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Titolo: Intressi degli scrittori (Rispondo a Montale)

Autore: Achille Campanile

Data: 1935-01-16

Identificatore: 1935_57

Testo: Interessi degli scrittori
(Rispondo a Montale)
Eugenio Montale, che dirige a Firenze il Gabinetto Vieusseux, ha replicato in tema di biblioteche circolanti per dire che le nostre preoccupazioni gli sembrano poco fondate. Egli sostiene che le biblioteche circolanti non danneggiano gli Autori, riducendo sensibilmente le vendite dei libri, perchè, ad esempio, esce un libro, il Gabinetto Vieusseux ne acquista tre copie, trenta abbonati lo leggono, poi sciupano o perdono queste copie e le ricomprano a loro spese; cosicché si vendono sei copie del libro.
Ma resta il fatto che gli abbonati che leggono quel tale libro sono trenta e di essi, se non potessero avere il libro in lettura alla biblioteca circolante, forse più di sei lo comprerebbero. E questo sempre ammettendo che i trenta lettori abbiano il buon senso di sciupare fino a renderle illeggibili le prime tre copie. Altrimenti le copie acquistate per trenta lettori restano tre. E se, invece di renderle illeggibili, gli abbonati si limiteranno a perdere quelle tre copie — come pure suppone il Montale — l’illusorio vantaggio da lui segnalato diventa un danno anche maggiore per l’Autore, in quanto che quelle tre copie disperse continueranno verosimilmente a circolare fra i non abbonati alla biblioteca, che così si risparmieranno di comperare il libro. Per modo che le copie acquistate dalla biblioteca stessa ridurranno le vendite non soltanto fra gli abbonati, ma anche fra i non abbonati.
Il Montale aggiunge che altri dieci abbonati del Gabinetto Vieusseux si seccano di aspettare il turno e comperano il libro. Altri quattro si seccano di uscire di casa e se lo fanno spedire a domicilio comperandolo per il tramite della biblioteca.
Naturalmente queste 14 persone non rientrano nel caso delle biblioteche circolanti, per il fatto appunto che, pur trattandosi di abbonati, comperano il libro e non lo hanno in prestito. Ma il Montale sostiene che queste 14 persone comperano il libro perchè la biblioteca circolante ne ha dato loro l’avviso. Senza voler negare i meriti di biblioteche come il Gabinetto Vieusseux, si osserva subito:
a) che non è poi tanto frequente il caso di persone che paghino l’abbonamento a una biblioteca circolante e poi preferiscano comperare i libri invece che prenderli in prestito;
b) che, in ogni modo, di Gabinetti Vieusseux ce n’è uno in Italia;
c) che nel mio articolo parlavo anche della necessità di fare una maggiore e più intelligente propaganda ai libri per mezzo dei giornali e della radio; e che perciò, quando questa propaganda esistesse, quelle 14 persone, e anche molte altre, verrebbero avvertite non dalla biblioteca ma dai giornali e dalla radio. Lo stesso Montale afferma che la miglior pubblicità per i libri è quella delle biblioteche circolanti « oggi che la critica sui giornali è ridotta quasi a zero ». È appunto per questo che abbiamo parlato anche dei giornali, oltre che delle biblioteche circolanti; nel nostro articolo che, se può dispiacere al Montale bibliotecario, deve piacere al Montale scrittore (che, poi, è la medesima persona).
In ultimo, il nostro gentile contraddittore dice: perchè fermarsi qui? e le bibliotechine di alberghi, di reading rooms, di circoli, e le « circolanti » più o meno clandestine?
D’accordo, perbacco. S’intende che nessuno vuol limitarsi alle grandi e illustri biblioteche e il nostro articolo si riferiva a tutte le biblioteche e bibliotechine che dànno libri in prestito o comunque in lettura. Anche a quelle delle navi in rotta sull’oceano. I piccoli diritti musicali, che citavamo ad esempio, si applicano sia ai grandi teatri sia ai caffeucci sperduti nei paesi di montagna. Dico bene?
Queste considerazioni ripetiamo anche al Guardiano dei « Passaggi a livello » della Tribuna, il quale, se non abbiamo male inteso, fa il pesce in barile.
