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Titolo: Risveglio, Padre e figlio, Lavoro

Autore: Elpidio Jenco, Umberto Saba

Data: 1935-02-06

Identificatore: 1935_89

Testo: Risveglio
Dissolto io, come mi richiami il primo squillo di raggi argenteo, nelle azzurre strutture del paese mattutino; o in me si schiude questo enorme fiore dormente, profumato d'alpe e mare?
In me celo orizzonti: acque, distese d'erbe, alberi prigioni d'alti sogni.
Padre e figlio
Esile bimbo interroga ansioso; teme l’incontro di domani. Sa i suoi colori in campo difficile; nessuna voce per essi si alzerà bandiera, freddo saluto li attende. Paterna fu la risposta, amica della Speranza. L’ombra mi sfiorò di un rammarico.
celesti balze: e una letizia, quasi d’una musica d'anime in amplessi, quando, impazzita lodola dal cielo, canora ondeggi tu, Luce d'aurora, sul risveglio multanime dei prati.
Elpidio Jenco.
Lavoro
Un tempo
la mia vita era facile; la terra
mi dava fiori frutta in abbondanza.
Or dissodo un terreno secco e duro.
La vanga
urta in sassi, in sterpaglia. Scavar devo
profondo, come chi cerca un tesoro.
Umberto Saba.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 06.02.35

Citazione: Elpidio Jenco e Umberto Saba, “Risveglio,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/1998.