che non è da parte del mondo stesso incomprensione ostile, o lo è soltanto in un certo senso. In realtà il destino dell’artista è quello di passare come un esule tra i suoi simili, nomade sempre e sempre isolato. Colui al quale « la folgore toccò della triste arte » è predestinato alla infelicità che gli deriva dalla « divina malattia» dalla quale d'altronde non saprebbe guarire. Il tema della solitùdine dell’artista, svolto sul piano narrativo in un celebre raccontò di Thomas Mann, è ripreso dallo Scarfoglio e trattato con un periodo poetico di largo respiro che si chiude con un atto di fede dello scrittore al quale « promesso - fu miglior fine, e tal per cui si priva - di tutto l’altro... ». Seguiamolo, e vedremo quello
che non spiace vedere a qualche Iddio:
rivelata Poesia nel divenire
stesso, e il formarsi, e rimaner del Bello:
nè così in libri, ma nell’esser mio.
Il volume si divide in tre parti: teatro, narrazione e lirica. Nella prima parte lo Scarfoglio rinnova i miti e le storie con moderna sensibilità calata in forme cristalline secondo la più pura tradizione classica e gli schemi del teatro antico: Cassandra e Medea tornano così, con più ricca esperienza umana, in primo piano, e completa il ciclo un dramma ebraico che si svolge in Palestina dopo la distruzione del Tempio. Risonanze epiche e popolaresche hanno i poemetti narrativi; e le liriche, tutte di largo respiro, si riallacciano al mondo poetico antico e alle sue trasfigurazioni. Segue un gruppo di traduzioni (indirizzate a due principii, il letterale e il cadenzato, come spiega l'autore in una nota) da classici e da romantici: l'Agamennone di Eschilo, l’Inno omerico a Demetra, tre composizioni di Holderlin, due del poeta metafisico inglese John Donne (1573-1631) difficilissimo da tradurre, una canzone scozzese di Robert Burns che lo Scarfoglio ha tradotto in un napoletano leggermente arcaico, e infine la « canzone del prigioniero » di Heine.
Insieme con Bidental, manifestazione d’un ingegno originale nutrito di coltura classica assimilatissima, Carlo Scarfoglio ha pubblicato un libro di viaggio nella Russia d’oggi intitolato all'inglese Russian Tour (ed. Vallecchi, 1934 - L. 12). All'inglese; perchè lo Scarfoglio ha visitato la Russia con una comitiva di intellettuali britannici la cui frequenza ha isolato l'italiano sulle sue posizioni ideali: tutti costoro « mi hanno aiutato e m’aiutano ancora a porre il mio pensiero sulla sottile linea di discriminazione che passa tra il falso che si desidera e il vero che si respinge. Perchè se ognuno di essi non cercava se non la realizzazione di un sogno o di una teoria particolare, il loro esempio, mi ha ricondotto e mi riconduce alla ricerca dell’Universale, che è quella che mi ha condotto in Russia ». L'inchiesta è condotta dallo Scarfoglio con molta preparazione filosofica e storica; imbrillantata da un'ironia superiore; mia la pregiudiziale borghese e antirivoluzionaria è implicita nella posizione che lo Scarfoglio assume di fronte alla conquista bolscevica dello Stato e alle realizzazioni della politica e dell’economia sovietica. L'antitesi tra idea liberale, in funzione di calmiere delle passioni e contese dei popoli, e concezione rivoluzionaria e dinamica della vita è sottintesa in tutto il libro, che, in un terna di tanto impegno, non riesce ad essere spregiudicato e sereno come si vorrebbe. Ma è un libro che si legge col maggiore interesse dalla prima all’ultima pagina per la vivacità e chiarezza dell'esposto non meno che per la dialettica abilissima applicata a vantaggio di idee generali ormai al tramonto.
Collezione: Diorama 19.12.34
Etichette: Letture
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Letture: ritorno al classicismo,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 18 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1892.