Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Combattimenti letterari

Autore: S.

Data: 1935-02-20

Identificatore: 1935_113

Testo: ONDE CORTE
Combattimenti letterari
Una volta venne ai « programmatori » della stazione radio di Londra l'idea di invitare due letterati unicamente perchè litigassero un poco del più e del meno davanti al microfono, a edificazione degli ascoltatori. Erano due scrittori di grido, noti principalmente per un'antica vicendevole inimicizia, coltivata col sistematico livore che la gente di lettere pone in queste cose. Accettarono con entusiasmo ed ebbero un successo enorme. Il pubblico inglese, sempre tifoso per i combattimenti di galli, rifece in una serata sola le spese dell'abbonamento di un anno. Senonchè, finita la trasmissione, quando aprirono l'auditorio, lo trovarono vuoto: i due litiganti s'erano divorati a vicenda. Fortuna che c’erano abituati.
L'esperimento non è stato più tentato, che io sappia, nè in Inghilterra nè altrove, e le polemiche letterarie continuano a svolgersi nella sede loro propria, il giornale, come del resto, è più che giusto, non essendo ancora venuta a nessuno l'idea di far battere i pugilatori colla spada o gli avvocati coi pugni: benché anche questo si sia veduto.
È qui, colla penna in mano, una risma di carta sulla scrivania e l’odiata immagine dell'avversario dinanzi agli occhi, che i letterati in polemica si sentono nel loro elemento, è qui che riescono eleganti e spirituali schermitori. Perchè i tempi feroci, quando Dante proclamava di voler polemizzare non con ragioni, ma con coltellate, son passati per sempre. I letterati non si battono nè col coltello, nè colla spada: la loro arnia principale è lo spillo. E che esso meni strage ne fanno fede i discorsi è commenti dei sostenitori, dopo ogni « ripresa » del combattimento. « Hai sotterrato Y., — dicono a Z. — lo hai massacrato ». « Povero Z., — dicono gli altri a Y. — ne hai fatto salsiccia. È fregato per la vita ».
Ciò non impedisce a Y. e a Z. di ricominciare la battaglia la settimana o il giorno dopo, come Bertoldin che non se n'era accorto. È qui il segreto di questi combattimenti, quello che rende le polemiche letterarie le più divertenti del mondo, massime per il pubblico. Ognuno dei due combattenti scende in lizza con l’uria di Gulliver quando affronta un lillipuziano. Bado dove metto i piedi — pare che dica — perchè se no lo schiaccio come un verme; trattengo il fiato, altrimenti con un soffio lo spazzo via; adopro lo spillo, perchè, signori miei, avete mai visto per avventura un fulmine colpire una mosca? Sarebbe ridicolo per il fulmine.
Il colmo è quando i due avversari si dànno del «signore». Che l’appellativo « signore » possa calzare a un letterato con cui si polemizza è il non plus ultra dell'inverosimile, l’apice del sarcasmo. « Il signor Y. mi giudica un asino » è un colpo di spillo maestro, una di quelle botte mancine che non si parano, che stendono a terra l'avversario stecchito.
Naturalmente Y. si rifà vivo immediatamente dopo e ridiscende sul terreno colla medesima superiorità e strafottenza dell’avversario, con l'aria di combattere con una mano sola e l'altra legata e magari cogli occhi bendati. E la battaglia continua e continuerebbe per settimane, per mesi, per anni, magari per tutta la vita dei litiganti, se a un certo punto il direttore del giornale letterario o politico che ospita la polemica non mandasse tutti e due i. litiganti a quel paese, fino alla prossima occasione e alla prossima polemica.
S.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 20.02.35

Etichette: ,

Citazione: S., “Combattimenti letterari,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 21 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2022.