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Titolo: Moralità leggedarie: il demone della critica

Autore: Leo Longanesi

Data: 1935-01-16

Identificatore: 1935_65

Testo: MORALITÀ LEGGENDARIE
Il demone della critica
— La noia è il principio di ogni decadenza. Bisogna temere la noia come il maggior pericolo, specie nella gioventù pronta a seguire ogni impulso, anche il più disperato. Molti atteggiamenti che appaiono ribelli altro non sono che il frutto della noia, perchè i più, e i giovani in particolare, non seguono la ragione ma ubbidiscono a momentanei disagi psicologici e a insofferenze fisiche.
Ora, bisogna pur dire con chiarezza, a guanti esprimono scontentezza, che ogni rivoluzione tende a creare un ordine e su quello solo occorre mettere le radici di una laboriosa esistenza.
Se ogni generazione si annoia della quiete e reagisce per trovare varietà, la vita di un popolo diventa ogni vent'anni un continuo ciclone, e il disordine solo regna sovrano in un così metodico variare di quiete e di noia, di ordine e di disordine. E la noia della gioventù è il maggior numero delle volte il frutto di un cattivo romanticismo; troppo spesso i giovani s'illudono di essere chiamati a riformare le arti, le lettere e i costumi solo perchè essi non sanno ancora che ogni grandezza è composta di tante piccole cose mediocri che non risplendono; essi cercano cieli dai bagliori d’incendio, nubi radiose e luminosi orizzonti, ma i cieli della gloria sono ceneri, annebbiati dal fumo degli opifici e non accendono la fantasia.
— Bravo! Questi sono argomenti. Ma non basta chiacchierare, non basta discorrere al caffè; queste cose bisogna avere il coraggio di scriverle! Non si ha mai il coraggio di esprimersi.
— Ma le scriva lei.
— Io? Ma io, capirà, io la penso diversamente perchè ho uno zio colonnello.
Leo Longanesi

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.01.35

Citazione: Leo Longanesi, “Moralità leggedarie: il demone della critica,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1974.