Letture: Ricordi di Lavedan (dettagli)
Titolo: Letture: Ricordi di Lavedan, Antichi miti
Autore: non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1935-03-20
Identificatore: 1935_157
Testo:
Letture
Ricordi di Lavedan
È uscito nelle edizioni Plon il secondo volume dei ricordi (titolo generale: Avant l’oubli) dell’accademico di Francia Henri Lavedan. Nel primo volume (Un enfant rêvèur) il Lavedan rievocava la sua giovinezza. Nel secondo (Ecrire) racconta le avventure della sua vita di caserma e poi gli, esordi parigini della sua carriera. Suo padre, direttore della severa rivista cattolica Le Correspondant, scomparsa da poco, lo prese seco come segretario particolare, e le prime esperienze letterarie del giovane furono singolarmente felici. Ma un romanzo da lui pubblicato sotto uno pseudonimo in una rivista piuttosto audace gli chiuse in faccia le porte dei Correspondant, e da allora il Lavedan dovette marciare da solo. I suoi ricordi si fanno a questo punto più « storia letteraria », diventano una specie di suite di profili dei maggiori scrittori del tempo, Vllliers de l’Isle-Adam e Barbey, Rollinat e Çoppée, i Goncourt e la loro clientela. Nel 1890 la « Comédie Française » rappresentò il primo lavoro del Lavedan: Une famille; e da allora egli procedette con la fortuna che conosciamo nella duplice strada di romanziere e d’autore drammatico. Questo secondo tomo dei ricordi lavedaniani è una specie di storia per scorci dell’ultimo ottocento francese e della salotteria letteraria parigina: ma l’autore lo ha scritto, prima che col talento, col cuore, e ciò si sente quasi a ogni pagina. Deliziosa e fresca lettura, che fa attendere con desiderio il terzo ed ultimo volume il quale si intitolerà: Les beaux jours.
Antichi miti
Nella raccolta « Miti, Storie e Leggende », diretta egregiamente da Luisa Bunal ed edita da Paravia, esce un muovo romanzo di Vittorio Emanuele Bravetta. L'autore, seguendo un procedimento che gli è proprio, in tema di volgarizzazione demologica, ha intessuto una vicenda profondamente umana e drammatica che si svolge, in clima storico, sullo sfondo di antichi miti. Vittorio Emanuele Bravetta ci presenta e descrive gli Etruschi in un momento critico della loro esistenza nazionale.
Ma la storia non è che il pretesto del romanzo, tutto alluminato da una policromia di vivaci leggende, sempre attuali e presenti nello spirito dei protagonisti. Intreccio curioso, originale e avvincente. Ben delineati, i personaggi nella loro psicologia così diversa dalla nostra e che agiscono sotto l’influsso di superstiziose credenze. Il romanzo intitolato Arse verse (una formula magica che significa: allontana il fuoco) riconferma le non comuni facoltà di narratore fantasioso ed erudito di cui Vittorio Emanuele Bravetta, ha già dato numerose prove. Ottime per interpretazione e cronologicamente stilizzate le illustrazioni di Carlo Nicco.
Collezione: Diorama 20.03.35
Etichette: Letture
Citazione: non firmato (Lorenzo Gigli), “Letture: Ricordi di Lavedan,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 novembre 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2066.