Un’altra replica ci viene da Gino Gario dell’European Herald di Londra. Egli scrive: « Può darsi che per l’Italia vada bene. In Gran Bretagna gli editori fanno invece uno sconto speciale alle biblioteche. Ve ne sono parecchie migliaia ed a seconda dei libri; collocando i libri presso le biblioteche, gli editori si assicurano a priori un certo numero di copie vendute in anticipo, in generale tremila. Si può dire che vi sono certi libri che vengono stampati dagli editori solo perchè questi sanno giù che come minimo si caveranno le spese con il provento della vendita (a prezzo ridotto) alle biblioteche. Ci sono delle grandi organizzazioni che comperano subito 2-3cento copie per le proprie circolanti e pagano a pronta cassa. Un bel capitale subito incassato e senza discussioni ».
Benissimo. Ma anche in Gran Bretagna bisognerebbe vedere quante copie di più si venderebbero d’un libro se non ce ne fossero tremila che circolano fra i cento e più mila abbonati alle biblioteche circolanti inglesi. D’altronde in Inghilterra c’è per lo meno il vantaggio di tirar fuori le spese di stampa d’un libro col provento delle vendite alle biblioteche; e, dati i forti acquisti che esse fanno quegli Editori e Autori possono benissimo adottare il criterio del « pochi, maledetti e subito ». Cosa che non si può fare in Italia, dove la maggiore biblioteca circolante compera circa tre copie d’un libro. Quindi, manca il vantaggio d’un notevole incasso assicurato e restano soltanto gli svantaggi.
Giovanni Comisso, invece, approva, ma trova che il ripiego suggerito — esazione di diritti d’Autore — è complicato e gravoso. Perchè? Comunque, questo ce lo potrebbe dire la Società degli Autori. E, poi, nel nostro articolo prospettavamo due soluzioni: o la percentuale o una somma una volta tanto. E quest’ultima è proprio la soluzione che Comisso predilige.
Il Comisso approva anche quel che dicevamo circa i gravosi omaggi ai giornali e li vorrebbe senz’altro aboliti, perchè — dice — quando si tratta di libri che sieno libri e di scrittori che abbiano un passaporto, i giornali possono ben mettere in bilancio la tenue spesa dell'acquisto, magari a un prezzo speciale.
Anche questa potrebb’essere un’idea. L’essenziale è di affrancare Autori ed Editori da questa specie di tributo fisso di centinaia e centinaia di copie regalate, per ogni libro che esce, ai giornali, i quali quasi sempre non dànno niente o quasi niente in cambio. Ripetiamo: questa storia dell’omaggio — e in duplice esemplare, poi! — va relegata fra i resti d’altri tempi, con le varie rubriche dei « libri ricevuti in dono », che i lettori si guardano bene dal leggere, per la semplice ragione che non dicono niente. I cosiddetti « omaggi » o servano a qualche cosa, o siano soppressi. Anche la storia del duplice esemplare (all’anima degl’indiscreti! Mica una ne vogliono, ma due copie in regalo! ) è un vecchio luogo comune da demolire. Non sono affatto necessarie due copie per fare una recensione. Dicono: ma una copia resta al giornale, l’altra viene tagliata per incollare le citazioni nell’articolo.
Che tagliata! Che citazioni! In generale, le due copie, intonse, prendono pari pari la strada di casa del Direttore e del critico, se non quella del più vicino libraio che accetta una ventina di libri nuovi, dando in cambio qualche costosa edizione artistica che da tempo il critico desiderava avere nella sua biblioteca. Cosicché, in quest’ultimo caso, le due o trecento copie mandate gratis ai giornali dall’Editore, perchè ne sia fatta recensione, lungi dall’essere recensite, vengono vendute dal libraio a totale benefìcio suo e del critico letterario suo amico.
Naturalmente, ci sono le eccezioni, ma chi sa dove diavolo si nasconderanno, perchè io non ne conosco nessuna.
Achille Campanile.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.01.35

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Citazione: Achille Campanile, “Intressi degli scrittori (Rispondo a Montale),” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1966.