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Titolo: Carlo Goldoni avvocato veneto - Mario Cevolotto

Autore: Gino Damerini

Data: 1931-11-11

Identificatore: 209

Testo: La rivista dei libri

Mario Cevolotto: Carlo Goldoni av vocato veneto (con ill. ) - L. Cappelli, ed., Bologna. L. 10.

La bibliografia goldoniana è immensa. Non so se Giuseppe Ortolani tenterà di darcela, il più completa possibile, in calce all’ultimo volume dell’edizione critica delle opere del grande commediografo, che sta uscendo a cura del Comune di Venezia. Di Goldoni si sono occupati e si occupano continuamente scrittori di tutto il mondo: forse, dopo Shakespeare, egli è l’autore dì teatro più universalmente tradotto, più commentato, più illustrato e più amato. Se immensa è la bibliografia generale, moltissime sono anche le opere biografiche su di lui, ma una trattazione ampia ed e sauriente del Goldoni avvocato restava da fare, pur dopo l’ampio saggio di Alessandro Pascolato sull’argomento comparso tanti anni or sono nella Nuova Antologia.

Questo volume di Mario Cevolotto colma la lacuna. Si tratta di un libro di erudizione e piacevole, che tieni conto di quanto, umanamente, era possibile raccogliere intorno al tema e che ambienta ottimamente, nel Foro del suo tempo, Goldoni avvocato.

La gloria del riformatore della commedia italica ha, naturalmente, confinato in un piano di fondo l’attività del Goldoni nella avvocatura; è tuttavia probabile che se non avesse lasciato i codici per lo muse, egli sarebbe riuscito avvocato di grido, del quale la memoria resterebbe alla pari con la memoria di alcuni avvocati veneti della sua epoca, del Cordellina, specialmente, mecenate di Francesco Guardi.

Il Cevolotto segue passo passo la

carriera legale del poeta, ritorna sugli studi, definitivi, del Brugi, relativi alla laurea in legge da lui conquistata all’Università di Padova; traccia un quadro pittoresco dell’avvocatura e della vita degli avvocati a Venezia nel Settecento, del modo di somministrarvi la giustizia attraverso i diversi tribunali di vario appello penali e civili, ci presenta Goldoni debuttante davanti agli Avogadori di Comun, debuttante in una causa intricata e vittorioso, nientemeno, che contro il Cordellina; lo segue, dopo il suo distacco da Venezia, nell’esercizio forense di Pisa, e finalmente quando il Goldoni smette definitivamente la toga, ne rintraccia l’esperienza curialesca nella letteratura teatrale di lui, esaminando particolarmente la commedia: L'avvocato veneziano, rappresentata la prima volta nel 1753, ch’è insieme esaltazione del Foro veneziano « rispettato in tutto il mondo, avendo avuto più volte la preferenza da ogni altro Foro d’Europa per decider cause tra Principi e Sovrani », autobiografia e trattato insieme sull’arte defensionale; e richiamando alla memoria le questioni di diritto e le figure di avvocato che affiorano in molte altre delle sue opere, dalla Donna di garbo alle Inquietudini di Zelinda, dà La bancarotta alle Baruffe chiozotte, da I malcontenti al l'Uomo prudente.

Libro, insomma, curioso ed esauriente, che completa e conferma il ritratto di Carlo Goldoni sorridente e arguto onest’uomo sulla soglia del vasto mondo di cui seppe ritrarre con un velo di maliziosa ironia e con indimenticabili movimenti di satira la miserie e i sentimenti.

Gino Damerini

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 11.11.31

Citazione: Gino Damerini, “Carlo Goldoni avvocato veneto - Mario Cevolotto,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/209.