Letture: Le ballate di Villon (dettagli)
Titolo: Letture: Le ballate di Villon
Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1935-01-02
Identificatore: 1935_44
Testo:
Letture
Le Ballate di Villon
Abbiamo la prima versione italiana delle ballate scritte da François Villon nel linguaggio furbesco degli « argotiers ». Fatica ardua, alla quale s’è provato Natale Cioli: le cui versioni, raccolte ora in un volume degli « Scrittori italiani e stranieri » di Gino Carabba (Ballate argotiche di Francesco Villon), sono una magnifica prova riuscita della duttilità della nostra lingua e insieme dell'ingegno e della costanza del traduttore. Quali e quante difficoltà egli abbia dovuto superare è quasi superfluo dire. È noto che sullo scorcio del secolo XV presero consistenza e vita in Europa, associazioni di malviventi con proprie usanze e costumi e leggi e con un linguaggio speciale oscuro e tenebroso detto la langue coverte (cioè coperta, segreta) e poi per corruzione la langue verte. In questo gergo occulto il poeta malandrino François Villon scrisse le sue famose undici Ballate, delle quali non è stata tentata sinora alcuna spiegazione ragionata. Lo fa il Cioli (al quale, occorre notare, dobbiamo una precedente versione dell'opera maggiore del Villon: Le Poesie, 1931) consacrando il risultato delle sue ricerche in un breve glossario annesso alla versione. Il Cioli ha ripreso in esame ogni parola delle ballate argotiche (risolvendo intanto in senso affermativo la questione della loro paternità villoniana), ne ha studiata l'origine, riavvicinate le analogie, e ha ricercato quel senso specifico che assume il termine generico nel personale gergo poetico creato dal Villon. Già uno studioso nostro di letteratura francese, autore d’una pregevolissima traduzione e d’un commento delle poesie del Villon (1923), Ferdinando Neri, avvertiva a proposito delle Ballate in gergo che « nè la silloge ne appare sicura in ogni parte, nè gli elementi di cui si dispone sono sufficienti per interpretarle ». Il tentativo del doli, comunque lo si giudichi, è dunque tanto più meritevole di attenzione e di consenso in quanto presuppone una ammirevole conoscenza della materia e una preparazione di lunga mano. La dotta introduzione, del resto, lo dimostra ad abbondanza: e sono particolarmente da mettere in rilievo le notizie che il doli dà intorno alla « gueuserie », alla sua organizzazione e al suo gergo. Il volume contiene il testo delle undici ballate villoniane, la versione gergale d’ognuna e la versione letterale ed è chiuso, come abbiamo detto, da un glossario-chiave della « lingua verde ».
Collezione: Diorama 02.01.35
Etichette: Letture
Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Letture: Le ballate di Villon,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1953.