Diorama Letterario

Titolo: BANCARELLE E MURICCIOLI

Autore: Guido Da Verona, Mario Viscardini, Luigi Spazzapan

Data: 1935-02-20

Identificatore: 1935_119

Testo: BANCARELLE
E MURICCIOLI
Avete mai fatto una scoperta sensazionale o per lo meno di grande interesse su una bancarella o su un muricciolo? Che cosa cercate e scovate di solito in queste umili ma preziose fonti ausiliarie dei vostri acquisti di libreria? Quali sono i muriccioli e i « muricciolai » più caratteristici che conoscete e frequentate?
Il Diorama s’è rivolto con queste domande ai più noti scrittori italiani: pubblichiamo qui sotto le interessanti risposte pervenuteci da Guido da Verona e da Mario Viscardini.
La scoperta più divertente che mai feci sovra una bancarella, fu quella di potervi acquistare un libro mio... che
non avevo mai scritto. Ciò mi accadde nella piazza vecchia di Milano - che appunto chiamasi della Vetra — un tempo rinomata per essere il covo urna malavita vecchio-stile, ossia bonacciona e cavalleresca, mentre ora va diventando un luogo infrequentabile, per lo sparire del color locale, cancellato dai brillanti edifici sorti a bacchetta magica, pieni zeppi di gente per bene. A quel tempo non v’eran che tane di ferravecchiai, banchi e trespoli d’ogni genere di mercanzie, dove gli antiquari andavano a frugare il mattino di primissima ora, e le Manon Lescaut della bassa galanteria, dai capelli a torricella, cariche di minio le sfregiate guance, con la sigaretta in bocca e ravvolte i fianchi in mantiglie dai colori spagnoleschi, mandavan occhiate lampeggianti, col pretesto di farsi regalare qualche romanzo d’amore.
Il libro del quale parlo era fatto ad imitazione de’ miei, con un titolo suggestivo ed allarmante: « Guido da Verena: L'Arte d’innamorare le donne ».
Quando mai avevo tentato di emulare la classicità, scrivendo questa Ars amandi? Non me ne capacitavo, non me ne ricordavo più. Ma ero in ottima compagnia; c’erano altri volumi, di ugual calibro e di altrettanto diletto: « Matilde Seroi: L’Arte d'innamorare gli uomini, Edmondo de Amici: Un cuore; Gerolamo Ruvetta: La Baraonda; Dr. Paolo Mantegazzi: Fisiologia dell’amore... ».
Feci acquisto dell’intera collezione, e mi posi alla caccia dell'intraprendente quanto mal precisabile editore. Mi dispiace di averlo fatto condannare, insieme col suo autore-principe — Aristarco Scannatopi — perch’erano forse due galantuomini, al paragone di quello che si fa oggi, nel commercio de’ bancarellai.
Guido Da Verona.
Saranno trent’anni che non avvicino una bancarella di libri; non è partito preso, nè antipatia; ma il riflesso inconscio del ricordo di un’ora tragica.
Era il tempo in cui, invaghitomi di geometria proiettiva, andavo scoprendo tutta una catena di sorprendenti verità, che mi facevano sovente gridare Eureka, e balzare ignudo dal letto in cerca di riga e di compasso, per le immediate verifiche.
Ponevo allora il sommo delle mie aspirazioni nell’idea che i matematici del più lontano avvenire s’incontrerebbero, a un certo punto dei loro studi, nei « Teorema di Viscardini », e mi rivolgerebbero un pensiero di gratitudine, mescolandomi nella loro ammirazione a Pitagora, Talete ed Euclide.
Ma ecco un giorno capitarmi fra mano, uscita fuori da una pila di libri vetusti e malconci, la Storia della Geometria dello Chasles. Credo che passassi lutto quel pomeriggio come Dante alla festa di Siena, che rispose niente averne sentito. E giunto alla fine del volume dovetti riconoscere che il meglio delle mie scoperte era tutto a conoscenza dello Chasles medesimo, cinquant’anni prima che io venissi al mondo.
La mortificazione fu così grande, che non ebbi il coraggio di ritentare. Ho trovato poi di che distrarmi con altri amori; ma quello per la geometria mi piange inconsolato in fondo all’anima; e non posso dimenticare che fu sull’orlo di una bancarella che la più dolce delle mie illusioni scomparve.
Mario Viscardini.
Il celebre poeta trova su una bancarella l'intera edizione del suo ultimo volume di liriche che credeva esaurita.
(Dis. di L. Spazzapan).