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Titolo: I decadenti

Autore: Leo Longanesi

Data: 1935-06-18

Identificatore: 1935_247

Testo: MORALITÀ LEGGENDARIE
I decadenti
— Ci si abitua al provvisorio come agli impieghi tristi, e le ore i giorni gli anni passano senza lasciar traccia, l’indolenza a poco a poco cala come nebbia sulle nostre passioni che diventano ricordi.
— Io mi difendo come posso. Appena un dolore mi coglie al cuore, chiamo i miei pensieri preferiti, i miei dolci cari pensieri a soccorrermi. Cerco le mie vecchie e affezionate scuse; chiedo aiuto alle illusioni e chiudo le orecchie alle voci della tristezza e del pianto. Io resisto come posso, a costo di finzioni e di sotterfugi verso me stesso: mi compiango, mi adulo, mi illudo ma non mi addoloro. Non mi lascio cogliere dalla disperazione, io — disse l’uomo dalle mani bianche.
— Le donne mi tradiscono, la sfortuna m’insegue, il genio mi manca e che cosa posso fare? — ripetè allontanandosi, e la sua voce nascondeva il pianto.
— Viva le stelle cadenti! — gridò il cadetto. Di lì a poco, si udì un tonfo nell’acqua. Accorsi alla sponda del fiume, scorgemmo nell’oscurità l’uomo dalle mani bianche scomparire fra i flutti.
— Povero Jack! — disse il cadetto.
— Ideal, tu sol sei vero! — sussurrò il cacciatore d’immagini.
— La morte, a mio avviso, è un contributo alla bellezza — sospirò il barone Lebenseringen.
— Da qualche sera — disse con voce severa il dottor Ray — questi finti suicidi di Jack mi lasciano indifferente. Leo Longanesi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 18.06.35

Citazione: Leo Longanesi, “I decadenti,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://dioramagdp.unito.it/items/show/2156.