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Titolo: Guido Milanesi

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1931-11-04

Identificatore: 204

Testo: GALLERIA

Guido Milanesi

Una guida bibliografica dei narratori italiani, compilata alcuni anni fa da Luigi Russo, non lo nomina neppure; ma ha torto. Il Milanesi ha dato alla letteratura marinaresca in Italia, che contava i libri divulgativi di Jack La Bolina, ottimi e autenticati dall’esperienza diretta, e i romanzi avventurosi e fantasiosi del Salgari, passione di due generazioni, un impulso nuovo, un contenuto d'arte. Comandante di sommergibili, vissuto per molli anni sul mare, poi ammiraglio, Guido Milanesi, senza avere le qualità di osservazione e di analisi e il potere evocativo di un Conrad, ha consacrato alla gloria del mare venticinque o trenta volumi tutt’altro che dilettanteschi e generici.

Certo chi abbia gustato l'« humour » di Tifone nel quadro apocalittico d'una bufera oceanica o tremato alla tragedia morale di Lord Jim sopra uno sfondo di mitologia, esotica, non dispone più, in fatto di letteratura marinaresca, di termini di confronto nemmeno approssimativi. Ma il lettore di Pierre Loti e di Claude Farrère, e non son nomi da poco, trova anche nel nostro Milanesi il fatto suo, ha la soddisfazione di riconoscere che non occorre andar fuori di casa per incontrare un rappresentante della letteratura marinaresca, un narratore di gesta degno della materia. Milanesi è sulla breccia da più di vent’anni, e i primi ricordi delle letture de’ suoi libri si allacciano ai ricordi della guerra di Tripoli, dell'impresa dei Dardanelli, della conquista di Rodi. Era il tempo nel quale, parallelamente, procedeva uno scrittore di bozzetti e racconti militari, Giulio Bechi, che doveva poi morire da eroe nella grande guerra. I nomi di Milanesi e di Bechi son legati insieme da quel ricordo antico d'oltre un ventennio: l'uno raccontava storie di soldati, l'altro di marinai, entrambi preparavano al popolo italiano le testimonianze letterarie d’una tradizione militare giovane nel tempo ma già salda e mirabile per opere e protagonisti. Da citare, tra i libri più belli e più letti del Milanesi, Thàlatta, grido marino del cuore da Senofonte in avanti, Anthy, il romanzo di Rodi, Asterie, Nella scia, e poi, venuta la guerra europea, i racconti del conflitto sul mare, le gesta del sommergibili, i diari degli eroismi ignoti: codesti, vissuti e scritti in comunione d’anime e di volontà, in perfetto spirito di sacrificio, son forse i libri più belli e sinceri del Milanesi, il cui nome resterà ad essi legato.

Seguirono, dopo la guerra, racconti esotici e variamente avventurosi, tra cui caratteristico per studi d’ambiente Eva marina; ora è la volta d’un trittico di scene di mare, di scene anfibie e di scene di terra raccolte sotto il titolo II guardiano del Duilio (Ed. Mondadori, 1931) che si prestano a mettere in rilievo le qualità tipiche del Milanesi, il suo sentimento della natura, la sua virile coscienza marinara, il suo orgoglio della vita solitaria e della disciplina interiore, il suo dono di caratterizzatore di tipi e d'ambienti.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 04.11.31

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Guido Milanesi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 03 dicembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/204.