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Titolo: Affetto umano

Autore: Ugo Betti

Data: 1935-01-09

Identificatore: 1935_46

Testo: L'AFFETTO UMANO
Quanto ama l'uomo! Egli porta un piccolo sole.
Dove passò ne resta (benché per poco) ogni cosa cocente, Quale il muro a ponente, nella sera
Tepido come una gota.
Ciò l’uomo impara pensando a trascorsi tempi.
Cari gli erano nel freddo mondo
Anche la rozza stoviglia, quel suono di fonte, Quella sua pena, ora sepolta, allora
Anch’essa di lui calda, come la soglia dove
Il mendicante dorme.
Ingrate spesso all’uomo
Le cose amate, fuggitivo fiume.
Ma un sì povero conforto a te bastava;
Come, tra riso e lacrime, riprorompevi
Affetto umano, sole segreto! Che mai
Imploravi da quell'oblioso fuggire? (Così
Supplica verso impazïente fanciullo
Il sorriso dei vecchi).
Sei scontroso, talvolta. Ma io sento
Battere la tua ansia nascosta.
Eri, talvolta, il lampo
Di sconosciute pupille, ferme su me, d'un passante.
Come conscie, fraterne!
In quel punto ti vidi:
Sulla faticosa terra, Magra erba mille volte calpestata, Mi rincuoravi più della luce.
Pensai che Dio, se ti guarda, Tremerà, amerà l'uomo.
Ugo Betti.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 09.01.35

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Citazione: Ugo Betti, “Affetto umano,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1955.