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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1935-03-13

Identificatore: 1935_145

Testo: NOTIZIARIO
All'insegna delle Belle Lettere
* L’on. Ezio M. Gray, che ha recentemente commemorato ai « Lunedi di San Remo » Antonio Cecchi, pubblicherà prossimamente presso l’editore Oberdan Zucchi di Milano una vita interpretativa dell’eroico esploratore dell’Etiopia e della Somalia.
* È uscito in questi giorni il primo numero di Caratteri, rassegna mensile di letteratura ed arte, diretta da Antonio Delfini e Mario Pannunzio. La rivista, pur senza particolari intenti polemici, ormai inopportuni quanto superati, vuol essere il luogo d’incontro degli scrittori che possono considerarsi i più degni della nuova letteratura italiana, e si propone di contribuire alla formazione di un clima letterario comune, sebbene liberissimo nella varietà delle esperienze e delle inclinazioni.
* La Sezione letteraria del Lyceum di Firenze, presieduta da Jolanda de Blasi, annunzia un corso di conferenze che, destinate poi alla pubblicazione presso uno dei nostri maggiori editori, porterà questo titolo: « Il pensiero religioso contemporaneo in Europa ». È la prima volta che in Italia si concreta sull’argomento un’opera di così vasto e vivo interesse, ed è. bello che proprio nel cuor dell’Italia, in Firenze, vengano ad agitarsi dinanzi alle menti e alle coscienze i problemi morali e spirituali intorno a cui si affaticano i più insigni pensatori che oggi vanta l’Europa.
* È uscito nella collana della nuova coltura diretta da Luigi Russo per l’editore Emiliano degli Orfini di Genova il volume Poesia e struttura nella Divina Commedia di Salvatore Breglia.
* Ha ripreso le pubblicazioni, sotto la direzione di Curio Mortali, Sud, « periodico delle civiltà nuove », che è « il più piccolo giornale del mondo » e bandisce i postulati del movimento del Sud, il quale, avverte il giornale, « non è una scuola, ma un’atmosfera ».
* Les flambeurs d’hommes di Marcel Griaule, premio Gringoire 1935, di cui già abbiamo parlato, sarà tradotto in italiano da Lo Duca, nelle edizioni Mondadori. Il libro è inspirato a uno dei viaggi di Griaule in Etiopia e si può comprendere l’interesse che quest’opera desta, anche fuori d’Italia. Lo Duca ha scritto una breve prefazione, destinata a presentare il libro e i grovigli psicologici abissini al pubblico italiano.
* In due estratti dalle « Comunicazioni della Società per gli studi storici archeologici ed artistici per la provincia di Cuneo » sono ripubblicati due scritti di Carlo Alberto Roero di Cortanze che, in cortese polemica con monsignor A.M. Riberi a proposito di uno studio su « arte e artisti a Cuneo », porta un notevole contributo di notizie su personaggi della storia cuneese del Quattrocento.
* L’Opera Comique ha rappresentato un’opera di Antoine Mariotte scritta su un libretto, non soltanto ispirato, ma derivato direttamente da Gargantua di Rabelais. È forse la prima volta che s’è tentato di portare sulla scena, con commento musicale, la « vie très honorifique du grand Gargantua » e di condensarla in una serie d’episodi che vanno dalla sua nascita prodigiosa alla vittoria sul malvagio re Picrochole.
* A cura di Marcel Bouteroux è stato pubblicato il carteggio inedito di Balzac con Madame Zulma Carraud: esso va dal 1829 al 1850 e rischiara si può dire ad ogni pagina la vita difficile e laboriosa del grande romanziere come le molteplici sfaccettature del suo carattere.
* Nelle edizioni del « Mercure de France » usciranno Les plus belles pages di Federico II con introduzione e note del principe Carlo Adolfo Cantacuzeno.
* Alda Rizzi ha tradotto in bei versi italiani il poema Ita missa est del cubano Armando Godoy, francese di adozione. Il poema (ed. R. Ghirlanda, Milano) è un armonioso commento al santo sacrificio, una sinfonia liturgica rigidamente canonica. « Questa poesia musicale del Godoy — ha scritto il critico e poeta Jean Royère — scaturisce dalle profondità del dogma ». Sul Godoy si veda un esauriente studio del padre D. Mondrone nella Civiltà Cattolica del 19 gennaio u. s.
* Il tema della redenzione per le vie del dolore canta Tito della Croce in un volumetto di versi intitolato appunto Redenzione (Tipografia Merlo e Parigi. Torino, L. 10). Attraverso la pena delle creature, non passivamente rassegnate al male, ma coscienti del valore etico del sacrificio e della rinuncia, il giovane poeta realizza una esperienza personale ricca di succhi umani e di spiritualità. C’è freschezza di sentimento e genuinità di ispirazione in queste liriche, alle quali gioverebbe un più disciplinato controllo del mezzo espressivo. Ma alcune riescono veramente a commuovere per la gentilezza e la sincerità con cui il motivo è impostato e svolto.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 13.03.35

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Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 23 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2054.